In arrivo le obbligazioni del FMI
Finalmente arrivano i bond del Fondo Monetario Internazionale! Il Consiglio Esecutivo del Fondo ha approvato il 2 luglio l’emissione di obbligazioni denominate in Diritti Speciali di Prelievo, senza definire un limite massimo.
di Redazione Soldionline 3 lug 2009 ore 14:59
Titoli di stato
Come aveva già fatto la Federal Reserve statunitense la scorsa settimana, anche la Banca centrale Europea ha lasciato invariati i tassi di interesse di riferimento. Nella conferenza stampa che ha seguito la riunione del Direttorio, l’organo responsabile della decisione sui tassi, il Governatore Trichet è parso abbastanza cauto sulle prospettive dell’economia europea e non ha nemmeno escluso di poter tagliare i tassi nel futuro se questo fosse necessario, anche se il livello attuale è considerato “appropriato”. Secondo il Governatore, la ripresa arriverà a metà 2010 e, per allora, il tasso di disoccupazione medio della Zona Euro potrebbe essere arrivato all’11,5% (dall’attuale 9,5%).
Anche se, apparentemente, non ci sono stati cambiamenti nell’atteggiamento della BCE, la banca centrale non è rimasta con le mani in mano negli ultimi giorni. Due misure si distinguono tra le altre: da una parte, gli acquisti di obbligazioni “covered” decisi ad inizio giugno e che inizieranno proprio in questi giorni (il 6 luglio) e, dall’altra, la colossale operazione di rifinanziamento a 1 anno portata a termine la scorsa settimana. Proprio l’operazione a un anno, che ha fornito credito alle banche per oltre 440 miliardi, sta mandando vicino allo 0 i tassi interbancari ed ha creato le premesse per un rafforzamento della posizione di liquidità delle banche che ora risultano, in media, assai lunghe di denaro, tanto da prestarselo sulle scadenze a 1 giorno su tassi ormai simbolici (0,20% annuo).
Intanto, il difficile momento non sta certo favorendo le finanze del nostro paese. La caduta del PIL e del gettito fiscale sta, infatti, mettendo sotto pressione i conti pubblici. Non stupisce che, nel primo trimestre dell’anno, il rapporto tra deficit di bilancio e Pil sia salito al 9,3%, un livello raramente visto.
Per quanto riguarda i rendimenti dei titoli di stato della Zona Euro, la settimana è stata positiva per il nostro debito pubblico fino alla giornata di giovedì, con il premio di rendimento offerto dai nostri titoli su quelli tedeschi in progressiva riduzione. L’improvvisa fiammata di volatilità di giovedì che ha mandato K.O. le borse di tutto il mondo ha, però, in parte rovinato la festa, facendo rialzare il differenziale.


Consulta le tabelle dei bond
Corporate
Tra le maggiori emissioni degli ultimi giorni, vanno citate quelle dell’inglese Glaxosmithkline e delle tedesche ENBW e Lufthansa.
La multinazionale farmaceutica Glaxo ha collocato un bond in euro da 1,6 miliardi con scadenza nel luglio 2015 e cedola del 3,875%. Facendo leva sul rating piuttosto elevato, pari a A1/A+ e sull’appartenenza ad un settore considerato meno volatile della media, la società si finanzia a condizioni piuttosto favorevoli: in termini di rendimento, il differenziale su un titolo tedesco di pari scadenza è di soli 117 basis point (100 basis point equivalgono ad 1%).
Leggermente più interessanti i rendimenti offerti da ENBW International Finance, la centrale finanziaria del gruppo ENBW, leader nella fornitura di energia elettrica nel Baden Wurtemberg, con la Baviera la regione più ricca della Germania. Le emissioni sono due, per complessivi 1350 milioni. La prima scade nel luglio 2015 ed ha una cedola del 4,125%, la seconda ha durata trentennale e cedola del 6,125%. Il rating di A2/A- ed il fatto di operare in un settore vigilato e regolamentato come quello delle utility tedesche aiutano a mantenere il premio per il rischio su livelli piuttosto ridotti: per l’emissione a 6 anni il differenziale sui titoli di stato tedeschi di pari durata è di 1,3%, mentre per il bond trentennale sale al 2%.
La compagnia aerea Lufthansa, invece, offre rendimenti decisamente più elevati in cambio di maggior rischiosità. La sua emissione da 750 milioni a 7 anni (luglio 2016) offre una cedola del 6,5%, con un premio sui titoli di stato del suo paese pari al 3,5%. Il rating è piuttosto basso e pari a Baa3/BBB.
High Yield
Torna un pochino di vita anche nel mercato primario delle emissioni a basso rating. Ci ha pensato Wind Acquisition, il veicolo di controllo del gruppo Wind, in mano all’egiziano Sawiris, a creare un po’ di movimento con la sua maxi-emissione in euro e dollari; complessivamente si tratta di un controvalore di 2,7 mld, suddiviso in due bond. Per entrambi i titoli, la scadenza prescelta è stata il 2017 e la cedola è stata parificata all’11,75%. Cambia il prezzo di emissione, più basso per l’obbligazione in euro che, all’emissione, rendeva il 12,5% annuo contro il 12,25% di quella in dollari. A queste condizioni, il differenziale di rendimento rispetto ai titoli di stato tedeschi e statunitensi è stato pari al 9,3% per il bond in euro e all’8,8% per quello in dollari. Qui sotto trovate una tabella riepilogativa delle emissioni della società ed i prezzi del mercato aggiornati a giovedì 2 luglio.



