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ETF tematici che puntano su acqua, legname, energie alternative.

Il mercato degli ETF si arricchisce continuamente di nuove asset class, per la gioia degli investitori sia istituzionali che privati.

di La redazione di Soldionline 25 mar 2008 ore 10:19

Stabilito che gli ETF sono prodotti efficienti che replicano fedelmente l'indice rappresentato, trattati in continua e a basso costo, un simile ampliamento della gamma di offerta, impensabile fino a pochi mesi fa, permette già adesso di costruire una asset allocation molto accurata.

Come abbiamo sottolineato in diversi report precedenti infatti, la possibilità di dividere le classi di investimenti in sottoclassi, andando sempre di più nel dettaglio e in profondità, permette nel medio periodo di decorrelare in modo più efficiente il portafoglio.
Nel presente report segnaliamo l'introduzione sul mercato di ETF tematici che, riteniamo valga la pena monitorare

Temi di investimento "caldi" 

Temi ambientali come l'acqua, le foreste, le energie rinnovabili sono molto difficili da gestire da un punto di vista dell'investimento.
Da un lato sono infatti temi estremamente "caldi" contraddistinti cioè per molti anni da un trend estremamente definito e prevedibile.
Dall'altro lato proprio perché vi è un universale ottimismo su di essi da parte degli investitori, degli analisti e degli economisti, sono difficili da gestire da un punto di vista operativo e di investimento.
Il pattern in questo senso è infatti sempre lo stesso per tutti i temi di investimento che in passato sono stati caldi (gli esempi si sprecano, dalla grande distribuzione degli anni '80, ai farmaceutici degli anni '90, alla tecnologia del 2000. Volendo se ne trovano quanti se ne vogliono):

prima fase "pionieristica". Società di nicchia si specializzano in industrie ad alto potenziale ancora ignorate dalle grandi case di gestione.

L'universo investibile è limitato e poco liquido; i primi flussi di investimento permettono notevoli performances.
Nella seconda fase arrivano le grandi case di investimento, destinando flussi rilevanti. La performance positiva dei temi caldi in questione continua, fino a fare scontare ai multipli delle società quotate un futuro eccessivamente brillante.
La disponibilità di flussi facili crea a quel punto un eccesso di offerta.
Molte società si quotano e società fino a quel momento attive in settori completamente diversi cominciano ad annunciare mirabolanti programmi di investimenti e di utile (un esempio sono i progetti di costruire impianti solari sui tetti delle aziende. Sembra diventato lo sport nazionale....).

La terza fase è quella dello scoppio della bolla, dovuto ad un eccesso di offerta e dalla mancanza di nuovi flussi di investimento in entrata (basta anche un rallentamento a causare un rapido calo delle quotazioni....).
La reazione del mercato è almeno nella fase iniziale sempre esagerata.
Purtroppo è una legge della fisica...tanto maggiore è la sopravvalutazione di qualcosa, tanto maggiore sarà poi la sua sottovalutazione.
La quarta fase è quella della scrematura, nella quale sopravvivono solo le aziende con un business model efficace.
L'industria consolida e ci sono nuovamente opportunità interessanti di investimento per il mercato
Il compito più difficile per un investitore è capire in quale fase si trovi un tema di investimento.
La prima fase è sicuramente molto rischiosa, ad altissima volatilità, ma è l'unica che permette profitti percentualmente molto rilevanti.
La seconda è come prendere un treno in corsa. E' fondamentale scendere in tempo. Profitti molto veloci nella fase iniziale, poi il crollo.
La terza fase è un disastro, ma in molti casi si raggiungono valutazioni estremamente penalizzate.
Infine la quarta fase, in cui oltre alle società "opportunistiche" anche gli investitori che seguono le mode sono stati scremati.
L'investitore "smart" dovrebbe a nostro avviso cercare di spingere nella prima e nella quarta fase e di limitare i danni nelle altre due. 
Sottolineare che i temi rappresentati dai nuovi ETF siano straordinari è infatti un'affermazione quasi banale.
Acqua adatta per uso domestico in alcune aree geografiche è già oggi in del tutto insufficiente. Pensiamo in primis all'Asia, dove l'attività industriale e l'agricoltura riducono progressivamente le risorse per la popolazione.
Discorso analogo per il legname, con una pericolosa deforestizzazione in corso in diverse aree geografiche.
Della necessità di implementare la quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili ci siamo occupati in diversi report . Si tratta cioè di temi sui quali non vi è dubbio che, anche politicamente, diventeranno l'argomento centrale dei prossimi anni, attirando investimenti dei governi a livello mondiale, che beneficeranno le aziende meglio posizionate. 

