NAVIGA IL SITO

Parliamo dei Paesi Emergenti - seconda parte

Ecco la seconda puntata dello speciale sui paesi emergenti

di Redazione GirlPower 27 apr 2007 ore 10:51
Un po' di storia

Da secoli, gli stati sovrani si finanziano attraverso prestiti internazionali, che spesso non vengono rimborsati. Nel XIV e XV secolo, l 'Inghilterra, era considerata un vero e proprio paese emergente, abitato da gente rude e non molto istruita, bisognoso di capitali per finanziarsi e ricco di lana da esportare. Durante il regno di Edoardo III (nel 1345), l'Inghilterra dichiarò default e non vennero onorati i debiti contratti con i banchieri fiorentini, i Bardi ed i Peruzzi. Edoardo III decise di non rimborsare il debito, non perché le finanze inglesi fossero insufficienti, ma perché ritenne che il suo regno non avrebbe più avuto bisogno di investitori esteri.
Più avanti nel tempo, la parte del paese insolvente venne interpretata dalla Spagna, la quale, a partire dalla seconda metà del 1500, si rivelò insolvente per tre volte nei confronti dei banchieri genovesi e, pochi decenni dopo, ancora per tre volte nei confronti dei banchieri portoghesi.
A parte questi precedenti (si potrebbe anche risalire più indietro nel tempo per incontrare i primi default), si può fissare nella decade 1820-1830 la nascita del moderno mercato del debito emesso da paesi emergenti. Infatti, in questi anni, gli stati sudamericani avevano appena ottenuto la propria indipendenza dall'impero Spagnolo ed avevano necessità di grandi finanziamenti per la costruzione delle infrastrutture; essendosi resi indipendenti, non potevano più attingere risorse dalla Spagna.
Nel 1822, vennero concessi i primi prestiti alla Colombia e, nei mesi immediatamente seguenti, a molti altri paesi dell'area latino-americana. La maggior parte dei fondi arrivarono dall' Inghilterra, che, nel 1800, non era certo più un paese emergente, ma dominava l'economia del pianeta.
Dopo pochi anni, gli stati furono incapaci ad onorare propri impegni, assunti (e concessi) senza nessuna razionalità e dichiararono i primi stati di default.
Questa prima crisi si caratterizza per essere stata facilitata dalla grande liquidità presente nei paesi sviluppati e dalla grande leggerezza con la quale vennero prestati i fondi ai nuovi paesi. La rapidità con la quale si arrivò all'insolvenza ci conferma che, in questa prima ondata di finanziamenti, non fu minimamente valutato il rischio finanziario. La faciloneria era tale che, in un caso limite ma di non piccole dimensioni per l'epoca, ad essere finanziato fu uno stato addirittura inesistente, il fantomatico Regno del POYAIS, attraverso un prestito obbligazionario collocato in Inghilterra, in Scozia e in Francia, da un truffatore scozzese che aveva combattuto per l'indipendenza del Venezuela, Gregor MacGregor.
Gli anni 30 del 1800 passarono senza che gli stati che avevano dichiarato Default tra il 1826 ed il 1830 riuscissero a rimborsare i loro debiti. Ad un accordo con i creditori si arrivò in corrispondenza di una successiva ondata di 'denaro facile' attorno al 1850.
Gli anni intorno al 1850 furono caratterizzati da una grande espansione economica e da un'ampia ondata di liquidità presente sui mercati finanziari e tutto ciò comportò un nuovo afflusso di capitali dall' Europa (Londra, Amsterdam e Parigi in primis) verso la periferia del mondo. Infatti vennero prestate somme anche in Sud Africa (1850) utilizzate prevalentemente nell'attività estrattiva di materie prime e, a partire dal 1870, anche in Russia, principalmente per la costruzione di ferrovie.
La crisi degli anni 70 del 1800 investì tutti i paesi sudamericani, i quali non riuscirono a sopportare il peso del debito e dovettero così defaultare per la seconda volta nel giro di 50 anni. Negli anni 80, un ulteriore ciclo economico e finanziario positivo riportò, ancora una volta, capitali freschi nel continente. La successiva crisi si verificò all'inizio degli anni 90. In particolare in Argentina, a cavallo del 1890, la crisi colpì fortemente il settore bancario e viene ricordata come la prima crisi moderna di un paese emergente, poiché si possono ritrovare i tipici ingredienti delle crisi future: crisi bancaria, svalutazione della divisa, sovra-indebitamento statale e tentativo di aiuto da parte del governo di un paese potente. In aiuto dell'Argentina, vista la non remota possibilità di un contagio sugli altri paesi debitori e sulle banche inglesi che avevano prestato grosse somme nel paese, intervenne la Banca d'Inghilterra, costituendo un fondo di emergenza, che doveva servire a rifinanziare il paese sudamericano ed evitare dissesti nelle banche inglesi. La mossa non impedì alla banca inglese Barings di dichiarare bancarotta per l'insolvenza dell'acquedotto di Buenos Aires a cui aveva prestato somme immense. La crisi viene ancora oggi chiamata 'Barings Crash' o '1890 Panic'.
Gli stati che dichiararono default negli anni intorno al 1890 rinegoziarono il loro debito, posticipando le scadenze ed ottenendo condizioni di remunerazione sostenibili per le loro economie, non ancora del tutto sviluppate ed autonome.


La figura precedente riassume graficamente i periodi in cui gli stati del LATAM furono in default fino al 1940. In verde sono indicati gli anni in cui il debito estero non venne rimborsato e nelle parentesi, accanto al nome del paese, viene indicato in termini percentuali la frazione del periodo durante il quale ogni stato è rimasto insolvente. Si può ben capire come,in quegli anni, il default fosse prassi comune.

Gli anni seguenti alla prima guerra mondiale videro per molti aspetti la fine di un'epoca. Furono, infatti, caratterizzati da un'economia globale ristagnante e dal blocco nella libera circolazione dei capitali. I paesi europei, con le finanze in rovina a seguito della prima guerra mondiale, non erano più in grado di finanziare altre economie e avevano difficoltà ad onorare i propri debiti; attuarono, pertanto, misure di controllo sui flussi monetari internazionali. Tutti questi elementi comportarono un totale blocco degli investimenti verso i paesi emergenti, i quali, di lì a breve, avrebbero conosciuto una nuova stagione di default.
In questo periodo, non si deve dimenticare che anche alcuni paesi sviluppati defaultarono: solo per citarne un paio, Inghilterra e Italia furono insolventi nei confronti degli USA.
In seguito alla Rivoluzione di Ottobre del 1917, anche la Russia diventò insolvente verso i suoi creditori, mentre in Cina, nei primi anni del 1900, si verificarono nuovi casi di default sia sul debito internazionale che su quello collocato domesticamente.
Questa situazione di stasi nei flussi di capitale verso le periferie del mondo perdurò fino agli 60 del 900.



Nella prossima punta: il nuovo boom dei prestiti degli 70, la crisi degli anni 80 ed il rilanci, tra alti e bassi, delle economie emergenti dal 1991 ai nostri giorni.


Titoli di stato e tassi

















Consulta le Tabelle e i Grafici







Obbligazioni corporate




Consulta le Tabelle e i Grafici









High Yield







Consulta le Tabelle e i Grafici















Paesi emergenti









Consulta le Tabelle e i Grafici









Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.