Consulta le tabelle dei bond
Emergenti
Finalmente arrivano i bond del Fondo Monetario Internazionale! Il Consiglio Esecutivo del Fondo ha approvato il 2 luglio l’emissione di obbligazioni denominate in Diritti Speciali di Prelievo, senza definire un limite massimo. I titoli saranno sottoscritti dai pesi membri che così potranno contribuire ad aumentare i mezzi a disposizione del fondo per sostenere le economie dei paesi più in difficoltà. Non è noto se ci sarà un vero e proprio mercato secondario per questa nuova tipologia di strumento e se gli investitori privati potranno accedervi. Erano stati alcuni paesi “emergenti” (in particolare Cina, Brasile e Russia) a chiedere al Fondo di emettere titoli in una divisa alternativa al dollaro. I Diritti Speciali di Prelievo (abbreviati “DSP” o “SDR” in inglese) costituiscono la divisa di funzionamento del fondo, pur essendo, in verità, un paniere nozionale di divise. Per costituire 1 DSP ci vogliono: USD 0,6320 (44%), EUR 0,4100 (34%), JPY 18,4 (11%), GBP 0,0903 (11%). Al cambio del 2 luglio, 1 DSP valeva 1,54 USD. La quotazione viene aggiornata quotidianamente sul sito del Fondo, mentre i pesi nel paniere sono aggiustati ogni 5 anni. E’ possibile che nei prossimi anni, i paesi emergenti chiederanno un maggiore peso politico nel fondo (allargando i loro poteri di voto) ed una maggior diversificazione del paniere di divise. Per ora, si accontentano di fornire una parte di mezzi di cui avrà bisogno il Fondo per intervenire nei molti paesi che ne richiedono l’aiuto. Cina, Brasile e Russia si sono già impegnati a sottoscrivere titoli per ca 45 mld DSP.

Come aveva già fatto la Federal Reserve statunitense la scorsa settimana, anche la Banca centrale Europea ha lasciato invariati i tassi di interesse di riferimento. Nella conferenza stampa che ha seguito la riunione del Direttorio, l’organo responsabile della decisione sui tassi, il Governatore Trichet è parso abbastanza cauto sulle prospettive dell’economia europea e non ha nemmeno escluso di poter tagliare i tassi nel futuro se questo fosse necessario, anche se il livello attuale è considerato “appropriato”. Secondo il Governatore, la ripresa arriverà a metà 2010 e, per allora, il tasso di disoccupazione medio della Zona Euro potrebbe essere arrivato all’11,5% (dall’attuale 9,5%).
Anche se, apparentemente, non ci sono stati cambiamenti nell’atteggiamento della BCE, la banca centrale non è rimasta con le mani in mano negli ultimi giorni. Due misure si distinguono tra le altre: da una parte, gli acquisti di obbligazioni “covered” decisi ad inizio giugno e che inizieranno proprio in questi giorni (il 6 luglio) e, dall’altra, la colossale operazione di rifinanziamento a 1 anno portata a termine la scorsa settimana. Proprio l’operazione a un anno, che ha fornito credito alle banche per oltre 440 miliardi, sta mandando vicino allo 0 i tassi interbancari ed ha creato le premesse per un rafforzamento della posizione di liquidità delle banche che ora risultano, in media, assai lunghe di denaro, tanto da prestarselo sulle scadenze a 1 giorno su tassi ormai simbolici (0,20% annuo).
Intanto, il difficile momento non sta certo favorendo le finanze del nostro paese. La caduta del PIL e del gettito fiscale sta, infatti, mettendo sotto pressione i conti pubblici. Non stupisce che, nel primo trimestre dell’anno, il rapporto tra deficit di bilancio e Pil sia salito al 9,3%, un livello raramente visto.
Per quanto riguarda i rendimenti dei titoli di stato della Zona Euro, la settimana è stata positiva per il nostro debito pubblico fino alla giornata di giovedì, con il premio di rendimento offerto dai nostri titoli su quelli tedeschi in progressiva riduzione. L’improvvisa fiammata di volatilità di giovedì che ha mandato K.O. le borse di tutto il mondo ha, però, in parte rovinato la festa, facendo rialzare il differenziale.