In quale fase del ciclo di investimento siamo attualmente?

Il crollo degli indici azionari non ha risparmiato nemmeno le industrie più promettenti.
Anzi sono state penalizzate in media di più, in quanto tipicamente investitori speculativi vi erano investiti utilizzando la leva finanziaria, che sta velocemente rientrando.
E' probabile quindi che nel momento in cui si uscirà dalla crisi, tutti e tre i temi di investimento oltre ad essere promettenti in termine di prospettive future, saranno anche estremamente appetibili come valutazioni.

 

ETF tematici 

Gli ETF che investono su questi temi sono perciò a nostro avviso estremamente interessanti.
Non è obbligatorio ovviamente investirvi, ma è una possibilità in più a disposizione dell'investitore.
Rispetto ai singoli titoli hanno il vantaggio di essere un paniere, quindi meno rischioso.
Rispetto ai fondi specializzati che nel lungo periodo tendono quasi tutti ad appiattirsi sul benchmark (se non sotto...) hanno invece il vantaggio di costare meno, di replicare più fedelmente un indice, di essere trattati in continua come un'azione. 
Cerchiamo quindi di elencare e analizzare brevemente gli ETF tematici attualmente quotati da Borsa italiana. 
Gli emittenti sono attualmente 3:

Ishares (S&P Global clean energy, S&P Water, S&P Timber e Forestry);

Lyxor (New Energy e World Water);

Powershares (Global Clean Energy e Global Water).

Esaminiamo per primo il Timber e Forestry, presente solo con un prodotto.
L'indice seleziona 25 società liquide e capitalizzate attive nella proprietà, gestione o partecipazione alla catena produttiva di foreste e legname. A sei mesi l'indice l'S&P Global Timber ha perso circa il 20%. Non è disponibile la composizione dell'indice che cercheremo di ottenere in futuro. L'unica nostra preoccupazione in tal senso deriva dalla presenza di cartiere, che al contrario, a fronte di un aumento della materia prima e dei costi energetici, potrebbero esserne penalizzate. Il tema Water (utilities, trattamento delle acque, costruttori di infrastrutture) è rappresentato negli ETF dei tre emittenti. A dimostrazione che è un tema molto caldo.
Quasi sono le differenze tra gli ETF?
In realtà i tre prodotti sono abbastanza simili tra loro.
Tutti indicano uno spread massimo del 2% tra prezzo di acquisto e di vendita.
Le commissioni sono tra lo 0,6% (Lyxor) e lo 0,75% (Powershares).
Diversi i benchmarks (S&P, DJ, Palisades), simili i componenti.

Da segnalare che il Powershares rispetto agli altri è molto meno concentrato come pesi, quindi a livello teorico, anche se la componente tecnologica è più elevata (il beta risulta quindi più alto), dovrebbe essere meglio diversificato.
Infine il tema energia alternativa/pulita presente anche in questo caso con ETF dei tre emittenti
.Esattamente come per il Water, l'indice Palisades è decisamente meno concentrato. La società più rappresentativa pesa il 3,53%, contro ad esempio l'indice del Lyxor che ha le prime 3 società che nel complesso pesano il 37%.
Le altre condizioni sono sostanzialmente simili.

 

 

a cura di JC&Associati

 

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