Tango bond, le vittorie dei risparmiatori
L’agenzia AdnKronos ha riportato la notizia che alcuni risparmiatori hanno vinto le cause contro le banche
di Edoardo Fagnani 18 set 2009 ore 10:43
Gentili lettori,
per utilizzare in modo corretto questa rubrica è importante tenere presente che:
- la rubrica ha lo scopo di monitorare per voi tutte le notizie importanti che vengono pubblicate settimanalmente sulle società italiane e i principali gruppi internazionali che hanno emesso Corporate Bond; non abbiamo incluso i gruppi più solidi, perché riteniamo del tutto improbabile un loro default;
- la rubrica non intende fornire analisi e valutazioni sulle società emittenti, o notizie specifiche sulle loro emissioni obbligazionarie, ma semplicemente effettuare il monitoraggio della stampa per consentirvi di reperire notizie che magari vi erano sfuggite. Chiaramente spesso da quelle notizie si possono trarre informazioni utili per valutare lo stato di salute della società, e quindi anche eventuali problemi sul rimborso delle emissioni;
- la rubrica è di fatto una rassegna stampa settimanale, quindi non contiene analisi e giudizi di chi la redige. In ogni caso, qualsiasi notizia o commento contenuto nella rubrica non può essere interpretato come sollecitazione a fare o non fare, acquistare o vendere. Qualsiasi decisione di investimento o disinvestimento sarà presa da voi in totale autonomia.
Ecco le notizie pubblicate dalla stampa nella settimana in corso:
Tango bond
L’agenzia AdnKronos ha riportato la notizia che nel mese di agosto il Tribunale di Milano ha condannato il Banco di Brescia (gruppo UBI Banca) a restituire a un ristoratore di Milano la somma di 300mila euro, comprensiva di capitale, interessi, rivalutazioni e spese, a fronte di un investimento effettuato nel 2000 in obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina. Il giudice ha evidenziato la mancanza di un documento fondamentale e che il contratto prodotto dalla banca recava una firma del cliente falsa.
La stessa agenzia stampa ha dato notizia di un'altra sentenza del Tribunale di Milano del mese di maggio in cui il giudice ha condannato la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate a risarcire ad un pensionato della provincia di Milano per 230mila euro, in seguito a investimenti effettuati nel 2000 in obbligazioni della provincia di Buenos Aires. In questo caso la banca non ha informato i clienti dell’elevato profilo di rischio dei titoli. Secondo l’istituto, invece, i titoli erano stati acquistati per espressa volontà del cliente.
Sempre l’AdnKronos ha pubblicato la notizia che il Tribunale di Padova ha emesso una sentenza non definitiva nei confronti della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (gruppo IntesaSanpaolo), con la quale ha dichiarato nulli quattro investimenti in obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina per complessivi 255mila euro, effettuati da una coppia di pensionati padovani, entrambi pensionati. Il tribunale ha evidenziato la mancanza di documentazione dell’operazione.
Ancora l’AdnKronos ha riportato la notizia che il Tribunale di Firenze ha condannato Banca Toscana (gruppo Monte dei Paschi di Siena) al pagamento di 119mila euro in favore di due coniugi fiorentini che avevano acquistato obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina. Il giudice ha contestato il comportamento tenuto dalla banca in materia di informativa sull’investimento. L’istituto toscano non ha commentato la vicenda.
Infine, la stessa agenzia ha dato notizia di una sentenza del Tribunale di Crema che nel mese di settembre ha condannato IntesaSanpaolo a risarcire a due signore milanesi per 180mila euro, in seguito all'acquisto di obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina. Anche in questo caso il tribunale ha contestato la carenza informativa della banca, che sta valutando se ricorrere in appello.
Ecuador
Il ministro delle Finanze dell’Ecuador ha dichiarato che il mese prossimo partirà un’operazione di riacquisto dei bond detenuti dagli investitori italiani. L’operazione riguarda titoli con scadenze comprese tra il 2010 e il 2030, per cui lo stato sudamericano è inadempiente dallo scorso anno. L’operazione sarà effettuata a 35 centesimi, lo stesso prezzo dell’offerta lanciata lo scorso giugno sui bond detenuti da investitori non italiani. In quell’occasione l’Ecuador aveva riacquistato il 91% dei bond.
