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Le prospettive di Carmignac sull'obbligazionario

Nel 2012 le obbligazioni societarie dovrebbero costituire un importante motore di performance nell'ambito della componente obbligazionaria di Carmignac Patrimoine

di Redazione Soldionline 16 feb 2012 ore 11:49

Articolo a cura di Carmignac Gestion

- Le nostre posizioni in obbligazioni societarie sono destinate a generare valore nel 2012

Nel 2012 le obbligazioni societarie dovrebbero costituire un importante motore di performance nell'ambito della componente obbligazionaria di Carmignac Patrimoine. In primo luogo, l'offerta di liquidità a 3 anni estesa alle banche dalla BCE ha contribuito ad abbassare la volatilità, creando un ambiente favorevole alla ripresa della propensione al rischio. Inoltre, il nostro portafoglio di emissioni corporate con un rating medio BBB- beneficia di un allettante rendimento del 6,4% per una durata media di 5,6 anni. Infine, i fondamentali delle società sono sempre solidi, grazie all’andamento molto prudente delle aziende di entrambe le sponde dell'Atlantico. Per finire, gli aspetti tecnici del mercato rimangono favorevoli, avendo la maggior parte degli investitori ricreato forti capacità di acquisto. Questo segmento rappresenta il 26,3% del patrimonio di Carmignac Patrimoine.

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- Manteniamo un'esposizione stabile ai titoli di Stato dei paesi sviluppati
In un contesto in cui i rischi che circondano la risoluzione della crisi europea resteranno elevati, abbiamo confermato la nostra prudenza nei confronti dei Titoli di Stato europei. Sul fronte statunitense, il tasso a 10 anni può essere ormai considerato come una variabile gestita della politica monetaria. L'avvio di un ciclo di rialzo dei tassi sarebbe il risultato di un mutato orientamento di quest'ultima. Ritenendo prematura una tale evoluzione, le obbligazioni statunitensi rimarranno nella nostra asset allocation per la loro qualità di bene rifugio. In questo contesto, la nostra allocazione in titoli di Stato dei paesi sviluppati è rimasta stabile al 10,4% del patrimonio di Carmignac Patrimoine. 


- La ponderazione in titoli di Stato dei paesi emergenti sarà selettivamente aumentata

La componente Titoli di Stato dei paesi emergenti è stata anch'essa mantenuta invariata al 2,5% del patrimonio (di cui l'1,7% investito in debito in valuta locale dei paesi emergenti). Prevediamo un ritorno selettivo in questo comparto. Il quadro dovrebbe infatti rendersi progressivamente favorevole al debito emergente in valuta locale grazie al notevole ribasso degli indicatori dell’inflazione, che consentirà ai tassi di continuare a scendere.

- Manteniamo una bassa esposizione all'euro

Durante l'ultimo trimestre del 2011, la nostra esposizione alla moneta europea è rimasta molto modesta, pari al 10% a fine periodo. Riteniamo infatti che, in un contesto in cui la politica monetaria europea è destinata a divenire più espansionistica, il deprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro e dello yen subirà presto un'accelerazione. Le nostre disponibilità investite principalmente in buoni del Tesoro statunitensi e giapponesi sono state notevolmente aumentate nel secondo semestre del 2011, e rappresentavano il 24% del patrimonio a fine anno.  Queste liquidità, che nel 2011 costituivano riserve precauzionali, nel 2012 ci consentiranno di trarre profitto dai premi di rischio interessanti offerti sia sulle azioni che sulle obbligazioni societarie.

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