Fiscal Compact
Il fiscal compact, o patto di bilancio europeo, introduce una serie di provvedimenti di austerità in 25 dei 27 Paesi dell'Unione
Misure draconiane per i governi nazionali e vincoli durissimi per i bilanci degli Stati. Il fiscal compact o patto di bilancio europeo, entrato in vigore il 1° gennaio 2013, introduce una serie di provvedimenti di austerità in 25 dei 27 Paesi dell'Unione che hanno firmato il trattato (con esclusione di Regno Unito e Repubblica Ceca). Le cosiddette "regole d'oro" dell'accordo fiscale riguardano tre punti principali.
Anzitutto i Paesi avranno l'obbligo di inserire nella loro legislazione fondamentale, preferibilmente nelle Costituzioni, il principio del pareggio di bilancio: in questo modo vengono cedute decisioni di politica economica, finora prerogativa nazionale, al governo europeo.
C'è poi il limite di spesa: il deficit strutturale, cioè l'ammontare della spesa pubblica non coperta da entrate, dovrà rientrare entro la soglia dello 0,5%. E ancora, il fiscal compact impone una severa riduzione del debito statale al ritmo del 5% all'anno, fino al rapporto del 60% sul Pil nell'arco di due decenni. Per l'Italia quello preso dal governo Monti è un impegno da 45 miliardi di euro l'anno. Chiamato a sorvegliare sul rispetto delle norme è il fiscal council, un'istituzione indipendente presso ciascun Parlamento.