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Obbligazionario: 3 scenari per il 2014

Gli USA hanno iniziato a ridurre il programma di acquisti obbligazionari. In Europa, il recupero è esitante, ma con un’espansione irregolare tra settori e Paesi diversi

di Redazione Soldionline 26 feb 2014 ore 12:05
A cura di Nick Hayes, gestore del comparto AXA WF Global Strategic Bonds

“Anche se a velocità diversa, il quadro macroeconomico sta migliorando su entrambe le sponde dell’Atlantico. Gli USA hanno iniziato a ridurre il programma di acquisti obbligazionari, a riprova del fatto che l’economia è in ripresa nonostante si predichi ancora cautela. In Europa, il recupero è esitante in un contesto di bassa inflazione e dati occupazionali fiacchi, ma con un’espansione irregolare tra settori e Paesi diversi, oltre ai rischi politici e alle correzioni strutturali che aggravano la situazione.
 
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previsioni_1OBBLIGAZIONARIO: I 3 SCENARI POSSIBILI NEL 2014
1.
Proseguimento del “risk-on”, supportato dalla forward guidance e dalla caccia ai rendimenti
Ottenere rendimenti elevati potrebbe essere molto difficile in questo scenario. L’high yield potrebbe raggiungere il 5-6%, forse una percentuale più alta nel debito dei mercati emergenti (EMD) poiché quest’asset class continua a essere poco apprezzata. Il debito dei mercati emergenti potrebbe però riprendersi se il “risk-on” continuasse a determinare il comportamento degli investitori.
 
2. Un qualche evento potrebbe provocare una correzione dei mercati con conseguente ampliamento degli spread e calo dei titoli azionari
Gli utili o la crescita potrebbero deludere, le sorti dell’Europa potrebbero destare nuovamente preoccupazione, potrebbe verificarsi il crollo di un mercato emergente o un qualunque altro evento imprevedibile. Riteniamo che gli spread di rischio non siano sufficientemente ampi da compensare gli investitori nell’eventualità di uno shock improvviso.
 
3. Economia forte, ritorno dell’inflazione e notevole aumento dei rendimenti
Scommetterei che questa eventualità non lascerebbe indenni spread e titoli, per cui il mercato obbligazionario potrebbe avere un duplice effetto di aumento dei tassi risk-free e degli spread del credito.
 
“Al momento lo scenario dominante è il numero 1. Anche con la ripresa globale in atto, stiamo entrando nella fase successiva del tapering, che consiste in sostanza nel fatto che i policymaker smorzino le aspettative di aumento dei rialzi dei tassi.  Con uno scenario core che prevede l’aumento dei rendimenti obbligazionari e la riduzione degli spread del credito, nel comparto AXA WF Global Strategic Bonds manteniamo una duration bassa, con meno di 3 anni di esposizione. La nostra allocazione maggiore resta quella nell’high yield, per quanto non ai livelli elevati di fine 2013.
 
“Anche se il posizionamento del mercato rientra, all’unanimità, nello scenario 1 (cioè, duration corta, rischio di credito lungo) pensiamo che lo scenario 2 sia sempre più probabile. Lo scenario obbligazionario nettamente ribassista (3) è, a nostro avviso, il meno probabile.
 
“Ad esempio, secondo noi, l’High Yield è ancora interessante se raffrontato ai titoli di Stato e all’investment-grade, ma siamo selettivi e più cauti. Il segmento High Yield Euro ha registrato circa il 10% nel 2013, ma ora le valorizzazioni in alcune parti del mercato appaiono tirate. Nel secondo semestre del 2013 sono avvenute nuove emissioni ma con un certo numero di titoli di qualità che hanno offerto garanzie più fiacche. Riteniamo probabile la prossima fine di un ciclo molto forte e invariabilmente anche verso la fine di un ciclo in cui ci saranno periodi dove molti investitori acquistano più rischio al prezzo sbagliato. Non siamo ancora a questo punto ma è necessaria cautela. Lo descriverei “meno ottimistico” anziché “nettamente ribassista”.
 
“Mentre l’high yield diventa costoso, i titoli di Stato dei Paesi core o il credito di migliore qualità potrebbero ritornare a essere interessanti. Attualmente, gli investitori sono diventati così pessimisti  sui titoli di Stato che quasi li ignorano a prescindere dal prezzo, ma il 2014 potrebbe essere l’anno in cui i Gilt, i Bund o i  Treasury torneranno in auge, anche solo per brevi periodi di tempo”.
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