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Gazprom sul mercato con un Bond in Euro da 1 miliardo

di Redazione GirlPower 3 mar 2006 ore 12:19
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ATTENZIONE!
la tabella sui rendimenti dei bond dei paesi emergenti con riferimento all'Argentina, è stata modificata, inserendo al posto dei due vecchi bond in default, i due bond (eur e usd) denominati "par" e di recente emissione. I rendimenti sono calcolati in relazione alla durata media del bond (2033), che rimborsa il capitale in venti rate semestrali a partire dal 2030 e fino al 2038 (scadenza finale), pertanto nel modo più corretto.



Titoli di stato e tassi

Il rialzo è arrivato! Il tasso di riferimento della BCE, fermo dal giugno 2003, è stato portato al 2,25%, esattamente come anticipato nei giorni scorsi dal governatore Trichet. Nessun effetto significativo sui rendimenti a lungo termine.







Obbligazioni corporate


Dopo mesi di notizie non confermate e di voci incontrollate, è stata finalizzata l'offerta di acquisto per la danese TeleDanmark, ex-monopolista telecom della patria di Amleto. Gli acquirenti sono un gruppo di investitori di private equity, che rappresentano il gotha del settore: KKR, Apax, Blackstone, Permira e Providence Equity. L'acquisto delle azioni, come è d'uso nelle operazioni di 'Leveraged Buy-Out' (in italiano, 'acquisizioni finanziate con debito'), verrà finanziato in parte preponderante con nuovo indebitamento che graverà sulla stessa società oggetto dell'acquisizione e solo in parte minore con l'apporto di fondi propri.
Come abbiamo raccontato più volte in questa newsletter, un'operazione di questo tipo è molto positiva per gli azionisti della società acquisita (che si vedono offrire un premio sulle quotazioni di borsa), ma è una calamità per gli obbligazionisti, che si ritrovano, all'improvviso, ad avere un'esposizione verso una società con elevato indebitamento (susseguente al leveraged buy-out) e rating 'speculativo', mentre, quando avevano acquistato i bond, la società era solida ed con un rating 'investment grade'. Nel caso di TDC, gli ingredienti sono più o meno questi, anche se gli acquirenti hanno fatto sapere per iscritto che intendono acquistare alla pari le obbligazioni in circolazione. Questo di certo non favorirà i bond con cedola elevata in prossimità della scadenza, ma certo fa tirare un respiro di sollievo ai portatori dell'obbligazione in euro con scadenza 9 dicembre 2011 e cedola al 3,875%, che viaggiava da qualche settimana su valori prossimi ad 85. In tutti i casi, si tratta di una via di usci
ta, se non indolore, almeno accettabile per la maggioranza degli obbligazionisti. Ricordiamo che i bond si erano già deprezzati da alcuni mesi, in quanto era noto che la società era sotto minaccia di Leveraged Buy-Out.
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High Yield

La russa Gazprom, tra i primi gruppi del mondo nell'estrazione e distribuzione di gas e altri idrocarburi, ha intenzione di collocare un bond a sette anni in euro per circa 1 miliardo. Il rendimento del bond dovrebbe superare quello dei nostri titoli di stato di circa 1,2 punti percentuali, attestandosi nella regione del 4,5/4,6%. Il rating dell'azienda russa è pari a BB, per Standard & Poor's, ma è già 'investment grade' per Moody's che valuta la società 'BBB'. Si tratta certamente di un nome di enorme solidità, anche se è ancora in corso la fusione con la rivale Sibneft, recentemente acquisita.







Paesi emergenti

Cari lettori, non spaventatevi se vedete improvvisamente calare il prezzo dei bond argentini, in quanto dal 29 vengono trattati separatamente le obbligazioni ristrutturate ('par' o 'discount') e i titoli PIL, che danno diritto ad un pagamento in funzione dell'andamento del Pil argentino nei prossimi 30 anni (questi ultimi quotano tra 4,5 e 5). Vale la pena di far notare che, dal momento che la quantità di titoli Pil da ricevere dipende dall'ammontare detenuto in vecchi bond argentini pre-ristrutturazione, a parità di nuovo nominale detenuto, i portatori di bond discount (avendo subito un taglio di due terzi nel nominale detenuto) hanno diritto a ricevere una quantità di titoli Pil pari a tre volte circa quella ricevuta dai portatori di titoli Par (che non hanno subito tagli sul nominale detenuto). Il calcolo non è proprio semplicissimo, ma possiamo dire che lo stacco dei titoli PIL non ha creato grosse discontinuità e che la somma dei controvalori investiti prima e dopo lo stacco resta allineata. Faccio solo notare che lo stacco rende ancora più evidente il disallineamento tra obbligazioni discount e par in euro. Le prime, nonostante la durata legale e finanziaria inferiore, rendono circa 80 centesimi più delle seconde.





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