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Biotecnologia: prospettive dopo il crollo di Biogen-Idec e Elan

di La redazione di Soldionline 1 set 2005 ore 09:37

3 marzo,

Negli ultimi anni alcune tra le majors del settore farmaceutico sono state colpite da violenti cali in borsa a causa di farmaci ritirati dal commercio perché dannosi, o di sonore bocciature da parte dell'FDA (Food and Drug Administration) di farmaci considerati ormai pronti per il mercato.

Nella settimana in corso anche il Biotech ha subito una sorte analoga.
Lo scorso lunedì 28 febbraio infatti l'indice è arrivato a perdere quasi il 7%, in seguito al ritiro dal mercato Nordamericano del principale farmaco per la sclerosi multipla (Tysabri) da parte dei produttori, la società Irlandese Elan e Biogen-Idec.
La decisione di ritirare il farmaco dal mercato è stata causata dalla morte di un paziente che stava usando il farmaco, che aveva beneficiato di una delle approvazioni più rapide da parte dell'FDA.

L'impatto sui titoli delle due società e quindi sul settore (nonostante le azioni delle società che producono farmaci concorrenti siano salite) è stato di siffatta violenza, perché il Tysabri con ogni probabilità sarebbe divenuto un blockbuster, ovvero un farmaco con vendite superiori al miliardo di dollari.
Elan e Biogen-Idec hanno perso rispettivamente il 70 e il 43%. Un simile crollo merita a nostro avviso due tipi di considerazioni, una che riguarda il settore in generale e l'altra le due società coinvolte più in particolare.

Nonostante l'incidente di percorso sia serio perché il farmaco avrebbe causato al paziente una rara infezione, riteniamo che non sia sbagliato puntare ancora sul settore, magari via ETF per non correre i rischi specifici delle singole società.
La caratteristica principale che contraddistingue i prodotti del Biotech, è che la maggiore parte di essi vengono utilizzati per curare o per alleviare patologie molto gravi. Patologie che in molti casi non avrebbero cure efficaci alternative.
Questa particolarità implica perciò che quando un farmaco dimostra una buona efficacia nelle fasi precliniche e/o nella fase clinica, il processo di approvazione da parte dell'FDA è solitamente accelerato.
Significa cioè che di fronte a patologie molto gravi, eventuali controindicazioni vengono in media considerate meno gravi rispetto a quelle che potrebbero riguardare farmaci utilizzati per curare patologie più comuni.

Questa è una delle ragioni che ci fanno ritenere che il biotech abbia un rapporto rischio/rendimento molto più interessante rispetto al settore farmaceutico, ormai considerato dal mercato molto meno difensivo di un tempo. La volatilità e il beta tra i due settori si sono molto ridotte, così come il rallentamento della crescita degli ultimi anni dei farmaceutici ci induce a pensare che continuerà in futuro il processo di acquisizione delle società biotech da parte di quelle farmaceutiche.
In un'ottica di ulteriore consolidamento tra i due settori, il bias sul Biotech rimane perciò a nostro avviso ancora positivo nonostante il Tysabri.
Passando ad esaminare le due società coinvolte direttamente, per entrambe nonostante le ragioni siano diverse, il rapporto rischio/rendimento non ci sembra favorevole.
Elan, società Irlandese che aveva trovato i suoi splendori nella bolla finanziaria del 2000, aveva rischiato nel 2002 di portare i libri in tribunale. La situazione è al momento molto difficile, perché a fronte di una capitalizzazione di poco superiore a 3 miliardi di dollari, abbiamo un debito netto superiore ad 1 miliardo di dollari, cash flows negativi e pochi assets ancora vendibili. Ci sono altri prodotti in fase pre-clinica che potrebbero avere successo, ma il rischio ci sembra troppo alto in termini assoluti.

Biogen-Idec è il risultato della fusione tra due tra le più promettenti società Biotech. Soprattutto Idec, con i farmaci Zevalin e Rituxan era una delle società del settore a maggiore crescita. In questo caso la pipeline di prodotti è assolutamente promettente, e il crollo in borsa potrebbe sembrare una ghiotta occasione per posizionarsi sul titolo. In realtà sta emergendo che alcuni executives della società, avrebbero venduto azioni fino al giorno (18 febbraio) in cui è stata comunicata alla FDA la morte del paziente. Le vendite degli insiders sono state tutte comunicate alla SEC. Probabilmente tutto verrà considerato regolare, ma in questi casi a nostro avviso è prudente astenersi.
Concludendo, crolli di borsa come quello che ha coinvolto Elan e Biogen-Idec sono a nostro avviso da seguire. Nella maggioranza dei casi il crollo è giustificato da un pericoloso peggioramento dei fondamentali, come in questo caso soprattutto per Elan. Nondimeno a livello settoriale potrebbero esserci anche delle opportunità, soprattutto se lo scenario di fondo del settore rimane interessante come nel caso delle biotecnologie.


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