Default di uno Stato sovrano
Emiliano Brancaccio, docente di Fondamenti di Economia politica e di Economia del lavoro presso la Facoltà di Scienze economiche dell’Università del Sannio spiega il significato di default quando utilizzato in riferimento al debito degli Stati sovrani
Si parla di Default quando si ha a che fare con il fallimento di uno Stato sovrano, cioè con uno Stato che non è più in grado di rimborsare i debiti che ha contratto nel corso del tempo. Il default si è verificato in varie circostanze nella storia del capitalismo e potrebbe verificarsi anche in futuro.
Di fronte a una tale circostanza uno stato sovrano si trova di fronte a due opzioni. Può tentare di affrontare la propria situazione chiedendo aiuto alle istituzioni internazionali, come il fondo monetario oppure la banca centrale europea, e in questo caso lo Stato dovrà poi attenersi ad una serie di raccomandazioni: accade, per esempio, che queste istituzioni esigano che lo Stato in questione si apra ad un processo di privatizzazioni e di dismissione all’estero di parti importanti del capitale nazionale, con risultati molto negativi per l’economia del paese in questione.
L’alternativa è quella di uno Stato che decide invece di fare un po’ da se, riconquistare la sovranità monetaria e tentare di pagare il debito attraverso la stampa di moneta, controllare gli scambi commerciali e finanziari con l’estero. Insomma una soluzione di tipo sovranista.