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Perché preferiamo le obbligazioni ad alto rendimento

recenti dati economici confermano un miglioramento dell’economia mondiale, delineando un contesto ancora favorevole per le asset class più rischiose quali le azioni e le obbligazioni high yield

di Redazione Soldionline 27 mar 2013 ore 14:44

Articolo a cura di  ING Investment Management

I recenti dati economici confermano un miglioramento dell’economia mondiale, delineando un contesto ancora favorevole per le asset class più rischiose quali le azioni e le obbligazioni high yield. Nel quadro di una ripresa economica, le obbligazioni ad alto rendimento rappresentano la nostra asset class preferita nel reddito fisso, essendo sensibili ai tassi di interesse e presentando una forte correlazione con i titoli azionari globali.

La ripresa ciclica alimenta la sovraperformance del segmento high yield

Gli ultimi dati sulla crescita economica globale, in particolare quelli provenienti da Stati Uniti, Giappone e Germania, hanno nuovamente confermato la prospettiva di una ripresa economica sincronizzata e diffusa. La corrente che sostiene gli asset rischiosi non si è dunque esaurita. Nell’ambito dei prodotti a spread nel segmento a reddito fisso questa situazione ha determinato, da un lato, la sovraperformance da inizio anno delle obbligazioni globali ad alto rendimento (Global High Yield – GHY ), e dall’altro la sottoperformance dei titoli di credito investment grade in euro (Investment Grade Credits - IGC) e del debito dei mercati emergenti denominato in valuta forte (Emerging Market Debt Hard Currency - EMD HC). Performance positive, invece, anche per i titoli di stato dei paesi periferici dell’eurozona (Eurozone Peripheral Treasury - EPT).

Lieve inversione nelle ultime settimane
Dalla fine dell’anno scorso la dispersione tra le diverse asset class è aumentata, ma questo trend si è in parte invertito nelle ultime settimane a seguito di alcune notizie riguardanti, in particolare, l’incertezza relativa al ritmo della ripresa economica cinese (con le misure per raffreddare il mercato immobiliare confermate o intensificate), le previsioni di alcuni guru di mercato circa l’interruzione anticipata dell’allentamento quantitativo (QE) della Fed e l’esito incerto delle elezioni italiane. I rendimenti dei titoli di stato a lungo termine, nettamente in rialzo in gennaio, si sono successivamente stabilizzati per poi diminuire tra la fine di febbraio e i primi di marzo. I titoli azionari e altri asset rischiosi hanno subito una lieve battuta d'arresto.


I Global High Yield si confermano il nostro prodotto a spread preferito

Manteniamo la nostra posizione sottopesata nell’EMD HC in quanto il momentum e i flussi di investimento complessivi sono negativi, sebbene si riscontri un certo afflusso di capitali verso il debito emergente in valuta locale. Il quadro comunque incerto ci ha inoltre indotto a ridurre la nostra posizione nel segmento Global High Yield da moderatamente a leggermente sovrappesata. I flussi relativi all’investimento in titoli GHY hanno segnato valori negativi per tre mesi consecutivi e l’accelerazione dei rendimenti è risultata negativa per la terza settimana consecutiva. Nonostante ciò, le obbligazioni high yield rimangono la nostra categoria preferita nell’universo del reddito fisso. Infine abbiamo ridotto la sottoponderazione dei titoli Euro IGC, modificando la posizione da moderatamente a leggermente sottopesata a fronte dei migliori segnali di momentum e di un marginale miglioramento dei flussi. Con la ripresa economica globale ancora in atto e considerato il nervosismo di alcuni investitori circa una possibile interruzione anticipata del QE, è interessante osservare il livello di sensibilità delle varie categorie di prodotti a spread nei confronti delle variazioni dei tassi di interesse.

Correlazione negativa tra spread e rendimenti sovrani
In linea generale, nella maggior parte dei casi, gli spread creditizi negli ultimi dieci anni sono stati correlati negativamente ai rendimenti dei titoli di stato decennali. Questo vale per i segmenti GHY, EMD HC, Euro IGC e per i titoli garantiti da attivi (ABS) in euro. Per i titoli Euro IGC questa sensibilità sembra essersi ridotta di recente, probabilmente a causa della generale contrazione degli spread.
Gli spread sul credito tendono a contrarsi in un contesto di rendimenti obbligazionari in aumento. Gli spread IGC, tuttavia, si riducono in misura minore rispetto agli spread HY. Se a ciò si aggiunge una duration più elevata per gli IGC (4,75 per gli IGC in euro) rispetto ai GHY (4,11), in un contesto di rendimenti in aumento si dovrebbero quindi preferire i GHY agli IGC. Sottolineiamo che ciò prescinde da eventuali considerazioni relative al total return, in quanto l’impatto di un aumento dei tassi di interesse può superare di gran lunga qualsiasi contrazione degli spread in un contesto di tassi in forte aumento.
Inoltre, se i titoli sovrani si trovassero sotto stress, la relazione tra tassi di interesse e preferenza per i GHY potrebbe non essere più valida, in quanto l’impatto dell’avversione al rischio sarà relativamente maggiore sulle categorie più rischiose. La relazione pertanto dipende dal fattore tempo, ma nel contesto attuale - caratterizzato da una graduale ripresa economica globale associata a un graduale aumento dei tassi di interesse - sembra comunque sostenere una posizione ancora sovrappesata nel GHY nell’ambito dei titoli di credito.

Correlazione positiva tra GHY e rendimenti azionari
Infine, la correlazione tra rendimenti del credito e rendimenti azionari globali è stata tendenzialmente positiva negli ultimi dieci anni. Il segmento GHY presenta la più elevata correlazione positiva. Analogamente, l’EMD HC è ben correlato anche se in misura leggermente inferiore. I titoli Euro IGC ed Euro ABS presentano una minore correlazione positiva con le azioni, e in passato hanno mostrato una correlazione tendenzialmente negativa. La maggiore correlazione con le azioni dei titoli GHY rispetto agli IGC sembra avere stabilito una solida relazione tra la performance relativa dei GHY, a confronto con gli IGC, e l’andamento del mercato azionario (vedi grafico). Se a ciò aggiungiamo la maggiore sensibilità ai tassi di interesse e la graduale ripresa economica, otteniamo un quadro che supporta la nostra preferenza per i titoli GHY sui mercati a reddito fisso.

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