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Le clausole CACS e le tutele dei risparmiatori (Plus - Il Sole24Ore)

di Mauro Introzzi 8 dic 2014 ore 07:30 Le news sul tuo Smartphone

bond3L'inserto settimanale del Sole24Ore analizza in profondità il significato e le conseguenze che le cosiddette CACS avranno sui titoli del debito pubblico e sui risparmiatori italiani. Queste Clausole di Azione Collettiva, attive dal 2013 e frutto della normativa Ue nell'ambito del trattato che ha previsto il fondo “Salva stati”, introducono la possibilità per uno Stato di rinegoziare il proprio debito in modo ordinato. Le clausole prevedono un meccanismo rapido per far fronte a una ristrutturazione del debito, attraverso un accordo con una maggioranza (il 75%) dei creditori, di modo che la modalità fissata valga per tutti coloro che hanno titoli del debito pubblico dello stato interessato. Dunque i due elementi caratteristici delle CACS sono la necessità di uno stato di crisi e un accordo con i creditori per la modifica delle condizioni di restituzione.
La domanda se i risparmiatori italiani, tradizionalmente orientati verso i titoli di Stato nazionali, saranno più o meno garantiti da questo tipo di clausole deve tener conto appunto del fatto che sono da attivare. La questione quindi non sono le clausole, che di per sé non aggiungono rischiosità ai titoli. Insomma, se un Paese va in default non lo fa perché ha emesso titoli di Stato con le CACS e al momento i risparmiatori non sembrano granché spaventati.

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