Warren Buffett? Vende Opzioni... nude!
Buffett è’ riconosciuto ufficialmente come l’investitore più famoso al mondo grazie all’applicazione di strategie di gestione value. Eppure, nell’ottobre 2008 si diffusero voci su...
di Redazione Soldionline 3 mag 2012 ore 12:27Nell’intervento all’Italian Trading Forum del 16 maggio WeOptions spiega come la vendita allo scoperto di Opzioni sia una strategia speculativa diffusamente implementata dagli investitori istituzionali e come possa essere con successo prudentemente adottata anche dai risparmiatori privati.
a cura di WeOptions.com
Buffett è riconosciuto ufficialmente come l’investitore più famoso al mondo grazie all’applicazione di strategie di gestione value consolidate nel corso del tempo; eppure, nell’ottobre 2008, nel pieno del crollo delle Borse, si diffusero voci su un possibile margin call che avrebbe di lì a poco subito la sua holding Berkshire Hathaway a causa di una eccessiva esposizione sulla vendita PUT scoperte di lungo termine sull’Indice S&P 500. I CDS per assicurarsi contro il fallimento di Buffett salirono alle stelle!
L’allarme rientrò ma il mondo fece una scoperta probabile: il mito Buffett è stato costruito sulla leva finanziaria e la sua holding è un vero e proprio macro hedge fund che investe in strumenti derivati.
Il “cigno nero” del 2008 produce ancora i suoi effetti: da allora il recupero del titolo azionario, quotato a NY non è stato all’altezza della ripresa degli Indici americani.
C’è una spiegazione: l’esposizione di lungo periodo di Berkshire Hathaway verso put naked su S&P 500 e su Nikkey è ancora ingente e l’anno scorso a fronte di un indice americano invariato, quello giapponese è sceso del 20% e le perdite in derivati di BRK.B sono state di circa 800 milioni di dollari!
Fonte di preoccupazione? Nell’era del deleverage è probabile; con criteri di valutazione marking to market ormai diffusamente applicati è quasi certo, ma chi conosce veramente la strategia non ci giurerebbe!
Sui mercati qualcuno è convinto che le perdite potenziali siano limitate e facilmente gestibili. Le put vendute potrebbero al limite portare a perdite di 34 miliardi di $, una somma che non raggiunge il 20% del book value della holding, solo se gli Indici sopracitati crollassero irrealisticamente a zero.
Al di là di delle problematiche contabili (e successorie) che potrebbero riguardare l’ottuagenario Buffett, nel nostro intervento all’ITForum di Rimini spiegheremo come questa strategia che spesso viene erroneamente denigrata, sia in realtà una delle poche praticabili e vincenti anche per i privati e come in effetti sia sistematicamente praticata dagli Investitori Istituzionali.
Evidenzieremo come strategie non direzionali pure, la delta neutralità e il volatility trading sulle opzioni siano un Business riservato ai Market Maker, mentre gli investitori (option trader) privati ed istituzionali possono e devono necessariamente trovare valore prendendosi i rischi (e i rendimenti) della direzionalità di titoli e mercati, il che limita notevolmente il valore previsivo di modelli quantitativi e calcoli probabilistici, avvantaggiando le competenze dell’analisi fondamentale e tecnica, anche nelle strategie con le opzioni
Sabato 18 maggio sempre a Rimini, a margine della fiera, dedicheremo inoltre una giornata intera al Covered Call Writing, una Income Strategy che consente di conseguire un extrarendimento mensile dai titoli azionari presenti nei portafogli.
Dieci anni di operatività sistematica ed ininterrotta sul mercato italiano ed americano ci hanno consentito di affinare l’approccio a un metodo che in realtà serve per gestire i rischi dei mercati finanziari e che negli USA è largamente utilizzato dai Financial Advisor per generare reddito e proteggere i portafogli dei clienti, approvato dalla SEC per i piani pensione statunitensi.