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BTP: rendimenti al 4,65% per i decennali

La settimana ha visto una prevalenza di segnali positivi per l’economia europea e, pertanto, si è caratterizzata per rendimenti in aumento. I tassi sui BTP decennali sono ormai tornati sui massimi recenti, attorno al 4,65% lordo.

di La redazione di Soldionline 16 mag 2008 ore 11:43

TITOLI DI STATO E TASSI

La settimana ha visto una prevalenza di segnali positivi per l'economia europea e, pertanto, si è caratterizzata per rendimenti in aumento. I tassi sui BTP decennali sono ormai tornati sui massimi recenti, attorno al 4,65% lordo. Sta sorprendendo la tenuta dell'economia in generale e, in particolare, sono buoni i dati in provenienza da Germania, Francia e Giappone. In Germania, il dato sul PIL, superiore alle attese, conferma che il maggior paese dell'Unione Europea si trova  nella miglior fase da 12 anni a questa parte. Anche in Francia , i dati suggeriscono un'ottima salute dell'economia in gen erale, mentre in Spagna, si conferma il rallentamento delle crescita, in gran parte a causa dei problemi del comparto immobiliare. In Giappone, il fenomeno è lo stesso: la crescita economica è superiore alle attese e non sembra risentire del rallentamento americano.

Non stupisce che le probabilità di una riduzione dei tassi da parte della Banca Centrale Europea siano in contrazione e che aumentino le attese, semmai, di aumenti legati alla difficile situazione dei prezzi.

Sul lato italiano, a pochi giorni dall'insediamento del nuovo governo, il differenziale offerto dai nostri BTP in più rispetto agli omologhi titoli di stato tedeschi è in contrazione, in linea con il debito degli altri paesi della Zona Euro.

 



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CORPORATE

Sembra parzialmente rientrare l'aumento dei premi di rendimento pagati dalla carta societaria, visto che gli spread sono in calo da tutta la settimana e si trovano ora poco sopra i minimi del 2008. Il primario continua ad essere piuttosto movimentato e sono almeno due gli emittenti non finanziari di peso ad essersi affacciati sul mercato negli ultimi giorni: France Telecom e Unilever.

La ex-monopolista delle telecomunicazioni francese ha collocato in due diverse trance un totale di 2 miliardi di euro. I due bond sono a tasso fisso con scadenza nel maggio 2014 (cedola al 5,25%) e nel maggio 2018 (cedola 5,625%). Il rating sarà pari a A3. France Telecom potrebbe, a breve, fare nuove acquisizioni in Europa, acquistando una quota minoritaria in TPSA (la società  telecom polacca che già controlla) o di controllo nella scandinava TeliaSonera.

La multinazionale Unilever, attiva negli articoli di largo consumo (detersivi, alimentari, etc.), facendo leva sul suo rating di A1 e sulla notorietà e stabilità del suo business, ha minimizzato i costi di finanziamento scegliendo una scadenza a cinque anni (21 maggio 2013), con una cedola del 4,875%.

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HIGH YIELD

Per il comparto ad alto rendimento arrivano notizie controverse dagli esperti di finanza a leva o di Leveraged Buy-Out. Secondo uno dei massimi dirigenti di Deutsche Bank, Michael Cohrs, come riportato da Bloomberg, "quel generatore di ricavi che avevamo costruito in passato non funzionerà ancora per qualche tempo. Quel business (appunto i LBO) è chiuso". Le statistiche indicano un crollo verticale delle operazioni di oltre il 90%, con le nuove operazioni di finanziamento generate da acquisizioni a leva sui minimi di tutto il decennio. Si tratta di uno dei filoni di rifornimento principali anche per il mercato del debito societario di basso rating, di norma chiamato a contribuire a queste operazioni.

Per quello che riguarda invece le posizioni accumulate dagli intermediari bancari a cavallo della grande crisi del luglio 2007, le notizie ci danno un quadro leggermente migliore, perché sembra che il magazzino di prestiti ancora in pancia agli operatori sia in diminuzione ed i prezzi praticati sul mercato per liberarsene più alti, mese dopo mese. Lo sconto medio sul nominale applicato per arrivare alla vendita della posizione, oggi, sarebbe circa del 7%.






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PAESI EMERGENTI

In Argentina, sembra che si possa arrivare ad un possibile raffreddamento dei toni della polemica in atto tra governo e agricoltori a proposito delle  nuove tasse sull'export, recentemente applicate sulle derrate agricole destinate alle esportazioni. In un discorso tenuto a Buenos Aires, il Presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha annunciato la propria volontà di arrivare ad un accordo con gli scioperanti e ha invitato le altre forze politiche del paese a non soffiare sul fuoco delle polemiche. Tanto è bastato per far guadagnare un punto e mezzo ai bond in dollari emessi in seguito alla ristrutturazione del 2005.

Su un piano più generale, si conferma il miglioramento dell'andamento di tutti i bond emergenti, dal momento che il premio di rendimento sui titoli del tesoro americano (vedi grafico sottostante) è tornato sui livelli di fine 2007; si è, infatti, invertito il trend negativo che gli aveva visti in netto peggioramento negli ultimi mesi.









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