Le obbligazioni societarie rimangono un’alternativa ai titoli di Stato
Il ciclo economico globale diviene più fragile, chiaramente a causa della debolezza dell’area euro. Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati dalle incertezze geopolitiche e dal persistente vigore dei mercati obbligazionari.
di Redazione Soldionline 27 ott 2014 ore 12:27A cura di Bernhard Urech, Head of Fixed Income Interest Rates, Swiss & Global Asset Management
Il ciclo economico globale diviene più fragile, chiaramente a causa della debolezza dell’area euro.
Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati dalle incertezze geopolitiche e dal persistente vigore dei mercati obbligazionari. A quota 2,30% e 0,40%, i titoli di Stato statunitensi a 10 anni sono ai minimi degli ultimi 12 mesi, mentre con lo 0,87% i Bund decennali in EuR hanno raggiunto un nuovo minimo storico.
Queste oscillazioni dei tassi d’interesse si sono verificate nel contesto di un ciclo economico sempre più fragile. La Germania, che finora era stata il motore dell’economia, ha costantemente evidenziato un andamento estremamente deludente sia in termini di indicatori di crescita che di dati sull’inflazione. Di conseguenza, la reazione della BCE è stata inequivocabile, con l’annuncio di misure di rifinanziamento a lungo termine (TLTRO) e di una prima variante europea del “Quantitative Easing”. A fronte di ciò, gli Stati Uniti continuano ad affascinare con dati economici sorprendentemente solidi e positivi. Pertanto i mercati continuano a essere influenzati, da un lato, da un ciclo economico globale più o meno favorevole e, dall’altro, da politiche monetarie ancora estremamente espansive a livello globale.La ricerca di alternative d’investimento promettenti continua a tradursi in una domanda straordinariamente vigorosa di nuove emissioni di obbligazioni societarie, con conseguenti allocazioni a prezzi ridotti. Per quanto riguarda gli emittenti, colpisce la presenza di numerose società del settore dell’industria e di enti parastatali, nonché il numero sempre maggiore di emittenti dei mercati emergenti. Tra i titoli finanziari spiccano i numerosi “Contingent Convertibles” (CoCo), emessi per ottimizzare le strutture di bilancio delle banche. Anche gli “asset-backed securities” trovano sempre più acquirenti. A medio termine, il contesto propizio alle obbligazioni societarie è rimasto pressoché invariato: fondamentali solidi delle imprese, prospettive di crescita favorevoli (soprattutto negli USA) e, in particolare, valutazioni ragionevoli e bassi tassi d’insolvenza stimati. Le obbligazioni a breve termine e alcuni emittenti e settori presentano tuttavia valutazioni eccessive e non più conformi al rischio. Privilegiamo pertanto le scadenze medio-lunghe.
Nell’attuale contesto caratterizzato dall’andamento favorevole dell’economia statunitense e dalle conseguenti previsioni relative a un aumento dei tassi della banca centrale USA, recentemente le obbligazioni in valuta forte dei mercati emergenti hanno registrato ottime performance. In particolare, il segmento degli emittenti con rating investment grade ha nettamente sovraperformato i titoli di Stato USA con scadenze analoghe, in virtù dei premi al rischio interessanti durante la fase di volatilità dei rendimenti. Continuiamo a prevedere rendimenti relativamente più elevati nel segmento dei titoli in valuta forte. Nella fase in cui la banca centrale statunitense annuncerà la svolta dei tassi d’interesse, passando a una politica monetaria più restrittiva, ci aspettiamo adeguamenti sul fronte delle valutazioni anche nei mercati emergenti locali. Pertanto, riteniamo che a breve termine le valute e le obbligazioni dei mercati emergenti dovrebbero evidenziare una volatilità elevata.