Lehman Brothers
Il Sole 24 Ore di sabato 12 settembre ha dedicato due pagine all’anniversario del crack di Lehman Brothers, ricostruendo gli avvenimenti degli ultimi due giorni antecedenti la dichiarazione di fallimento dell’istituto. Tra i vari articoli pubblicati, uno riguarda la procedura attivata dalle banche per procedere con il rimborso dei risparmiatori coinvolti nel crack di Lehman Brothers. In particolare, gli istituti stanno spedendo le lettere attraverso cui le stesse banche agiranno per conto dei clienti nella procedura di insinuazione al passivo per ottenere il rimborso del credito. Vige la regola del silenzio assenso. Chi non vorrà aderire alla proposta delle banche dovrà farlo per iscritto. In caso contrario, gli istituti procederanno automaticamente all’iscrizione del credito al passivo. Il Sole 24 Ore ha ricordato che la procedura di rimborso potrebbe essere molto lunga. Inoltre, con questo procedimento i risparmiatori rinunciano alla disponibilità dei crediti fino al termine della procedura concorsuale negli Stati Uniti.
Anche Milano Finanza ha dedicato ampio spazio all’anniversario del crack di Lehman Brothers. Il settimanale ha ricordato che dalla liquidazione dell’ex colosso bancario statunitense potrebbero essere recuperati poco meno di 400 miliardi di dollari. Prima del fallimento di Lehman Brothers le attività dell’istituto erano state calcolate in 635 miliardi di dollari.
Il Sole 24 Ore di domenica 13 settembre ha dato ancora spazio alla vicenda Lehman Brothers, focalizzandosi sulle attuali professioni svolte dagli ex vertici del colosso bancario statunitense. Alcuni di loro sono rimasti nel campo finanziario, altri si sono dedicati al no-profit. Qualcuno ha scritto anche un libro sui giorni che hanno preceduto il crack dell’istituto, mettendo in evidenza le responsabilità dell’ex numero uno, Richard Fuld.
Il Sole 24 Ore di martedì 15 settembre ha riportato le prime indicazioni sulla reale esposizione delle banche italiane nei confronti di Lehman Brothes. IntesaSanpaolo è in prima linea, rivendicando 81,8 milioni di dollari su contratti derivati siglati con l’ex colosso finanziario statunitense. L’esposizione della Popolare dell’Emilia Romagna, invece, è di 2,6 milioni. Tra le società esposte c’è anche Seat Pagine Gialle, che vanta crediti per 11,8 milioni di dollari. Il quotidiano finanziario ha ricordato che c’è tempo fino al 22 settembre per registrare i crediti nei confronti di Lehman Brothers.
Il Sole 24 Ore di mercoledì 16 settembre ha scritto che l’attuale amministratore di Lehman Brothers, Alvarez&Marsal, è tornata alla carica su Barclays accusata di aver realizzato una plusvalenza occulta di 8,2 miliardi di dollari, in occasione dell’acquisto delle attività nordamericane dell’ex colosso bancario statunitense. Alvarez&Marsal ha prodotto una vasta mole di documenti per provare la condotta scorretta dell’istituto inglese.
Secondo quanto scritto su MF di mercoledì 16 settembre i liquidatari di Lehman Brothers avrebbero ceduto crediti problematici, garantiti da immobili residenziali italiani. La cessione sarebbe avvenuta per un controvalore pari alla metà del loro valore nominale (120 milioni).
MF di venerdì 18 settembre ha ricordato che il 2 novembre è l’ultimo giorno a disposizione per insinuarsi al passivo di Lehman Brothers e ha evidenziato che fino a quella data i crediti non potranno essere ceduti, pena l’esclusione dal programma. Il quotidiano finanziario ha scritto che negli ultimi giorni i titoli di Lehman Brothers hanno recuperato valore. In particolare, secondo le indicazioni fornite da alcuni addetti ai lavori i titoli emessi da Lehman Brothrs Holding quotano tra il 23% e il 25% del valore nominale, mentre per la controllata olandese, che ha emesso i titoli che circolano in Europa, si arriva fino al 30%. Per gli strumenti derivati, invece, è possibile un recupero fino al 40%. Infine, MF ha ricordato che tra le organizzazioni che raggruppano gli obbligazionisti di Lehman Brothers c’è l’Airolb.
Alitalia
Secondo alcune fonti giudiziarie, il giudice per le indagini preliminari avrebbe concesso alla procura di Roma altri sei mesi di tempo per l’indagine condotta sull’ex management di Alitalia. I vecchi manager della compagnia aerea sono accusati di aver contribuito alla bancarotta dell’azienda.
Il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, ha comunicato di aver venduto a Finarte Casa d’Aste la collezione di opere d’arte della compagnia aerea in amministrazione straordinaria. L’asta delle opere è fissata per l’8 dicembre a Roma. Il controvalore minimo è nell’ordine del milione di euro.
