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Winterkorn, maxi-liquidazione da 60 milioni. Se il manager sbaglia (e non paga) (Corriere della Sera)

di Mauro Introzzi 25 set 2015 ore 06:59 Le news sul tuo Smartphone

volkswagen4Il Corriere della Sera prende spunto dalla vicenda dell’ex amministratore delegato di Volkswagen, Martin Winterkorn, per analizzare alcune delle liquidazioni più clamorose della storia. Il manager tedesco, coinvolto nel dieselgate della casa di Wolfsburg, lascia la sua poltrona con una buonuscita che potrebbe arrivare a 32 milioni di euro e almeno 28 milioni di euro di pensione totale.
Ma quello di Winterkorn non è l’unico pacchetto retributivo-liquidazione contestato in questi ultimi anni. Uno dei casi più eclatanti è quello di Lehman Brothers, fallita nel settembre del 2008. Dal 2000 al 2007 i compensi totali dell’amministratore delegato Richard Fuld raggiunsero quota 300 milioni di dollari. Sempre negli Stati Uniti la Enron, prima di precipitare nel 2001 dentro un vortice di conti truccati, aveva versato 744 milioni di dollari in bonus e azioni a 140 alti manager (5,3 milioni di dollari a testa). Nel 2008 il colosso delle assicurazioni Aig, su richiesta delle Autorità Usa, a seguito di un maxi salvataggio di Stato congelò un assegno da 19 milioni di dollari all’ex amministratore delegato Martin Sullivan pochi mesi dopo le dimissioni.

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