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Le prospettive di investire in obbligazioni asiatiche

Investire in azioni dei listini asiatici “emergenti” è oramai più che una moda, una necessità. Le prospettive di crescita economica dell’area sono infatti talmente evidenti, che qualsiasi investitore che si interessi al comparto azionario non può ignorare questi mercati.

di La redazione di Soldionline 18 gen 2007 ore 09:21


mercoledì 17 gennaio 2007

Ci concentriamo oggi sulle possibilità e prospettive di investire (in valuta locale) anche in obbligazioni dei paesi asiatici che, seppure con minore 'appeal' speculativo rispetto alle azioni, possono comunque rappresentare interessanti opportunità di investimento.

CINA
Il livello dei tassi ufficiale è molto basso (dal 2% al 3% a seconda delle scadenze) e quindi non rappresenterebbe un incentivo ad investire in obbligazioni locali.
In ogni caso il mercato obbligazionario cinese di fatto non esiste, inoltre non è possibile acquistare la valuta; di conseguenza è pressoché impossibile effettuare investimenti in Bond in valuta locale.
L'importanza della Cina per i mercati obbligazionari asiatici sta nel fatto che la politica di progressiva rivalutazione dello Yuan contro Dollaro (iniziata esattamente 18 mesi fa), dovrebbe continuare a spingere anche le altre valute dell'area ad un progressivo rafforzamento.
L'influenza della valuta cinese su tutta l'area geografica implica che, se il cambio Euro/USD dovesse restare più o meno stabile, gran parte delle divise asiatiche avranno spazi più o meno significativi di rivalutazione, rappresentando quindi un'opportunità anche per gli investitori europei.



INDIA
Il livello dei tassi è decisamente elevato (dal 7,10% al 8,10% a seconda delle scadenze).
I dati macroeconomici dell'economia Indiana presentano aspetti contrastanti, almeno dal punto di vista di un investimento in obbligazioni. A fronte di una crescita economica decisamente elevata (siamo attualmente oltre il +9% su base annua), l'inflazione resta abbastanza contenuta, al di sotto del 6%, ma sembra aver accelerato negli ultimi mesi.
Preoccupa inoltre il peggioramento dei conti con l'estero; da circa due anni infatti i dati di Bilancia Commerciale (la differenza tra esportazioni ed importazioni) presenta un dato mediamente negativo ed in peggioramento. I rischi sia sul lato dei tassi che su quello della valuta potrebbero quindi essere rilevanti.
A fronte di questi elementi non positivi, i rendimenti sono abbastanza allettanti e non va dimenticato che dal 2000 a oggi la Rupia Indiana si è svalutata del 42% contro Euro. Negli ultimi 18 mesi (da quando cioè la valuta cinese ha cominciato a rivalutarsi), la Rupia Indiana ha continuato a svalutarsi.



COREA
Il livello dei tassi è abbastanza elevato (attorno al 5% su tutte le scadenze).
I dati macroeconomici sono complessivamente buoni; la crescita dell'economia è attorno al 5-6%, l'inflazione è sotto controllo e i dati di bilancia commerciale sono positivi ed in deciso aumento. Dal 2000 ad oggi la valuta Sud-Koreana si è svalutata contro Euro di circa il 20%; da circa tre anni a questa parte tuttavia si è invertita la tendenza e il Won ha recuperato dai minimi del 2004 di oltre il 25%.
Nel complesso comunque l'investimento in obbligazioni in Won Coreani continua a mantenere un discreto 'appeal'.


TAILANDIA
Il livello dei tassi è abbastanza elevato (dal 4,75% AL 5,50% secondo le scadenze).
I dati macroeconomici sono complessivamente buoni; la crescita dell'economia è attorno al 4,5%, l'inflazione è sotto controllo (vicina al 2%) e i dati di bilancia commerciale sono positivi ed in deciso aumento.
Dal punto di vista dell'investitore estero, le maggiori preoccupazioni derivano dall'instabilità politica (la Tailandia ha subito recentemente un colpo di stato, anche se incruento), e dalle tendenze protezionistiche sulla valuta (con maldestri tentativi di controlli valutari poi precipitosamente ritirati). Dal 2000 il Bath Tailandese si è svalutato contro Euro del 25% circa; la tendenza degli ultimi 2 anni è tuttavia di un progressivo rafforzamento (nonostante le incertezze politiche).
Nel complesso l'investimento in obbligazioni tailandesi presenta nel breve termine rischi significativi, soprattutto sul fronte della valuta. Nel medio-lungo termine invece le prospettive ci sembrano complessivamente positive.



INDONESIA
Il livello dei tassi è decisamente elevato (dal 8,5% AL 10,5% secondo le scadenze).
I dati macroeconomici sono in deciso miglioramento; la crescita dell'economia è attorno al 5,5%, l'inflazione è nettamente discesa dopo l'impennata dello scorso anno (causata da aumento del prezzo domestico del carburante), attestandosi sotto il 6%. Anche per l'Indonesia, i dati di bilancia commerciale sono positivi.
Dal 2000 ad oggi la valuta indonesiana si è svalutata contro Euro di circa il 45%; negli ultimi 2 anni la tendenza è stata sostanzialmente stabile (anche se con notevoli oscillazioni). Nel complesso, l'investimento in obbligazioni in Rupia Indonesiana presenta notevoli elementi di interesse, anche se non va dimenticato che questo paese (rispetto ai precedenti) presenta caratteristiche generali di maggiore rischiosità.



MALESIA
Il livello dei tassi è abbastanza elevato (attorno al 5,5% su tutte le scadenze).
I dati macroeconomici sono complessivamente buoni; la crescita dell'economia è attorno al 5,5%, l'inflazione è ferma al 3% e i dati di bilancia commerciale sono positivi ed in deciso aumento.
Dal 2000 ad oggi la valuta Malese si è svalutata contro Euro di circa il 30%. Dopo una fase di rivalutazione a inizio 2005, il valore contro Euro è rimasto sostanzialmente stabile.
Nel complesso l'investimento in obbligazioni malesi presenta discrete opportunità anche in funzione di una situazione politica ed economica sostanzialmente stabile.



In generale quindi, le prospettive di un investimento in obbligazioni in valuta locale dei paesi emergenti asiatici è complessivamente interessante; sia per il livello di tassi generalmente più elevato rispetto all'Europa, sia per le prospettive di rivalutazione valutaria contro Euro.
A questo proposito tuttavia va considerato il fatto che, se la rivalutazione di queste valute contro USD è praticamente certa (almeno per i prossimi 24 mesi); i movimenti rispetto all'Euro dipenderanno molto dal cambio Euro/USD.
Investire in titoli denominati nelle valute asiatiche sopra-menzionate quindi, ha senso solo se ci si attende una sostanziale stabilità del Dollaro.

Infine, non va sottovalutata la difficoltà ad investire direttamente in obbligazioni di questi paesi; in genere questo è possibile solo se l'intermediario che effettua l'acquisto (cioè la Banca Italiana) ha un rapporto diretto con Istituti locali. I costi di negoziazione inoltre possono essere notevolmente gravosi.
Per questi motivi è più pratico utilizzare i (non molti) Fondi Comuni specializzati.
A questo proposito segnaliamo a puro titolo di informazione una breve lista di alcuni Fondi distribuibili in Europa (sia per privati che per istituzionali), che hanno come oggetto prevalente di investimento i titoli obbligazionari dell'area asiatica.



Leggi gli Articoli precedenti sui Bond

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