General Motors – Ford
Il Sole 24 Ore di sabato 12 settembre ha scritto che l’Unione Europea ha acceso un faro sulla cessione di Opel al tandem composto da Magna e Sberbank. La Commissione Europea ha ricordato che il piano di ristrutturazione dell’azienda tedesca deve garantire l’operatività del gruppo in futuro. Inoltre, gli aiuti di stato non dovranno essere concessi a condizioni non commerciali. Il quotidiano ha ricordato che il governo tedesco ha promesso alla cordata acquirente finanziamenti per 4,5 miliardi di euro. Metà di questi sono coperti da garanzie fornite da General Motors.
Il Sole 24 Ore di domenica 13 settembre ha riportato le dichiarazioni di un portavoce di Magna, secondo cui l’acquisizione di Opel comporterà tagli per 4.500 lavoratori della società automobilistica tedesca, poco meno del doppio di quelli previsti inizialmente. Il governo tedesco non è rimasto sorpreso da questa decisione.
I vertici di Magna hanno comunicato che la firma ufficiale sul contratto di acquisizione di Opel avverrà nel giro di una-due settimane. La società austro-canadese punta a investire un miliardo di euro l’anno nel gruppo automobilistico tedesco. Magna ha confermato che il piano di rilancio di Opel prevede tagli fino a 10.500 posti di lavoro, di cui 4.000 in Germania.
Secondo alcune indiscrezioni il gruppo automobilistico cinese Geely Automobile Holdings avrebbe contattato Magna per studiare un progetto di partnership su Opel. Il gruppo asiatico potrebbe rilevare una quota azionaria nella società tedesca.
Giacomelli
Plus, l’inserto del sabato del quotidiano Il Sole 24 Ore, ha dato notizia di una nuova inchiesta a Rimini sulla questione del crack Giacomelli. In questo caso sarebbero coinvolti cinque manager del Credem e della controllate AbaxBank ed Euromobiliare Corporate Finance, vale a dire i collocatori del bond da 100 milioni di euro andato in default negli scorsi esercizi. L’inchiesta riguarderebbe le modalità di emissione del bond, che avrebbe permesso al Credem di rientrare dall’esposizione nei confronti di Giacomelli. La banca emiliana ha preferito non commentare queste indiscrezioni.
Parmalat
Secondo gli avvocati di Food Holdings e Dairy Holdings, società con sede alla isole Cayman e in precedenza controllate da Parmalat, Bank of America sarebbe responsabile del fallimento del gruppo di Collecchio, avvenuto a fine 2003. Le due società avrebbero richiesto un risarcimento di 500 milioni di dollari.
L’agenzia AdnKronos ha riportato la notizia che il Tribunale di Forlì ha condannato Unicredit Banca a restituire circa 278mila euro a un pensionato forlivese, che aveva acquistato obbligazioni Ford e Parmalat. Il giudice ha evidenziato che il contratto di acquisto dei titoli non era stato compilato correttamente. La banca sta valutando la possibilità di ricorrere in appello.
La Consob ha comunicato che l’11 settembre UBS ha ridotto al di sotto del 2% la partecipazione detenuta in Parmalat. In precedenza, il colosso bancario svizzero era accreditato del 2,05% del capitale del gruppo di Collecchio.
Risanamento
CorrierEconomia, l’inserto del lunedì del quotidiano Corriere della Sera, ha riportato alcune indicazione del piano di ristrutturazione elaborato dalle banche per salvare Risanamento. Secondo quanto scritto sul settimanale, la durata della ristrutturazione del gruppo immobiliare sarà di cinque anni. CorrierEconomia ricorda che per mettere in opera il piano occorre il via libera del tribunale di Milano, che il 22 settembre dovrà decidere se dare corso all’istanza di fallimento di Risanamento.
Gli amministratori in carica di Risanamento hanno rassegnato le dimissioni con effetto dalla costituzione del nuovo cda. Il consiglio di amministrazione ha deliberato di convocare l'assemblea ordinaria per il 16 novembre 2009 in prima convocazione e per il giorno 30 novembre 2009 in seconda convocazione per deliberare sulla nomina del nuovo cda.
Il Sole 24 Ore e MF di martedì 15 settembre hanno ricordato che il 14 settembre è scattata la possibilità di richiedere il rimborso del prestito obbligazionario da 220 milioni di euro in scadenza nel 2014, in quanto sono passati 60 giorni dalla richiesta di fallimento presentata dal tribunale di Milano. Secondo quanto scritto sul quotidiano, la richiesta non dovrebbe arrivare neppure nei prossimi giorni.
