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Sofferenze bancarie

Le sofferenze bacarie sono quei crediti vantati dalle banche verso chi è in stato di insolvenza

di Mauro Introzzi 6 mag 2013 ore 10:49

Uno dei settori più colpiti in Italia dalla crisi economico-finanziaria è quello del credito a imprese e famiglie. La stretta ai prestiti da parte degli istituti bancari è diretta conseguenza della difficoltà dei diversi soggetti di far fronte ai debiti contratti in passato.

Le sofferenze bancarie, ovvero quei crediti vantati dalle banche verso chi è in stato di insolvenza, sono progressivamente cresciute nel corso degli anni. A gennaio 2013 le sofferenze, al lordo delle svalutazioni e dei passaggi a perdita eventualmente effettuati, ammontano a oltre 125 miliardi di euro, in crescita del 17% rispetto a un anno prima (circa 20 miliardi in più in valore assoluto).

In sostanza sempre più persone e imprenditori prima si trovano in ritardo nel pagamento delle rate di un finanziamento o nel rientro dallo sconfino su un conto corrente. Alla posizione di incaglio bancario, segnalata alla Centrale dei Rischi della Banca d'Italia in modo che tutti gli istituti di credito possano prenderne notizia, segue quella di sofferenza.

In questo caso la banca esprime formale richiesta di restituzione entro 15 giorni di tutti i crediti concessi al cliente. Oltre il termine di legge scatta il recupero giudiziale: il primo passaggio è il decreto ingiuntivo che può trasformarsi in pignoramento o ipoteca. A questi soggetti non potranno più essere concessi prestiti fino a che non sarà stato estinto il debito.
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