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Bond Alitalia: che fare dopo l’offerta di rimborso?

Per i titolari del Bond convertibile Alitalia (ISIN IT0003331888), la notizia del rimborso parziale, inserito e approvato nel decreto “incentivi” del Governo, ha il sapore di una beffa. Il titolo, emesso nel 2002 in occasione di uno dei tanti piani di rilancio, per un nominale di 715 milioni di Euro...

di Redazione Soldionline 16 apr 2009 ore 10:22

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A cura di Jc&Associati

... era stato ai tempi sottoscritto dal Ministero del Tesoro per il 62%, rendendolo di fatto il Governo “obbligazionista di riferimento”.
Il restante 38% era andato ad una moltitudine di piccoli risparmiatori (circa 40.000) che avevano deciso, nonostante tutto, di continuare a dare fiducia alla compagnia di bandiera italiana.

Dopo cinque anni di gestione in perdita e dopo innumerevoli colpi di scena, nel 2007 Alitalia sembrava destinata a finire al gruppo AirFrance-KLM, una soluzione che avrebbe privato il nostro paese della sua Linea Aerea, ma avrebbe garantito agli obbligazionisti il recupero pressoché totale dell’investimento (oltre che l’assenza di costi per i contribuenti).
Alla soluzione estera però, si è all’ultimo momento preferita una cordata di imprenditori italiani, che hanno accettato di rilevare Alitalia a condizioni ben  più onerose per i contribuenti e senza nessuna garanzia per gli obbligazionisti.

Le assicurazioni fatte a suo tempo da membri molto autorevoli del Governo che “nessun piccolo risparmiatore sarebbe stato penalizzato”, sono state messe a dura prova dalla congiuntura economica. Il risultato è un’offerta di rimborso di circa un terzo del nominale inizialmente investito, liquidata tra l’altro in titoli di stato “zero coupon” con scadenza nel dicembre 2012.

Inoltre, il rimborso è limitato a €100.000 per singolo risparmiatore; quindi chi p.es. avesse investito originariamente €200.000 nel Bond Alitalia, si vedrebbe restituire circa il 15% dell’importo originario.
All’offerta di rimborso poi si dovrà aderire entro 90 giorni, rinunciando a qualsiasi diritto legale nei confronti della compagnia o di altre controparti (come p.es. le banche distributrici). La scadenza per l’adesione non consentirà agli obbligazionisti di aspettare il 21 ottobre prossimo, data nella quale si dovrebbe sapere la quota di rimborso per tutti i creditori Alitalia (inclusi quindi gli obbligazionisti).

Date queste condizioni, non sorprende il notevole livello di insoddisfazione, soprattutto in relazione all’offerta ai tempi rifiutata di AirFrance-KLM ed alle successive dichiarazioni tranquillizzanti.

Allo stato attuale delle cose le possibilità per gli obbligazionisti non sono molte:
a.    accettare passivamente l’offerta di scambio;
b.    non aderire all’offerta di scambio sperando in un recupero maggiore a ottobre (altamente improbabile);
c.    tentare un recupero maggiore attraverso vie legali (un’alternativa altamente costosa).

Resta tuttavia una speranza legata al notevole “pressing” mediatico concretizzatosi in questi giorni. In Italia, mancando adeguati strumenti normativi “forti” a tutela dei piccoli risparmiatori, non sono molte le iniziative ufficiali per far sentire la propria voce.
A questo riguardo, per chi ancora non fosse informato, il 20 aprile alle ore 11.00 presso l’Auditorium Massimo di Roma, si terrà l’Assemblea degli obbligazionisti Alitalia; “per valutare lo stato di avanzamento della procedura di amministrazione straordinaria, le possibilità di recupero del credito, le eventuali iniziative giudiziarie per recuperare il risparmio investito”.
L’iniziativa è stata promossa dalla società di gestione Anima SGR, che sul suo sito https://www.animasgr.it/anima/it/investorrelation/delega_voto_alitalia consente di dare la propria delega per essere rappresentati in Assemblea.
La rilevanza dell’iniziativa di Anima SGR sarà decisamente maggiore se verrà raggiunto il quorum del 20% delle obbligazioni in circolazione (un obiettivo non facile vista l’elevata quota di obbligazioni detenuta dal Ministero del Tesoro, che presumibilmente non parteciperà).
Date le alternative assai poco invitanti, partecipare direttamente o indirettamente a questa assemblea ci sembra un “must” per tutti i piccoli obbligazionisti di Alitalia


a cura di JC&Associati
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