Il Sole 24 Ore di venerdì 18 settembre ha scritto che il verdetto del tribunale di Milano sul piano di ristrutturazione di Risanamento potrebbe slittare a ottobre. Il termine del 22 settembre, infatti, sarebbe troppo vicino per esaminare tutti i documenti relativi al progetto.
Fantuzzi
Plus è tornato sulla vicenda dell’assemblea degli obbligazionisti di Fantuzzi, che si è tenuta lo scorso 8 settembre a Londra e a cui non hanno potuto partecipare i risparmiatori italiani, nonostante fossero la maggioranza degli aventi diritto. Formalmente, l’esclusione degli investitori italiana è stata determinata dalla mancata pubblicazione in Italia dell’avviso di convocazione dell’assemblea. Secondo quanto scritto su Plus, Terex, l’acquirente statunitense di Fantuzzi, avrebbe raggiunto un accordo con alcuni importanti obbligazionisti per chiudere la restituzione dell’ultima tranche del bond (50 milioni di euro) escludendo il pagamento degli interessi per 4,5 milioni di euro.
Finmek
AdnKronos ha dato notizia che il Tribunale di Brescia ha condannato IntesaSanpaolo, a restituire a una signora di Desenzano del Garda la somma di 51.493 euro, investita nel gennaio 2002 in obbligazioni Finmek. Secondo i giudici l’acquisto dei titoli è stato effettuato in mancanza di un valido contratto.
Snia
Snia ha comunicato che il Tribunale di Udine ha dichiarato aperta la procedura di Amministrazione Straordinaria di Caffaro S.r.l. in liquidazione con decreto del 7-8 settembre 2009.
Inoltre, Snia ha reso noto che Varedo Sud S.r.l. ha presentato a Immobiliare Snia S.r.l. una nuova proposta per prorogare ulteriormente il termine relativo al pagamento del saldo del prezzo per la cessione del complesso immobiliare di Varedo alla controllata di Snia, posticipandolo al 21 dicembre 2009. Snia si è riservata di valutare se accettare o meno la proposta.
It Holding
Ermanno Scervino e Ittierre (società del gruppo It Holding) hanno siglato un contratto settennale di licenza in esclusiva per il design, la produzione e la distribuzione in tutto il mondo della nuova linea ERMANNO Ermanno Scervino. La prima collezione verrà presentata al pubblico internazionale il prossimo gennaio con la stagione autunno-inverno 2010/2011 e a partire da giugno 2010 sarà in vendita nelle migliori boutique di tutto il mondo.
Secondo quanto scritto su MF di venerdì 18 settembre, una cordata di imprenditori sarebbe interessata a rilevare il controllo di Ittierre, società in amministrazione controllata che fa parte del gruppo It Holding. La cordata è composta prevalentemente da creditori dell’azienda e no esclude accordi strategici con altri soggetti finanziari interessati ai marchi Gianfranco Ferré e Malo.
Wind
Il Sole 24 ore e MF di venerdì 18 settembre hanno riportato la notizia che Weather Investments, la holding del finanziere egiziano Naguib Sawiris, che controlla Wind, ha completato la ristrutturazione del debito e riacquisterà interamente il bond da 825 milioni di euro. Le obbligazioni hanno scadenza nel 2013. Per finanziare l’operazione la holding utilizzerà 500 milioni di euro incassati con l’emissione del bond Wind da 2,7 miliardi lanciato a luglio e per la parte rimanente le risorse in cassa.
Piaggio
Il consiglio di amministrazione di Piaggio ha deliberato che – in relazione alla capacità di indebitamento non utilizzata, alla liquidità disponibile e ai fabbisogni finanziari delineati nel Piano triennale 2009-2012 – la società rimborserà in via anticipata per tramite della controllata lussemburghese Piaggio Finance S.A. il prestito obbligazionario emesso nel 2005, quotato presso l'Irish Stock Exchange, per un importo di 61 milioni di euro sui 122 milioni in circolazione.
Il numero uno del gruppo motociclistico, Roberto Colaninno, ha precisato che senza incentivi le prospettive per il settore sarebbero decisamente negative. Secondo il manager gli incentivi andrebbero mantenuti per tutto il 2010.
