Le economie emergenti - Graham French (M&G)
di La redazione di Soldionline 22 gen 2007 ore 14:36 Le news sul tuo SmartphoneLa vita nei paesi occidentali è resa più semplice da una serie di piccole facilitazioni. Nei paesi in via di sviluppo però la situazione è molto differente e solo un numero esiguo di persone ha accesso a beni e servizi che noi diamo per scontati, come abiti e scarpe nuovi, viaggi e articoli per la cura del corpo.
Ma le cose stanno cambiando. Per esempio, l’economia Cinese sta crescendo ad un ritmo serrato, comportando anche un aumento dei salari. Negli prossimi 25 anni, 250 milioni di persone si sposteranno dalle zone rurali alle città.
Graham French, manager M&G Global Basics Fund, commenta il potenziale di investimento che vede nel fenomeno del consumatore emergente:
“I modelli di consumo globali stanno cambiando radicalmente in quanto i consumatori emergenti hanno una crescente ricchezza da spendere. Le persone che prima si focalizzavano solo sui loro bisogni primari inizieranno a richiedere anche beni discrezionali.
“Di conseguenza penso che ci sia un enorme potenziale d’investimento nelle aree che riguardano i marchi di abbigliamento e articoli sportivi, aziende produttrici di cibo in scatola e prodotti per la cura della persona”.
Alcuni esempi nel M&G Global Basics Fund sono:
· VF Corp: proprietario di marchi globali di abbigliamento e articoli sportivi come Lee, Nautica e The North Face, attraenti per i consumatori dei mercati emergenti.
· Danone: marchio leader del settore alimentare i cui prodotti sono da poco disponibili anche alle classi medie dei paesi emergenti.
· Colgate Palmolive: leader mondiale che vanta marchi di prodotti per la cura della persona percepiti come migliori di quelli tradizionalmente usati ne paesi emergenti.
· Lonmin, Impala Platinum: due delle tre maggiori società produttrici di platino nel mondo, che traggono beneficio dalla domanda asiatica di auto, in cui il platino viene impiegato nei catalizzatori.
· Rolls Royce: una delle maggiori produttrici di motori per aeromobili, che inizia a beneficiare del boom del settore travel nelle economie emergenti.
Inoltre, l’accesso a mano d’opera a basso costo sta aiutando i marchi occidentali a ridurre i costi di produzione e a diventare più competitivi. L’outsourcing dell’abbigliamento è già forte e, dal 2005, India e Cina risono aggiudicate una quota del 65% del mercato statunitense in questo settore. Altri settori industriali seguiranno presto lo stesso processo. Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.