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Il bond Eurotunnel, ennesima ristrutturazione

Ce ne parla Nicola Pegoraro

di Redazione GirlPower 14 lug 2006 ore 11:16
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la tabella sui rendimenti dei bond dei paesi emergenti con riferimento all'Argentina, è stata modificata, inserendo al posto dei due vecchi bond in default, i due bond (eur e usd) denominati "par" e di recente emissione. I rendimenti sono calcolati in relazione alla durata media del bond (2033), che rimborsa il capitale in venti rate semestrali a partire dal 2030 e fino al 2038 (scadenza finale), pertanto nel modo più corretto.



Titoli di stato e tassi

Continuiamo a parlare delle vicende del nostro debito pubblico, ma in modo indiretto; in pratica, parlando di altro. 'Altro', nel caso specifico, è il Belgio, un paese per molti versi simile all'Italia, il cui debito pubblico era andato fuori controllo tra la fine degli anni ottanta e l'inizio dei novanta, a causa di una prolungata crisi economica e dell'aumento scriteriato della spesa pubblica provocato da un federalismo abbastanza spinto, probabilmente messo in campo senza molta preparazione. Il fatto interessante è che il Belgio è riuscito ad uscire da una spirale di deficit pubblici enormi, intervenendo in tempi ragionevoli sul livello di debito pubblico, il cui rapporto sul PIL, dopo essere culminato su valori dell'ordine del 135% nel 1993, è sceso al 90% del 2006 (stime). La morale della storia è questa: far scendere il rapporto Debito/PIL si può e non è detto che serva aspettare fasi di crescita scatenata dell'economia (che aumentano il denominatore del rapporto e anche le entrate statali). Com
e viene oggi prezzato il debito pubblico belga? In modo straordinariamente simile a quello di paesi che hanno rapporti debito/Pil ben più bassi o rating più elevati (Germania, Spagna, Francia, Olanda, Austria solo per citarne alcuni). In sostanza, i titoli del debito pubblico belga non devono assicurare nessuna remunerazione supplementare rispetto al debito di questi paesi: il decennale belga rende circa lo 0,01% in più dell'omologo titolo tedesco, qualcosa meno del debito spagnolo o austriaco (per confronto, ricordo che il differenziale che i nostri titoli di stato devono offrire sul debito tedesco è dell'ordine dei 27 centesimi punti percentuali). Il mercato non ha problemi a concedere fiducia se percepisce un trend convincente e realistico.







Obbligazioni corporate

Tra le emissioni lanciate in questi giorni, citiamo quelle di BMW e Telefonica.
BMW ha collocato giovedì pomeriggio un bond a cinque anni e mezzo (scade nel gennaio 2012) in euro, con una cedola del 4,125% ed un prezzo di 99,41. Il rendimento è superiore a quello di un nostro BTP per circa 30 centesimi di punto, in linea con il rating, elevato, dell'emittente (A+/A1). Il volume dell'emissione è stato di 750 milioni di euro.
Telefonica, la ex-monopolista telecom spagnola, che dopo l'acquisizione dell'inglese 02 è diventata il maggior operatore europeo nel suo settore, ha preferito, invece, collocare bond a tasso variabile. Il rating di Telefonica è pari a BBB+/Baa1 ed era stato tagliato proprio per l'acquisizione di 02. Il bond, di notevoli dimensioni visto che il suo nominale è di 1250 milioni di euro, ha scadenza nel 2010 ed una cedola trimestrale che paga l'euribor maggiorato di 35 centesimi di punto.






Paesi emergenti

Parliamo sempre del Messico, dove il conteggio dei voti alle elezioni presidenziali si è concluso con la conferma che il vincitore è Felipe Calderon, sostenuto dal presidente in carica, Fox. Tuttavia, anche se la volatilità del mercato si è molto attenuata rispetto ai giorni di incertezza immediatamente successivi alle elezioni (quando la nomina del vincitore era stata contestata), il mercato non è ancora del tutto rassicurato sulle prospettive della politica economica. Infatti, sembra difficile che il nuovo presidente possa organizzare una maggioranza stabile alla Camera, dove il suo partito non detiene la maggioranza assoluta e dove servirebbe almeno un'alleanza con la terza forza politica del paese, il Partito Istituzionale Rivoluzionario (da non confondere con il Partito della Rivoluzione Democratica che ha sostenuto il candidato dell'opposizione alle presidenziali, Lopez Obrador).





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