Intanto, Equita sim ha alzato a 1,95 euro il prezzo obiettivo sulla società motociclistica dopo il rimborso anticipato del bond, un’operazione che consentirebbe un consistente risparmio sugli oneri finanziari. Per lo stesso motivo Banca Akros ha incrementato a 1,78 euro il target price su Piaggio.
per utilizzare in modo corretto questa rubrica è importante tenere presente che:
- la rubrica ha lo scopo di monitorare per voi tutte le notizie importanti che vengono pubblicate settimanalmente sulle società italiane e i principali gruppi internazionali che hanno emesso Corporate Bond; non abbiamo incluso i gruppi più solidi, perché riteniamo del tutto improbabile un loro default;
- la rubrica non intende fornire analisi e valutazioni sulle società emittenti, o notizie specifiche sulle loro emissioni obbligazionarie, ma semplicemente effettuare il monitoraggio della stampa per consentirvi di reperire notizie che magari vi erano sfuggite. Chiaramente spesso da quelle notizie si possono trarre informazioni utili per valutare lo stato di salute della società, e quindi anche eventuali problemi sul rimborso delle emissioni;
- la rubrica è di fatto una rassegna stampa settimanale, quindi non contiene analisi e giudizi di chi la redige. In ogni caso, qualsiasi notizia o commento contenuto nella rubrica non può essere interpretato come sollecitazione a fare o non fare, acquistare o vendere. Qualsiasi decisione di investimento o disinvestimento sarà presa da voi in totale autonomia.
Ecco le notizie pubblicate dalla stampa nella settimana in corso:
Tango bond
L’agenzia AdnKronos ha riportato la notizia che nel mese di agosto il Tribunale di Milano ha condannato il Banco di Brescia (gruppo UBI Banca) a restituire a un ristoratore di Milano la somma di 300mila euro, comprensiva di capitale, interessi, rivalutazioni e spese, a fronte di un investimento effettuato nel 2000 in obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina. Il giudice ha evidenziato la mancanza di un documento fondamentale e che il contratto prodotto dalla banca recava una firma del cliente falsa.
La stessa agenzia stampa ha dato notizia di un'altra sentenza del Tribunale di Milano del mese di maggio in cui il giudice ha condannato la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate a risarcire ad un pensionato della provincia di Milano per 230mila euro, in seguito a investimenti effettuati nel 2000 in obbligazioni della provincia di Buenos Aires. In questo caso la banca non ha informato i clienti dell’elevato profilo di rischio dei titoli. Secondo l’istituto, invece, i titoli erano stati acquistati per espressa volontà del cliente.
Sempre l’AdnKronos ha pubblicato la notizia che il Tribunale di Padova ha emesso una sentenza non definitiva nei confronti della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (gruppo IntesaSanpaolo), con la quale ha dichiarato nulli quattro investimenti in obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina per complessivi 255mila euro, effettuati da una coppia di pensionati padovani, entrambi pensionati. Il tribunale ha evidenziato la mancanza di documentazione dell’operazione.
Ancora l’AdnKronos ha riportato la notizia che il Tribunale di Firenze ha condannato Banca Toscana (gruppo Monte dei Paschi di Siena) al pagamento di 119mila euro in favore di due coniugi fiorentini che avevano acquistato obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina. Il giudice ha contestato il comportamento tenuto dalla banca in materia di informativa sull’investimento. L’istituto toscano non ha commentato la vicenda.
Infine, la stessa agenzia ha dato notizia di una sentenza del Tribunale di Crema che nel mese di settembre ha condannato IntesaSanpaolo a risarcire a due signore milanesi per 180mila euro, in seguito all'acquisto di obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina. Anche in questo caso il tribunale ha contestato la carenza informativa della banca, che sta valutando se ricorrere in appello.
Ecuador
Il ministro delle Finanze dell’Ecuador ha dichiarato che il mese prossimo partirà un’operazione di riacquisto dei bond detenuti dagli investitori italiani. L’operazione riguarda titoli con scadenze comprese tra il 2010 e il 2030, per cui lo stato sudamericano è inadempiente dallo scorso anno. L’operazione sarà effettuata a 35 centesimi, lo stesso prezzo dell’offerta lanciata lo scorso giugno sui bond detenuti da investitori non italiani. In quell’occasione l’Ecuador aveva riacquistato il 91% dei bond.
