Obbligazioni in valuta: il Dollaro australiano
La corsa senza freni di molte materie prime ha come effetto collaterale quello di spingere a rialzo l’Euro contro la maggioranza delle divise. Per gli investitori basati in Euro quindi investire in obbligazioni in valuta si è rivelato un investimento tutt’altro che positivo.
di La redazione di Soldionline 24 apr 2008 ore 10:44Tra le poche divise a resistere alla forza dell'Euro spicca certamente il Dollaro australiano, proprio grazie all'esportazione di materie prime.
L'Australia infatti, grazie ai suoi ricchissimi giacimenti di metalli (sia preziosi che industriali), ha beneficiato moltissimo della crescita della domanda e dei prezzi delle materie prime, spingendo crescita economica ed inflazione.
Questa situazione ha spinto verso l'alto anche i tassi di interesse, che oggi sfiorano l'8% per le scadenze inferiori ai 2 anni.
In termini prospettici, da un punto di vista dei fondamentali economici, investire in obbligazioni denominate in Dollari australiani significa puntare su una continuazione delle tendenze degli ultimi mesi, quindi su una tenuta delle economie emergenti e conseguentemente della domanda di materie prime. Se invece queste tendenze dovessero invertirsi, l'economia australiana subirebbe probabilmente un consistente rallentamento e i tassi di interesse (il cui livello elevato è uno dei motivi fondamentali della forza della divisa) scenderebbero.
C'è inoltre da considerare che, anche per una questione di vicinanza geografica, l'Australia è molto legata all'economia del Sud-Est asiatico ed in particolare della Cina. Se quest'area geografica, che resta di fatto l'ultima a mantenere tassi di crescita economica vicini a quelli degli anni scorsi, dovesse essere prima o poi coinvolta dal rallentamento economico mondiale, coinvolgerebbe quasi certamente l'economia australiana (e anche la sua valuta).
Nel complesso quindi, l'investimento in bond australiani assume caratteristiche abbastanza "cicliche", cioè legate direttamente all'andamento del ciclo economico; un aspetto non proprio positivo per un investimento obbligazionario.
Dal punto di vista dell'analisi tecnica invece, la valuta australiana continua a trattare nell'ambito dell'ampia banda di oscillazione compresa tra 1.7450 e 1.5500. Il recente fallimento del test del suo limite superiore migliora il tono di breve abbastanza significativamente, stabilendo un potenziale per il ritorno dell'AUD verso la base a 1.5500 con obiettivi intermedi in area 1.6500 e 1.6000. Il potenziale "wedge" in evidenza sul grafico daily indebolisce leggermente questo scenario, per cui non è da escludere che nel breve termine l'EUR-AUD torni a testare i minimi in area 1.7450. A meno di una rottura al rialzo di quest'ultimo livello, l'obiettivo primario resterà comunque la base del range a 1.5500.
EUR-AUD: candele settimanali
EUR-AUD: candele giornaliere
In conclusione, l'investimento in obbligazioni denominate in Dollari australiani presenta prospettive abbastanza interessanti se continueranno alcune tendenze degli ultimi 5-6 mesi, in particolare l'elevato prezzo delle materie prime e la forte crescita economica (nonostante tutto) del Sud-Est asiatico.
In questo scenario le obbligazioni in Dollari australiani consentiranno di effettuare una diversificazione valutaria senza eccessivi "sacrifici" in termini di deprezzamento della divisa prescelta (a differenza della maggioranza delle altre), accumulando tra l'altro interessi ben più alti di quelli in Euro.
I rischi maggiori restano invece legati alla possibilità che proprio le tendenze che stanno sostenendo questa valuta, in apparente contrasto con lo scenario di complessivo rallentamento economico, possano rivelarsi temporanee.
Chiudiamo la nostra breve analisi includendo a titolo puramente esemplificativo una lista di titoli obbligazionari denominati in Dollari australiani che presentano caratteristiche che rendono l'acquisto relativamente agevole anche ai risparmiatori privati.