Privilegiare obbligazioni ad alto rendimento
La pubblicazione dei dettagli sul programma di acquisto di obbligazioni della BCE, seguita dall’esito favorevole della sentenza della Corte Costituzionale tedesca, ha provocato un forte rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato di alta qualità
di Redazione Soldionline 2 ott 2012 ore 11:13
Articolo a cura di Credit Suisse
La pubblicazione dei dettagli sul programma di acquisto di obbligazioni della BCE, seguita dall’esito favorevole della sentenza della Corte Costituzionale tedesca, ha provocato un forte rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato di alta qualità, in contrasto con la brusca flessione dei rendimenti delle obbligazioni periferiche d’Europa. L’annuncio di un QE3 non sterilizzato da parte della Fed ha alimentato le aspettative inflazionistiche in USD e provocato una brusca inclinazione della curva dei Treasury statunitensi (i.e. i rendimenti a lunga scadenza sono aumentati più di quelli a breve). Ciononostante, con le attese d’inflazione negli USA prossime ai massimi da molti anni e rendimenti reali prevalentemente negativi, non consigliamo di accrescere il peso delle obbligazioni indicizzate all’inflazione USA. Per quanto riguarda le obbligazioni nominali, continuiamo a privilegiare obbligazioni a brevissima scadenza nelle principali valute, alla luce del profilo di rischio-rendimento ancora poco interessante delle scadenze lunghe.
Diminuiscono le probabilità di una compressione degli spread del credito
Mentre le valutazioni del credito diventano meno interessanti dopo il recente rimbalzo, prevediamo che il segmento high yield, e in misura minore le obbligazioni emergenti, registrino rendimenti complessivi superiori ad altri segmenti del reddito fisso, via via che gli investitori scendono lungo la curva del credito per soddisfare le loro esigenze di rendimento. Dal momento che gli indicatori prospettici – come i PMI – segnalano un aumento del rischio di recessione, prevediamo che la performance derivi soprattutto dalle operazioni di carry finché non si concretizza un miglioramento dell’economia. Per le obbligazioni finanziarie investment grade prevediamo invece che i rendimenti siano più neutrali.
In questo scenario, la performance futura delle Top 10 Investment
Idea n. 1 sulle obbligazioni core corporate e bancarie (+10% YTD in EUR al momento di andare in stampa) potrebbe rivelarsi più contenuta. Approfittiamo della recente ripresa delle nuove emissioni per correggere la nostra selezione di obbligazioni. Per gli investitori con una elevata propensione al rischio, una diversificazione in paesi non dell’Europa centrale potrebbe accrescere i rendimenti, ma anche aumentare la volatilità posto che i problemi fiscali restano irrisolti. Tra le obbligazioni emergenti, preferiamo il credito al rischio di duration. Questa scelta è riflessa nelle Top 10 Investment Ideas, Idea n. 2 sulle obbligazioni quasi sovrane e corporate emergenti in valute forti. Preferiamo inoltre un posizionamento sul segmento breve per le obbligazioni locali, dal momento che le pressioni inflazionistiche limitano il margine di manovra delle Banche Centrali emergenti. Prevediamo che i rendimenti delle obbligazioni emergenti locali siano determinati prevalentemente dalla componente FX.
La pubblicazione dei dettagli sul programma di acquisto di obbligazioni della BCE, seguita dall’esito favorevole della sentenza della Corte Costituzionale tedesca, ha provocato un forte rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato di alta qualità, in contrasto con la brusca flessione dei rendimenti delle obbligazioni periferiche d’Europa. L’annuncio di un QE3 non sterilizzato da parte della Fed ha alimentato le aspettative inflazionistiche in USD e provocato una brusca inclinazione della curva dei Treasury statunitensi (i.e. i rendimenti a lunga scadenza sono aumentati più di quelli a breve). Ciononostante, con le attese d’inflazione negli USA prossime ai massimi da molti anni e rendimenti reali prevalentemente negativi, non consigliamo di accrescere il peso delle obbligazioni indicizzate all’inflazione USA. Per quanto riguarda le obbligazioni nominali, continuiamo a privilegiare obbligazioni a brevissima scadenza nelle principali valute, alla luce del profilo di rischio-rendimento ancora poco interessante delle scadenze lunghe.
Diminuiscono le probabilità di una compressione degli spread del credito
Mentre le valutazioni del credito diventano meno interessanti dopo il recente rimbalzo, prevediamo che il segmento high yield, e in misura minore le obbligazioni emergenti, registrino rendimenti complessivi superiori ad altri segmenti del reddito fisso, via via che gli investitori scendono lungo la curva del credito per soddisfare le loro esigenze di rendimento. Dal momento che gli indicatori prospettici – come i PMI – segnalano un aumento del rischio di recessione, prevediamo che la performance derivi soprattutto dalle operazioni di carry finché non si concretizza un miglioramento dell’economia. Per le obbligazioni finanziarie investment grade prevediamo invece che i rendimenti siano più neutrali.
In questo scenario, la performance futura delle Top 10 Investment
Idea n. 1 sulle obbligazioni core corporate e bancarie (+10% YTD in EUR al momento di andare in stampa) potrebbe rivelarsi più contenuta. Approfittiamo della recente ripresa delle nuove emissioni per correggere la nostra selezione di obbligazioni. Per gli investitori con una elevata propensione al rischio, una diversificazione in paesi non dell’Europa centrale potrebbe accrescere i rendimenti, ma anche aumentare la volatilità posto che i problemi fiscali restano irrisolti. Tra le obbligazioni emergenti, preferiamo il credito al rischio di duration. Questa scelta è riflessa nelle Top 10 Investment Ideas, Idea n. 2 sulle obbligazioni quasi sovrane e corporate emergenti in valute forti. Preferiamo inoltre un posizionamento sul segmento breve per le obbligazioni locali, dal momento che le pressioni inflazionistiche limitano il margine di manovra delle Banche Centrali emergenti. Prevediamo che i rendimenti delle obbligazioni emergenti locali siano determinati prevalentemente dalla componente FX.
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