Lehman Brothers
Il Sole 24 Ore di sabato 12 settembre ha dedicato due pagine all’anniversario del crack di Lehman Brothers, ricostruendo gli avvenimenti degli ultimi due giorni antecedenti la dichiarazione di fallimento dell’istituto. Tra i vari articoli pubblicati, uno riguarda la procedura attivata dalle banche per procedere con il rimborso dei risparmiatori coinvolti nel crack di Lehman Brothers. In particolare, gli istituti stanno spedendo le lettere attraverso cui le stesse banche agiranno per conto dei clienti nella procedura di insinuazione al passivo per ottenere il rimborso del credito. Vige la regola del silenzio assenso. Chi non vorrà aderire alla proposta delle banche dovrà farlo per iscritto. In caso contrario, gli istituti procederanno automaticamente all’iscrizione del credito al passivo. Il Sole 24 Ore ha ricordato che la procedura di rimborso potrebbe essere molto lunga. Inoltre, con questo procedimento i risparmiatori rinunciano alla disponibilità dei crediti fino al termine della procedura concorsuale negli Stati Uniti.
Anche Milano Finanza ha dedicato ampio spazio all’anniversario del crack di Lehman Brothers. Il settimanale ha ricordato che dalla liquidazione dell’ex colosso bancario statunitense potrebbero essere recuperati poco meno di 400 miliardi di dollari. Prima del fallimento di Lehman Brothers le attività dell’istituto erano state calcolate in 635 miliardi di dollari.
Il Sole 24 Ore di domenica 13 settembre ha dato ancora spazio alla vicenda Lehman Brothers, focalizzandosi sulle attuali professioni svolte dagli ex vertici del colosso bancario statunitense. Alcuni di loro sono rimasti nel campo finanziario, altri si sono dedicati al no-profit. Qualcuno ha scritto anche un libro sui giorni che hanno preceduto il crack dell’istituto, mettendo in evidenza le responsabilità dell’ex numero uno, Richard Fuld.
Il Sole 24 Ore di martedì 15 settembre ha riportato le prime indicazioni sulla reale esposizione delle banche italiane nei confronti di Lehman Brothes. IntesaSanpaolo è in prima linea, rivendicando 81,8 milioni di dollari su contratti derivati siglati con l’ex colosso finanziario statunitense. L’esposizione della Popolare dell’Emilia Romagna, invece, è di 2,6 milioni. Tra le società esposte c’è anche Seat Pagine Gialle, che vanta crediti per 11,8 milioni di dollari. Il quotidiano finanziario ha ricordato che c’è tempo fino al 22 settembre per registrare i crediti nei confronti di Lehman Brothers.
Il Sole 24 Ore di mercoledì 16 settembre ha scritto che l’attuale amministratore di Lehman Brothers, Alvarez&Marsal, è tornata alla carica su Barclays accusata di aver realizzato una plusvalenza occulta di 8,2 miliardi di dollari, in occasione dell’acquisto delle attività nordamericane dell’ex colosso bancario statunitense. Alvarez&Marsal ha prodotto una vasta mole di documenti per provare la condotta scorretta dell’istituto inglese.
Secondo quanto scritto su MF di mercoledì 16 settembre i liquidatari di Lehman Brothers avrebbero ceduto crediti problematici, garantiti da immobili residenziali italiani. La cessione sarebbe avvenuta per un controvalore pari alla metà del loro valore nominale (120 milioni).
MF di venerdì 18 settembre ha ricordato che il 2 novembre è l’ultimo giorno a disposizione per insinuarsi al passivo di Lehman Brothers e ha evidenziato che fino a quella data i crediti non potranno essere ceduti, pena l’esclusione dal programma. Il quotidiano finanziario ha scritto che negli ultimi giorni i titoli di Lehman Brothers hanno recuperato valore. In particolare, secondo le indicazioni fornite da alcuni addetti ai lavori i titoli emessi da Lehman Brothrs Holding quotano tra il 23% e il 25% del valore nominale, mentre per la controllata olandese, che ha emesso i titoli che circolano in Europa, si arriva fino al 30%. Per gli strumenti derivati, invece, è possibile un recupero fino al 40%. Infine, MF ha ricordato che tra le organizzazioni che raggruppano gli obbligazionisti di Lehman Brothers c’è l’Airolb.
Alitalia
Secondo alcune fonti giudiziarie, il giudice per le indagini preliminari avrebbe concesso alla procura di Roma altri sei mesi di tempo per l’indagine condotta sull’ex management di Alitalia. I vecchi manager della compagnia aerea sono accusati di aver contribuito alla bancarotta dell’azienda.
Il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, ha comunicato di aver venduto a Finarte Casa d’Aste la collezione di opere d’arte della compagnia aerea in amministrazione straordinaria. L’asta delle opere è fissata per l’8 dicembre a Roma. Il controvalore minimo è nell’ordine del milione di euro.
