Ubs-Credit Suisse, la fusione rilancia l’allerta sui derivati (Il Sole24Ore)
di Redazione Lapenna del Web 27 mar 2023 ore 08:28 Le news sul tuo SmartphoneIsabella Bufacchi per Il Sole24Ore ha dato ampio risalto alla recente integrazione tra il Credit Suisse e UBS. Secondo la giornalista, se i i due istituti si fossero integrati prima della crisi subprime avrebbero creato "una banca con la più grande esposizione al mondo in derivati OTC con liquidazione bilaterale per un valore nominale poco sotto gli 80mila miliardi di dollari". Al momento, invece, l'esposizione totale non supera i 10 miliardi di euro.
I regolatori hanno anche imposto alle banche che operano in derivati OTC di utilizzare il metodo delle clearing houses, ovvero di "richiedere alle controparti (le più grandi soprattutto) il versamento di collaterale in margini iniziali e addirittura anche margini giornalieri calcolati sull’andamento dei prezzi di mercato (usando modelli controllati dai regolatori)".
Il Sole24Ore ha segnalato che l'integrazione tra UBS e Credit Suisse ha riacceso l'attenzione sul mercato dei derivati. "Il solo fatto che i vertici di Ubs abbiano intenzione di ridimensionare le attività dell’investment banking di Credit Suisse fa temere la chiusura di esposizioni a rischio, comprese quelle in derivati," spiega il quotidiano, il quale si domanda anche cosa accadrebbe se UBS decidesse di liberarsi anche dei Level 3 derivatives.
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