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Strategia azionaria globale: investire in Asia con i Fondi Chiusi

di La redazione di Soldionline 1 set 2005 ore 09:36

14 aprile


A cura di JC Investimenti

 

Il petrolio e le incertezze derivanti dai recenti dati macroeconomici sia dell'area euro che dell'area dollaro, devono a nostro avviso fare aumentare la cautela da parte degli investitori. Statisticamente infatti l'estate, soprattutto a fronte di variabili difficili da interpretare, non è mai stata una stagione particolarmente positiva per gli indici azionari.
Il rischio maggiore in questo momento continua a nostro avviso a permanere nell'area dollaro, non tanto per un possibile ulteriore calo della valuta (che in un regime di tassi a breve al rialzo ci sembra meno probabile), quanto per un problema di valutazioni.
Volendo cioè ridurre il rischio della componente azionaria del portafoglio, aumentando la componente di liquidità, il nostro modello continua a preferire Europa, Giappone e alcuni mercati emergenti soprattutto dell'area Asiatica.

Tra i mercati emergenti a nostro avviso è ancora l'Asia ad offrire le migliori opportunità di crescita e quindi di investimento. Interessante anche il Giappone con alcuni interessanti segnali macroconomici e che, nonostante le divergenze politiche attuali, beneficierà sempre di più dell'interscambio commerciale con la Cina e con le altre principali economie dell'area.
I principali motivi per cui riteniamo le economie asiatiche ancora interessanti sono i seguenti:
politica monetaria accomodante. Rispetto alla media storica, praticamente in tutta l'area la politica monetaria rimane accomodante. In alcuni paesi come la Cina è in atto una riduzione della liquidità presente nel sistema e i tassi sono i tassi al rialzo, ma rimaniamo comunque in uno scenario positivo per gli investimenti e la crescita.
Il mantenimento di tale politica implica due conseguenze positive per gli indici azionari. La prima è che l'equity continua ad essere interessante come dividend yield in termini relativi rispetto al reddito fisso. La seconda è che le aziende indebitate riescono a tenere ancora sotto controllo il costo del financing.

Prospettive di crescita e fondamentali macroeconomici. Nonostante l'area sia in parte dipendente dall'andamento delle materie prime e dalla crescita degli Stati Uniti, negli ultimi anni è aumentata la componente endogena di crescita. Le Olimpiadi di Pechino del 2008 si stanno avvicinando, con tutte le conseguenze positive che ne deriveranno in termini di investimenti e di afflusso di capitali. Le riserve valutarie vicino al massimo storico insieme ad un minore debito estero rendono l'area, anche nella sua componente più debole con Indonesia e Filippine, meno dipendente dall'estero.

Valutazioni. I P/E attesi nel 2005 rimangono, seppure di poco, leggermente al di sotto della media a 10 anni. Il fattore da evidenziare rispetto al passato è un afflusso netto di capitali ancora alto, segnale che al di là degli investimenti esteri che possono essere volatili in futuro, ci sono minori fughe di capitale, conseguenza di condizioni politiche ed economiche maggiormente rassicuranti rispetto al passato.

Uno dei modi per investire sull'area asiatica oltre alle singole azioni, agli ETF (ancora poco diffusi su questi mercati), ai fondi comuni (con le inefficienze che ben conosciamo), ci sono i Closed-End Fund(fondi chiusi) quotati sul NYSE.
Questa tipologia di strumenti sono fondi, in genere gestiti attivamente a differenza degli ETF, che hanno un numero chiuso di azioni quotate. Il prezzo è definito come tutte le azioni dalle dinamiche di mercato. Il fondo potrebbe essere perciò a premio o a sconto rispetto al suo net asset value(NAV), ovvero i diversi investimenti in portafoglio valutati al prezzo di mercato (hanno sempre asset class quotate).
I Fondi chiusi date le fluttuazioni contro il NAV sono molto più volatili di un ETF o di un Fondo Comune gestito passivamente. L'elemento positivo oltre alla quotazione che ne permette la trattazione durante la seduta borsistica come una comune azione, è dato dallo sconto che sovente hanno contro il Nav.

La nostra analisi di oggi cercherà di differenziare all'interno dell'area Asiatica, sovrappesando nella tabella 1 i paesi con un rapporto favorevole tra prospettive e valutazioni.
Nella Tabella 2 elenchiamo i fondi chiusi
Il passo successivo sarà di valutare nella tabella 3 i fondi chiusi in rapporto allo sconto/premio sul NAV degli ultimi 3 anni.
Infine verificheremo se tra i paesi dell'area che sovrapesiamo e i relativi fondi chiusi, si possono creare delle opportunità favorevoli in termini di rapporto rischio/rendimento.





Esaminando i limiti superiori e inferiori del rapporto tra prezzo di mercato e NAV in termini di sconto/premio degli ultimi 3 anni:



Concludendo, come si desume dalle tabelle 2 e 3, l' opportunità più interessante ci sembra in questo momento il Giappone con i due Fondi Chiusi (JOF e JEQ) quasi al massimo sconto sul NAV degli ultimi 3 anni.
La Cina è interessante con due Fondi Chiusi su 3 (JFC e GCH).
Infine l'India pur essendo un paese che sovrappeseremmo in un portafoglio azionario, non è conveniente con lo strumento che stiamo considerando.

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