General Motors – Ford
Il Sole 24 Ore di sabato 12 settembre ha scritto che l’Unione Europea ha acceso un faro sulla cessione di Opel al tandem composto da Magna e Sberbank. La Commissione Europea ha ricordato che il piano di ristrutturazione dell’azienda tedesca deve garantire l’operatività del gruppo in futuro. Inoltre, gli aiuti di stato non dovranno essere concessi a condizioni non commerciali. Il quotidiano ha ricordato che il governo tedesco ha promesso alla cordata acquirente finanziamenti per 4,5 miliardi di euro. Metà di questi sono coperti da garanzie fornite da General Motors.
Il Sole 24 Ore di domenica 13 settembre ha riportato le dichiarazioni di un portavoce di Magna, secondo cui l’acquisizione di Opel comporterà tagli per 4.500 lavoratori della società automobilistica tedesca, poco meno del doppio di quelli previsti inizialmente. Il governo tedesco non è rimasto sorpreso da questa decisione.
I vertici di Magna hanno comunicato che la firma ufficiale sul contratto di acquisizione di Opel avverrà nel giro di una-due settimane. La società austro-canadese punta a investire un miliardo di euro l’anno nel gruppo automobilistico tedesco. Magna ha confermato che il piano di rilancio di Opel prevede tagli fino a 10.500 posti di lavoro, di cui 4.000 in Germania.
Secondo alcune indiscrezioni il gruppo automobilistico cinese Geely Automobile Holdings avrebbe contattato Magna per studiare un progetto di partnership su Opel. Il gruppo asiatico potrebbe rilevare una quota azionaria nella società tedesca.
Giacomelli
Plus, l’inserto del sabato del quotidiano Il Sole 24 Ore, ha dato notizia di una nuova inchiesta a Rimini sulla questione del crack Giacomelli. In questo caso sarebbero coinvolti cinque manager del Credem e della controllate AbaxBank ed Euromobiliare Corporate Finance, vale a dire i collocatori del bond da 100 milioni di euro andato in default negli scorsi esercizi. L’inchiesta riguarderebbe le modalità di emissione del bond, che avrebbe permesso al Credem di rientrare dall’esposizione nei confronti di Giacomelli. La banca emiliana ha preferito non commentare queste indiscrezioni.
Parmalat
Secondo gli avvocati di Food Holdings e Dairy Holdings, società con sede alla isole Cayman e in precedenza controllate da Parmalat, Bank of America sarebbe responsabile del fallimento del gruppo di Collecchio, avvenuto a fine 2003. Le due società avrebbero richiesto un risarcimento di 500 milioni di dollari.
L’agenzia AdnKronos ha riportato la notizia che il Tribunale di Forlì ha condannato Unicredit Banca a restituire circa 278mila euro a un pensionato forlivese, che aveva acquistato obbligazioni Ford e Parmalat. Il giudice ha evidenziato che il contratto di acquisto dei titoli non era stato compilato correttamente. La banca sta valutando la possibilità di ricorrere in appello.
La Consob ha comunicato che l’11 settembre UBS ha ridotto al di sotto del 2% la partecipazione detenuta in Parmalat. In precedenza, il colosso bancario svizzero era accreditato del 2,05% del capitale del gruppo di Collecchio.
Risanamento
CorrierEconomia, l’inserto del lunedì del quotidiano Corriere della Sera, ha riportato alcune indicazione del piano di ristrutturazione elaborato dalle banche per salvare Risanamento. Secondo quanto scritto sul settimanale, la durata della ristrutturazione del gruppo immobiliare sarà di cinque anni. CorrierEconomia ricorda che per mettere in opera il piano occorre il via libera del tribunale di Milano, che il 22 settembre dovrà decidere se dare corso all’istanza di fallimento di Risanamento.
Gli amministratori in carica di Risanamento hanno rassegnato le dimissioni con effetto dalla costituzione del nuovo cda. Il consiglio di amministrazione ha deliberato di convocare l'assemblea ordinaria per il 16 novembre 2009 in prima convocazione e per il giorno 30 novembre 2009 in seconda convocazione per deliberare sulla nomina del nuovo cda.
Il Sole 24 Ore e MF di martedì 15 settembre hanno ricordato che il 14 settembre è scattata la possibilità di richiedere il rimborso del prestito obbligazionario da 220 milioni di euro in scadenza nel 2014, in quanto sono passati 60 giorni dalla richiesta di fallimento presentata dal tribunale di Milano. Secondo quanto scritto sul quotidiano, la richiesta non dovrebbe arrivare neppure nei prossimi giorni.
