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Euribor e Eonia: le differenze dei due tassi

Per i non addetti ai lavori, la differenza tra i due tassi può sembrare marginale e in effetti lo è stata per molto tempo. Come mostra il grafico sottostante infatti, fino a luglio 2007 i due tassi si sono mossi in maniera praticamente identica con differenziali inferiori allo 0,10%.

di La redazione di Soldionline 29 mag 2008 ore 11:36

Euribor e Eonia sono i due tassi di riferimento più utilizzati dal sistema bancario / finanziario europeo.
Da un punto di vista strettamente tecnico le definizioni dei due tassi sono le seguenti:

EURIBOR (Euro Interbank Offered Rate): è il tasso al quale una primaria banca offre un deposito a termine ad un'altra primaria banca, sul mercato interbancario dei depositi in Euro.

EONIA (Euro Overnight Index Average): è la media ponderata di tutte le operazioni di prestito overnight (cioè della durata di un giorno), effettuate sul mercato interbancario dalle stesse banche primarie che contribuiscono ala determinazione del tasso Euribor.

Per i non addetti ai lavori, la differenza tra i due tassi può sembrare marginale e in effetti lo è stata per molto tempo. Come mostra il grafico sottostante infatti, fino a luglio 2007 i due tassi si sono mossi in maniera praticamente identica con differenziali inferiori allo 0,10%.

Dopo l'inizio della crisi dei mutui sub-prime però la situazione è drasticamente mutata proprio a causa delle "marginali" differenze tra i due tassi.

Il tasso Euribor infatti è assai più legato dell'EONIA al merito di credito del sistema bancario ed ha quindi subito in misura molto maggiore la crisi di fiducia degli ultimi 12 mesi.

Quelle che fino a pochi mesi fa sembravano modalità tecniche di poco conto quindi, hanno avuto un impatto decisamente rilevante e i due tassi oggi esprimono una differenza di circa 0,80 punti percentuali.

Da un punto di vista pratico, questa situazione è andata a tutto svantaggio sia dei privati che delle società. Mentre infatti la grande maggioranza dei mutui e dei prestiti è indicizzata al tasso Euribor, la maggioranza dei prodotti di mercato monetario, come i depositi vincolati, i Pronti contro Termine e gli ETF monetari, è legata al tasso EONIA.

 

Il differenziale tra i due tassi quindi, si è tradotto in interessi più elevati sull'indebitamento non altrettanto compensati dai maggiori rendimenti delle giacenze di liquidità.

Cercare di contenere gli svantaggi di questa situazione non è facile; a quanto ci risulta infatti è virtualmente impossibile ottenere dei finanziamenti indicizzati al tasso EONIA (a meno di condizioni fortemente penalizzanti sullo spread applicato).

Nel complesso quindi è evidente l'incentivo a ridurre al minimo l'indebitamento con eventuali giacenze di liquidità. Per le società questo significa operare con maggior efficienza possibile la cosiddetta "asset-liability management". Per i privati significa operare con grande attenzione utilizzando il più possibile le giacenze di liquidità per ridurre l'importo di eventuali mutui (eventualità per la verità non sempre possibile). 

Maggiori margini di manovra sono invece ipotizzabili sul lato degli investimenti.

E' innanzitutto possibile richiedere maggiori rendimenti per le operazioni di Pronti contro Termine (soprattutto se come sottostante non c'è un titolo di stato ma p.es. un emissione bancaria). Va tuttavia sottolineato che normalmente le condizioni di rendimento dei Pronti contro Termine variano moltissimo da istituto a istituto e da cliente a cliente.

Un'altra possibilità e quella di investire l'eccesso di liquidità in obbligazioni che indicizzino al tasso Euribor. Ovviamente, trattandosi di un investimento di tipo monetario i titoli prescelti devono avere breve scadenza, un elevato merito di credito ed un'elevata liquidità sul mercato secondario, che consenta di minimizzare i costi di transazione. A questo riguardo i CCT non consentono di beneficiare dell'aumento del tasso Euribor, dato che indicizzano sul rendimento dei BOT (attualmente decisamente inferiore).

Per un'analisi delle obbligazioni potenzialmente interessanti ai fini di un investimento monetario si veda il nostro articolo a riguardo (disponibile solo agli iscritti del nostro servizio).

Nel complesso comunque, l'attuale situazione rappresenta un onere significativo sia per i risparmiatori privati che per le società. Il fatto che questa discrepanza non sembri destinata a riassorbirsi con rapidità, rappresenta a nostro parere un elemento di ulteriore forte criticità che andrà tenuto ben  presente nelle scelte future di investimento.

 

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