Secondo il Credit Suisse il reddito fisso resta a rischio
Gli analisti considerano più rischiosi i mercati obbligazionari di USA e Gran Bretagna. I mercati dei titoli di Stato che preferiscono sono ancora quelli periferici d’Europa e l’Australia
di Edoardo Fagnani 5 feb 2014 ore 11:07
OBBLIGAZIONARIO: la normalizzazione dei tassi d’interesse è destinata a proseguire
Gli analisti del Credit Suisse hanno segnalato che, dopo aver toccato il 3% alla fine dello scorso anno sulla scia dell’annuncio del tapering da parte della Fed, il rendimento del Treasury decennale USA è nuovamente rientrato da questa soglia di resistenza. La previsione degli esperti per i prossimi 12 mesi presuppone un graduale incremento dei rendimenti di riferimento (3,2% per il Treasury a 10 anni), il che equivale a un ulteriore passo verso la normalizzazione della politica monetaria. Qualora la Fed decidesse di iniziare ad alzare i tassi prima di quanto sia attualmente scontato dai mercati (attorno a metà 2015), la performance dell’obbligazione di riferimento potrebbe risentirne quest’anno.
A questo riguardo, gli analisti del Credit Suisse considerano più rischiosi i mercati obbligazionari di USA e Gran Bretagna, in seguito al maggiore dinamismo delle loro economie. Gli esperti hanno anche un parere negativo sulla Svizzera, visti i livelli di rendimento in CHF nettamente più bassi di quanto suggerirebbero i fondamentali.
Infine, gli analisti del Credit Suisse mantengono una posizione neutrale sui Bund tedeschi in considerazione dell’orientamento ancora espansivo della BCE. I mercati dei titoli di Stato che preferiscono sono ancora quelli periferici d’Europa e l’Australia, che ha recentemente beneficiato di uno scenario economico più debole e di un carry trade ancora molto elevato.
PER APPROFONDIRE: Come investire nel 2014? Qualche idea dal Credit Suisse
OBBLIGAZIONARIO: Più interessanti le valutazioni del credito emergente investment grade in valute forti e dei finanziari
Nonostante l’iniziale reazione positiva seguita all’annuncio del tapering da parte della Fed, gli analisti del Credit Suisse hanno evidenziato che la performance degli spread del credito è poi stata più contrastante. Il rischio di un incremento delle attività di fusione e acquisizione e di altre attività favorevoli per gli azionisti, sommato a valutazioni elevate, hanno indotto gli esperti a una maggiore cautela sulle obbligazioni corporate high yield e investment grade.
Secondo gli analisti del Credit Suisse, il profilo rischio-rendimento è peggiorato, anche se prevedono ancora rendimenti totali positivi per questa classe di attivi nei prossimi 12 mesi. Di contro, le obbligazioni emergenti in valute forti offrono valutazioni interessanti dopo la marcata sottoperformance in corso dallo scorso anno. Inoltre, il rapporto domanda-offerta mostra segnali di miglioramento.
Gli esperti consigliano ancora di privilegiare obbligazioni investment grade di paesi dai fondamentali più solidi, come Messico, Filippine, Russia, Polonia, Ungheria, Colombia e Perù, mentre restano negativi su Argentina, Venezuela, Turchia e Ucraina. Sui mercati avanzati, gli analisti del Credit Suisse consigliano di preferire i finanziari, che evidenziano ancora valutazioni più interessanti e fondamentali in via di miglioramento.
Gli analisti del Credit Suisse hanno segnalato che, dopo aver toccato il 3% alla fine dello scorso anno sulla scia dell’annuncio del tapering da parte della Fed, il rendimento del Treasury decennale USA è nuovamente rientrato da questa soglia di resistenza. La previsione degli esperti per i prossimi 12 mesi presuppone un graduale incremento dei rendimenti di riferimento (3,2% per il Treasury a 10 anni), il che equivale a un ulteriore passo verso la normalizzazione della politica monetaria. Qualora la Fed decidesse di iniziare ad alzare i tassi prima di quanto sia attualmente scontato dai mercati (attorno a metà 2015), la performance dell’obbligazione di riferimento potrebbe risentirne quest’anno.

Infine, gli analisti del Credit Suisse mantengono una posizione neutrale sui Bund tedeschi in considerazione dell’orientamento ancora espansivo della BCE. I mercati dei titoli di Stato che preferiscono sono ancora quelli periferici d’Europa e l’Australia, che ha recentemente beneficiato di uno scenario economico più debole e di un carry trade ancora molto elevato.
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OBBLIGAZIONARIO: Più interessanti le valutazioni del credito emergente investment grade in valute forti e dei finanziari
Nonostante l’iniziale reazione positiva seguita all’annuncio del tapering da parte della Fed, gli analisti del Credit Suisse hanno evidenziato che la performance degli spread del credito è poi stata più contrastante. Il rischio di un incremento delle attività di fusione e acquisizione e di altre attività favorevoli per gli azionisti, sommato a valutazioni elevate, hanno indotto gli esperti a una maggiore cautela sulle obbligazioni corporate high yield e investment grade.
Secondo gli analisti del Credit Suisse, il profilo rischio-rendimento è peggiorato, anche se prevedono ancora rendimenti totali positivi per questa classe di attivi nei prossimi 12 mesi. Di contro, le obbligazioni emergenti in valute forti offrono valutazioni interessanti dopo la marcata sottoperformance in corso dallo scorso anno. Inoltre, il rapporto domanda-offerta mostra segnali di miglioramento.
Gli esperti consigliano ancora di privilegiare obbligazioni investment grade di paesi dai fondamentali più solidi, come Messico, Filippine, Russia, Polonia, Ungheria, Colombia e Perù, mentre restano negativi su Argentina, Venezuela, Turchia e Ucraina. Sui mercati avanzati, gli analisti del Credit Suisse consigliano di preferire i finanziari, che evidenziano ancora valutazioni più interessanti e fondamentali in via di miglioramento.
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