La Stampa scrive che sono già 3 o 4 le sentenze perse dai risparmiatori che avevano fatto causa contro le banche per aver venduto loro bond Cirio. L\'ultima riguarda due pensionati torinesi che, prima di effettuare l\'investimento, avevano firmato un documento in cui si dichiaravano investitori esperti in obbligazioni e titoli esteri dello stesso tipo. I due avevano acquistato nell\'ottobre del 2000 bond Cirio Finance 7,5% per oltre 25 milioni di euro presso la Banca Popolare di Novara. I bond sono stati acquistati sul mercato grigio cioè nei giorni che intercorrono fra l\'emissione e la prima quotazione, privi della offering circular pubblicata successivamente in cui si menzionava il rischio di insolvenza di Cirio. Inoltre, gli avvocati sottolineano che la Popolare di Novara era in conflitto di interessi in quanto creditrice del gruppo agro-alimentare. I giudici non hanno accolto la tesi dei risparmiatori in quanto l\'acquisto dei bond non era avvenuto in contropartita con la banca e non è possibile dedurre un conflitto di interessi solo perché esiste un rapporto debitorio tra istituto di credito ed emittente dei titoli. In più, la banca non aveva partecipato al consorzio di collocamento dei bond Cirio e gli investitori avevano fatto esplicita richiesta di acquistare i titoli in questione. Per tutti questi motivi i giudici non hanno riscontrato violazioni del regolamento Consob. La Popolare di Novara ha, inoltre, sottolineato che all\'epoca dei fatti, la coppia aveva già in portafoglio titoli italiani ed esteri per oltre 300mila euro, mentre solo 10mila euro risultavano investiti in Btp.
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