Consulta le tabelle dei bond
Corporate
Tra le maggiori emissioni degli ultimi giorni, vanno citate quelle dell’inglese Glaxosmithkline e delle tedesche ENBW e Lufthansa.
La multinazionale farmaceutica Glaxo ha collocato un bond in euro da 1,6 miliardi con scadenza nel luglio 2015 e cedola del 3,875%. Facendo leva sul rating piuttosto elevato, pari a A1/A+ e sull’appartenenza ad un settore considerato meno volatile della media, la società si finanzia a condizioni piuttosto favorevoli: in termini di rendimento, il differenziale su un titolo tedesco di pari scadenza è di soli 117 basis point (100 basis point equivalgono ad 1%).
Leggermente più interessanti i rendimenti offerti da ENBW International Finance, la centrale finanziaria del gruppo ENBW, leader nella fornitura di energia elettrica nel Baden Wurtemberg, con la Baviera la regione più ricca della Germania. Le emissioni sono due, per complessivi 1350 milioni. La prima scade nel luglio 2015 ed ha una cedola del 4,125%, la seconda ha durata trentennale e cedola del 6,125%. Il rating di A2/A- ed il fatto di operare in un settore vigilato e regolamentato come quello delle utility tedesche aiutano a mantenere il premio per il rischio su livelli piuttosto ridotti: per l’emissione a 6 anni il differenziale sui titoli di stato tedeschi di pari durata è di 1,3%, mentre per il bond trentennale sale al 2%.
La compagnia aerea Lufthansa, invece, offre rendimenti decisamente più elevati in cambio di maggior rischiosità. La sua emissione da 750 milioni a 7 anni (luglio 2016) offre una cedola del 6,5%, con un premio sui titoli di stato del suo paese pari al 3,5%. Il rating è piuttosto basso e pari a Baa3/BBB.
High Yield
Torna un pochino di vita anche nel mercato primario delle emissioni a basso rating. Ci ha pensato Wind Acquisition, il veicolo di controllo del gruppo Wind, in mano all’egiziano Sawiris, a creare un po’ di movimento con la sua maxi-emissione in euro e dollari; complessivamente si tratta di un controvalore di 2,7 mld, suddiviso in due bond. Per entrambi i titoli, la scadenza prescelta è stata il 2017 e la cedola è stata parificata all’11,75%. Cambia il prezzo di emissione, più basso per l’obbligazione in euro che, all’emissione, rendeva il 12,5% annuo contro il 12,25% di quella in dollari. A queste condizioni, il differenziale di rendimento rispetto ai titoli di stato tedeschi e statunitensi è stato pari al 9,3% per il bond in euro e all’8,8% per quello in dollari. Qui sotto trovate una tabella riepilogativa delle emissioni della società ed i prezzi del mercato aggiornati a giovedì 2 luglio.



Consulta le tabelle dei bond
Emergenti
Finalmente arrivano i bond del Fondo Monetario Internazionale! Il Consiglio Esecutivo del Fondo ha approvato il 2 luglio l’emissione di obbligazioni denominate in Diritti Speciali di Prelievo, senza definire un limite massimo. I titoli saranno sottoscritti dai pesi membri che così potranno contribuire ad aumentare i mezzi a disposizione del fondo per sostenere le economie dei paesi più in difficoltà. Non è noto se ci sarà un vero e proprio mercato secondario per questa nuova tipologia di strumento e se gli investitori privati potranno accedervi. Erano stati alcuni paesi “emergenti” (in particolare Cina, Brasile e Russia) a chiedere al Fondo di emettere titoli in una divisa alternativa al dollaro. I Diritti Speciali di Prelievo (abbreviati “DSP” o “SDR” in inglese) costituiscono la divisa di funzionamento del fondo, pur essendo, in verità, un paniere nozionale di divise. Per costituire 1 DSP ci vogliono: USD 0,6320 (44%), EUR 0,4100 (34%), JPY 18,4 (11%), GBP 0,0903 (11%). Al cambio del 2 luglio, 1 DSP valeva 1,54 USD. La quotazione viene aggiornata quotidianamente sul sito del Fondo, mentre i pesi nel paniere sono aggiustati ogni 5 anni. E’ possibile che nei prossimi anni, i paesi emergenti chiederanno un maggiore peso politico nel fondo (allargando i loro poteri di voto) ed una maggior diversificazione del paniere di divise. Per ora, si accontentano di fornire una parte di mezzi di cui avrà bisogno il Fondo per intervenire nei molti paesi che ne richiedono l’aiuto. Cina, Brasile e Russia si sono già impegnati a sottoscrivere titoli per ca 45 mld DSP.


Tutte le ultime su:
obbligazioni
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio.
Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.