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Tanto tuonò che alla fine piovve... cash

Mentre mi appresto a scrivere questa nota mensile, la BCE ha appena dissetato 800 banche con quasi 530 miliardi di liquidità e l'ISDA ha appena deciso sull’inapplicabilità dei CDS verso il debito Greco

di Redazione Soldionline 5 mar 2012 ore 16:37
Articolo a cura di Michele de Michelis, Responsabile degli investimenti di Frame Asset Management

Mentre mi appresto a scrivere questa nota mensile, la BCE ha appena dissetato 800 banche con quasi 530 miliardi di liquidità e l'ISDA ha appena deciso sull’inapplicabilità dei CDS verso il debito Greco. La buona notizia è che i mercati non stanno scendendo, nonostante il vecchio adagio sia "buy on rumor and sell on the news", perché evidentemente, in questo momento, ci sono troppi operatori che avevano sovrastimato il pericolo e si sono fatti trovare poco investiti in “risky assets”. Va da sé che ogni piccola correzione è buona per entrare.

Ma sono stati veramente risolti i problemi strutturali? Dal nostro modesto punto di vista assolutamente no; i rischi di ricaduta ci sono, eccome. Però finalmente il malato si è stabilizzato e possiamo cominciare a curarlo. In USA, abbiamo visto finalmente un ritorno degli investimenti sul “real estate”, che segue il miglioramento del mercato del lavoro che sta generando sempre più occupazione. La ripresa del 2009 era stata una "jobless recovery" che sappiamo essere molto pericolosa, ora finalmente vediamo dei "reali" miglioramenti del ciclo. Tutto questo, a distanza di un anno e mezzo dal QE americano. Non sono un econometrista, ma ragionando empiricamente, mi auguro quantomeno che l'Europa, nonostante la sua lentezza atavica, adesso che ha cominciato il suo QE non convenzionale, possa vederne i benefici tra un anno e mezzo. Le banche nel frattempo hanno la possibilità di sistemare i propri bilanci con un carry trade facile facile, indebitandosi all'1 % e investendo in titoli di Stato al 3-5 %.

Magari “presticchiando” qua e là all'economia reale, a quei soggetti che offriranno garanzie monumentali. Due parole sulla borsa giapponese: sta dimostrando un'interessante forza relativa e potrebbe essere la sorpresa dell'anno, visti gli effetti della ricostruzione e l'atteggiamento della BOJ sullo yen. Rimaniamo pertanto positivi nel breve termine, vedendo più rischi a rimanere fuori dai mercati che non dentro. Nell'ultimo periodo abbiamo notato un po’ di bonaccia sui mercati finanziari; pur tuttavia anche questo potrebbe essere un elemento da leggersi positivamente, visto che l’equity sarebbe dovuto scendere dopo l'uscita delle notizie sull’accordo in Grecia e il secondo LTRO. Questi sono mercati per gestori "smart", gente che si pone mille dubbi, ma poi agisce e non si innamora mai delle proprie convinzioni, e noi pensiamo di avvalerci di questo tipo di professionisti nella gestione dei nostri portafogli. Per concludere, in questo contesto un occhio vigile va rivolto all'inflazione : è lì pronta piano piano ad alzare la testa, stimolata da più parti. Per innescarla manca solo la velocità di circolazione della moneta.

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