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Prospettive del reddito fisso nel contesto attuale

L'annuncio della Federal Reserve (Fed) di una possibile graduale riduzione degli stimoli monetari ha esacerbato nelle passate settimane la volatilità sui mercati obbligazionari

di Redazione Soldionline 9 lug 2013 ore 11:05
A cura di Andrew Wells, Global CIO Fixed Income di Fidelity Worldwide Investment

L'annuncio della Federal Reserve (Fed) di una possibile graduale riduzione degli stimoli monetari ha esacerbato nelle passate settimane la volatilità sui mercati obbligazionari. Ciò ha portato a una risalita dei tassi dei titoli governativi americani, dei Bund e degli altri Paesi rifugio, che erano probabilmente sopravvalutati.

Guardando alla politica monetaria della Banca Centrale statunitense, l’acquisto di titoli MBS e Treasury USA da parte della Fed ha finora garantito un sostegno cruciale ai mercati obbligazionari ed è dunque comprensibile che gli investitori abbiano reagito negativamente alla prospettiva di una graduale riduzione del Quantitative Easing (QE), favorendo l'apprezzamento del dollaro e l'aumento dei rendimenti sui titoli governativi a 10 anni, che hanno raggiunto picchi del 2,6%.

Non va però dimenticato che una graduale riduzione non equivale a un inasprimento monetario vero e proprio, in quanto la Fed ha comunque mantenuto una posizione del tutto distinta in merito ai tassi di interesse. L’altro punto fondamentale è che la tabella di marcia per la graduale riduzione del QE non è irrevocabile, ma è piuttosto dipendente dai dati. Qualora la disoccupazione non calasse in misura sufficiente, il progressivo ridimensionamento del quantitative easing potrebbe essere ritardato, ridotto o abbandonato. Inoltre anche quando ciò avrà effettivamente inizio, la politica monetaria statunitense resterà comunque molto accomodante rispetto agli standard del passato.

Debito Governativo
Dall’annuncio della Fed il rendimento dei Treasury decennali è salito di un centinaio di punti base, a circa 260 pb, per poi scendere lievemente. I rendimenti avrebbero potuto registrare un aumento anche superiore a quello effettivamente evidenziato, che però è stato attutito dalla debolezza della ripresa statunitense, con un aumento appena modesto dell’occupazione e, aspetto fondamentale, l’assenza di pressioni inflazionistiche. Nel complesso, dunque, le attuali valutazioni dei Treasury USA decennali appaiono ragionevoli, seppur non immuni da possibili fasi di volatilità. Passando all'Europa, i rendimenti sono stati trainati al rialzo dal recente aumento dei rendimenti delle obbligazioni statunitensi. La BCE ha confermato le politiche di espansione monetaria in atto, tuttavia la disparità della ripresa economica continuerà a rendere complessa l'adozione di politiche economiche efficaci a livello comunitario europeo.

Obbligazioni Corporate investment grade

Le obbligazioni investment grade rappresentano l’asset class nella quale molti investitori obbligazionari tendono a concentrare i propri investimenti. L’aspetto incoraggiante è che vi è un forte interesse per questi titoli, che presentano valutazioni eque. Tuttavia è importante usare cautela verso le società impegnate in operazioni di M&A o che potrebbero cedere alla tentazione di incrementare il proprio livello di indebitamento. La ricerca fondamentale sul credito è essenziale in particolare in questa fase al fine di evitare i titoli con prospettive in deterioramento.

Mercati Emergenti

Per quanto concerne il debito dei mercati emergenti, nelle ultime settimane si è registrato un significativo rialzo dei rendimenti. I dati di mercato indicano che durante la settimana chiusa al 26 giugno i fondi specializzati nel debito dei mercati emergenti hanno subito deflussi per circa 5,7 miliardi di dollari, la maggiore movimentazione settimanale mai registrata nella storia di questa asset class.

La recente debolezza del Debito emergente, tuttavia, non è ascrivibile a fattori fondamentali, bensì principalmente a fattori tecnici. Per il prossimo futuro dunque riteniamo alquanto probabile un’inversione di tendenza rispetto alle condizioni di ipervenduto, in quanto gli investitori dovrebbero ricalibrare le loro posizioni e tornare a concentrarsi sui fondamentali, generalmente favorevoli.

Le nostre preferenze vanno in particolare alle emissioni sia in hard currency che in valuta locale, che hanno sofferto maggiormente nelle settimane passate e che potrebbero rimbalzare nel prossimo futuro. In partcolare le obbligazioni indicizzate all’inflazione appaiono oggi nettamente sottovalutate rispetto alla media storica, soprattutto se si considera che gli ingenti volumi di liquidità immessi dalle banche centrali nell’economia attraverso i programmi di QE potrebbero dar luogo a un marcato innalzamento dell'inflazione nel medio termine.

Mercati High Yield
Nei mercati high yield si è registrato un ampliamento degli spread in seguito alle dichiarazioni da parte della Fed di una possibile graduale riduzione degli stimoli monetari. I fondamentali rimangono generalmente favorevoli, sostenuti da qualità elevata delle aziende, in particolare in Europa, e tassi di default molto bassi. Tuttavia ha contribuito al rialzo dei rendimenti la carenza di liquidità; una tendenza comune per questa asset class nei periodi di accentuata volatilità. Pertanto la gestione della liquidità all'interno dei fondi di investimento high yield sarà particolarmente importante.
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