Il Sole 24 Ore di venerdì 18 settembre ha scritto che il verdetto del tribunale di Milano sul piano di ristrutturazione di Risanamento potrebbe slittare a ottobre. Il termine del 22 settembre, infatti, sarebbe troppo vicino per esaminare tutti i documenti relativi al progetto.
Fantuzzi
Plus è tornato sulla vicenda dell’assemblea degli obbligazionisti di Fantuzzi, che si è tenuta lo scorso 8 settembre a Londra e a cui non hanno potuto partecipare i risparmiatori italiani, nonostante fossero la maggioranza degli aventi diritto. Formalmente, l’esclusione degli investitori italiana è stata determinata dalla mancata pubblicazione in Italia dell’avviso di convocazione dell’assemblea. Secondo quanto scritto su Plus, Terex, l’acquirente statunitense di Fantuzzi, avrebbe raggiunto un accordo con alcuni importanti obbligazionisti per chiudere la restituzione dell’ultima tranche del bond (50 milioni di euro) escludendo il pagamento degli interessi per 4,5 milioni di euro.
Finmek
AdnKronos ha dato notizia che il Tribunale di Brescia ha condannato IntesaSanpaolo, a restituire a una signora di Desenzano del Garda la somma di 51.493 euro, investita nel gennaio 2002 in obbligazioni Finmek. Secondo i giudici l’acquisto dei titoli è stato effettuato in mancanza di un valido contratto.
Snia
Snia ha comunicato che il Tribunale di Udine ha dichiarato aperta la procedura di Amministrazione Straordinaria di Caffaro S.r.l. in liquidazione con decreto del 7-8 settembre 2009.
Inoltre, Snia ha reso noto che Varedo Sud S.r.l. ha presentato a Immobiliare Snia S.r.l. una nuova proposta per prorogare ulteriormente il termine relativo al pagamento del saldo del prezzo per la cessione del complesso immobiliare di Varedo alla controllata di Snia, posticipandolo al 21 dicembre 2009. Snia si è riservata di valutare se accettare o meno la proposta.
It Holding
Ermanno Scervino e Ittierre (società del gruppo It Holding) hanno siglato un contratto settennale di licenza in esclusiva per il design, la produzione e la distribuzione in tutto il mondo della nuova linea ERMANNO Ermanno Scervino. La prima collezione verrà presentata al pubblico internazionale il prossimo gennaio con la stagione autunno-inverno 2010/2011 e a partire da giugno 2010 sarà in vendita nelle migliori boutique di tutto il mondo.
Secondo quanto scritto su MF di venerdì 18 settembre, una cordata di imprenditori sarebbe interessata a rilevare il controllo di Ittierre, società in amministrazione controllata che fa parte del gruppo It Holding. La cordata è composta prevalentemente da creditori dell’azienda e no esclude accordi strategici con altri soggetti finanziari interessati ai marchi Gianfranco Ferré e Malo.
Wind
Il Sole 24 ore e MF di venerdì 18 settembre hanno riportato la notizia che Weather Investments, la holding del finanziere egiziano Naguib Sawiris, che controlla Wind, ha completato la ristrutturazione del debito e riacquisterà interamente il bond da 825 milioni di euro. Le obbligazioni hanno scadenza nel 2013. Per finanziare l’operazione la holding utilizzerà 500 milioni di euro incassati con l’emissione del bond Wind da 2,7 miliardi lanciato a luglio e per la parte rimanente le risorse in cassa.
Piaggio
Il consiglio di amministrazione di Piaggio ha deliberato che – in relazione alla capacità di indebitamento non utilizzata, alla liquidità disponibile e ai fabbisogni finanziari delineati nel Piano triennale 2009-2012 – la società rimborserà in via anticipata per tramite della controllata lussemburghese Piaggio Finance S.A. il prestito obbligazionario emesso nel 2005, quotato presso l'Irish Stock Exchange, per un importo di 61 milioni di euro sui 122 milioni in circolazione.
Il numero uno del gruppo motociclistico, Roberto Colaninno, ha precisato che senza incentivi le prospettive per il settore sarebbero decisamente negative. Secondo il manager gli incentivi andrebbero mantenuti per tutto il 2010.
Intanto, Equita sim ha alzato a 1,95 euro il prezzo obiettivo sulla società motociclistica dopo il rimborso anticipato del bond, un’operazione che consentirebbe un consistente risparmio sugli oneri finanziari. Per lo stesso motivo Banca Akros ha incrementato a 1,78 euro il target price su Piaggio.
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