Come uscire dalla crisi? Cosa dicono industriali, sindacati e banchieri
Una crisi devastante, che ha portato alla perdita di 750mila posti di lavoro in 5 anni. Come uscirne? Ecco cosa ne pensano Squinzi (Confindustria), Camusso (Cgil), Bonanni (Cisl) e Cucchiani (IntesaSanpaolo)
Ogni giorno in Italia chiudono i battenti 41 imprese. Negli ultimi cinque anni ne abbiamo perse 79.000 e con loro se ne sono andati anche 750mila posti di lavoro. Troppi. Numeri che generano preoccupazione e che descrivono una situazione non più sostenibile dal nostro Paese, come ha denunciato Confindustria nel convegno della piccola industria di Torino.
(Dichiarazioni di Squinzi - Confindustria)
Un monito alla politica è arrivato anche dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che ha chiesto al Governo un intervento più deciso contro i grandi evasori e a favore della formazione.
(Dichiarazioni di Camusso - Cgil)
Anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha puntato l'indice contro il mondo della politica. Troppi i cantieri che non vengono aperti o che vengono bloccati da paletti legali o da una burocrazia eccessiva. Opere come le infrastrutture che sono però necessarie al mondo economico e a quello imprenditoriale.
(Dichiarazioni di Bonanni - Cisl)
Una buona notizia, per gli imprenditori, potrebbe arrivare dal sistema creditizio. In un futuro, forse non troppo lontano, ottenere un prestito dalle banche potrebbe essere più facile.
(Dichiarazioni di Cucchiani - IntesaSanpaolo)