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Quanto rendono i titoli di stato dell’area euro? Una breve analisi per scegliere

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di La redazione di Soldionline 1 set 2005 ore 10:46
I rendimenti dei titoli di stato dell'area euro sono tornati su livelli che consentono quantomeno di proteggersi contro l'inflazione (almeno per le scadenze oltre i 3 anni).

In Europa tuttavia esistono un elevato numero di stati sovrani che emettono titoli con caratteristiche e rendimenti leggermente differenti.
Di seguito forniamo una breve analisi delle principali differenze tra i vari titoli di stato dell'area euro, indicando come sempre le nostre opinioni in merito.
Consideriamo per la nostra analisi i titoli con scadenza 3, 5, 10 e 30 anni.
I rendimenti sono al lordo di imposizione fiscale; tutti i titoli considerati hanno cedola annuale ad eccezione di quelli italiani che hanno cedola semestrale.


Scadenza 3 anni




Come si può notare,i rendimenti lordi di questi titoli sono molto vicini al tasso di inflazione italiano (2,80%); l'investimento a tre anni va considerato poco più che parcheggio di liquidità.
Le differenze di rendimento sono molto esigue; da preferire le emissioni di Italia e Belgio, da evitare le emissioni di Portogallo e Irlanda per la scarsa liquidità.


Scadenza 5 anni




I rendimenti netti di queste scadenze consentono di 'battere' leggermente l'inflazione italiana; l'investimento a cinque anni va considerato una strategia a medio termine per chi non vuole rischiare nulla.
Le emissioni di Spagna e Irlanda rendono di più in funzione di una scadenza un po' più lunga (quindi il paragone risulta leggermente fuorviante).
In questa scadenza preferiamo comunque i titoli francesi, spagnoli e del Belgio.


Scadenza 10 anni




I rendimenti di queste scadenze salgono decisamente rispetto a quelle precedenti; l'investimento a dieci anni presenta aspetti di rischio, legati soprattutto al possibile decremento del valore dei titoli in funzione di un eventuale aumento dei tassi di interesse, va effettuato quindi solo da chi ha una propensione al rischio medio-alta.
Motivazioni tecniche fanno sì che i rendimenti siano molto simili; in questa scadenza preferiamo le emissioni di Francia, Olanda e Austria (nonostante la liquidità non eccezionale).
Preferiamo stare alla larga invece da Belgio, Portogallo e Grecia.


Scadenza 30 anni




I titoli di queste scadenze hanno una volatilità dei prezzi molto elevata, la componente speculativa è quindi decisamente preponderante rispetto a quella del rendimento.
L'investimento a trent'anni ha quindi significato soprattutto se si pensa che i tassi potranno scendere, va effettuato da investitori con propensione al rischio elevata.
In questa scadenza abbiamo una decisa preferenza per l'emissione olandese, nonostante il rendimento più elevato non ce la sentiamo di consigliare l'emissione italiana (soprattutto in un'ottica di medio - lungo termine).



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