Migliora la crescita globale: quali opportunità per gli investitori?
La notizia positiva è che i segnali al di fuori degli Usa sono incoraggianti. I dati del mercato del lavoro spagnolo e quelli sulle imprese tedesche indicano una certa stabilizzazione
di Redazione Soldionline 1 ago 2013 ore 11:18
A cura di Russ Koesterich, Global Chief Investment Strategist di BlackRock
Gli investitori rimangono fortemente focalizzati sulla politica monetaria della Fed – nello specifico su quello che succederà all'economia e ai mercati quando la banca centrale ritirerà il programma di acquisto degli asset. Tali preoccupazioni sono certamente comprensibili visto che i dati economici continuano ad essere misti. La scorsa settimana i dati delle vendite delle case nuove e degli ordinativi dei beni durevoli sono stati entrambi solidi. Le vendite delle case esistenti, invece, sono state deboli e l'indice Chicago Fed National Activity (un indice mensile progettato per misurare l'attività economica globale e le relative pressioni inflazionistiche) è risultato più debole delle attese. Si tratta del quarto mese di dati negativi dell'indice.
Con l'indebolimento dei dati economici aumentano le possibilità di riduzione delle stime degli utili societari. I risultati degli utili del secondo trimestre sono stati accettabili. Le aspettative degli analisti per il terzo e il quarto trimestre sono molto più elevate ma potrebbe essere necessario abbassarle se la crescita dovesse deludere. Tale scenario crea un rischio potenziale per i titoli azionari americani.
La notizia positiva è che i segnali al di fuori degli Stati Uniti sono incoraggianti. In Europa i dati del mercato del lavoro spagnolo e i dati delle imprese tedesche indicano che la regione si sta stabilizzando. Se questa tendenza dovesse continuare, l'economia mondiale potrebbe trarre beneficio dal miglioramento dell'Europa continentale (che rappresenta circa un quinto del PIL globale).
La crescita globale è influenzata ancor di più dal Giappone. La scorsa settimana il Giappone ha riportato un'inflazione moderata. Questo significa che gli incentivi del Governo giapponese e della Bank of Japan stanno iniziando a funzionare. Il miglioramento rapido della crescita in Giappone avrebbe un reale impatto sulla crescita globale dato che il Giappone è la terza maggiore economia mondiale.
Inoltre gli incentivi della BOJ potrebbero contribuire a mitigare la perdita di liquidità monetaria con la riduzione degli acquisti di bond da parte della Fed. La BOJ sta acquistando bond per sette trilioni di yen al mese. Questo significa che l'ammontare è pari a tre volte gli acquisti mensili della Fed. Inoltre la BOJ ha indicato l'intenzione di voler mantenere il programma di acquisto dei bond almeno per i prossimi due anni.
Alla luce del miglioramento della crescita al di fuori degli USA, quali sono i consigli d'investimento? Per quegli investitori che sono fortemente sottopesati in azioni internazionali, potrebbe essere un buon momento per cercare di incrementare le allocazioni nei titoli non americani. Con il miglioramento della crescita all'estero, i titoli large e mega cap americani (in particolare quelli del settore tecnologico) potrebbero trarre beneficio, dato che le entrate di queste aziende provengono perlopiù dall'estero.
Gli investitori rimangono fortemente focalizzati sulla politica monetaria della Fed – nello specifico su quello che succederà all'economia e ai mercati quando la banca centrale ritirerà il programma di acquisto degli asset. Tali preoccupazioni sono certamente comprensibili visto che i dati economici continuano ad essere misti. La scorsa settimana i dati delle vendite delle case nuove e degli ordinativi dei beni durevoli sono stati entrambi solidi. Le vendite delle case esistenti, invece, sono state deboli e l'indice Chicago Fed National Activity (un indice mensile progettato per misurare l'attività economica globale e le relative pressioni inflazionistiche) è risultato più debole delle attese. Si tratta del quarto mese di dati negativi dell'indice.
Con l'indebolimento dei dati economici aumentano le possibilità di riduzione delle stime degli utili societari. I risultati degli utili del secondo trimestre sono stati accettabili. Le aspettative degli analisti per il terzo e il quarto trimestre sono molto più elevate ma potrebbe essere necessario abbassarle se la crescita dovesse deludere. Tale scenario crea un rischio potenziale per i titoli azionari americani.
La notizia positiva è che i segnali al di fuori degli Stati Uniti sono incoraggianti. In Europa i dati del mercato del lavoro spagnolo e i dati delle imprese tedesche indicano che la regione si sta stabilizzando. Se questa tendenza dovesse continuare, l'economia mondiale potrebbe trarre beneficio dal miglioramento dell'Europa continentale (che rappresenta circa un quinto del PIL globale).
La crescita globale è influenzata ancor di più dal Giappone. La scorsa settimana il Giappone ha riportato un'inflazione moderata. Questo significa che gli incentivi del Governo giapponese e della Bank of Japan stanno iniziando a funzionare. Il miglioramento rapido della crescita in Giappone avrebbe un reale impatto sulla crescita globale dato che il Giappone è la terza maggiore economia mondiale.
Inoltre gli incentivi della BOJ potrebbero contribuire a mitigare la perdita di liquidità monetaria con la riduzione degli acquisti di bond da parte della Fed. La BOJ sta acquistando bond per sette trilioni di yen al mese. Questo significa che l'ammontare è pari a tre volte gli acquisti mensili della Fed. Inoltre la BOJ ha indicato l'intenzione di voler mantenere il programma di acquisto dei bond almeno per i prossimi due anni.
Alla luce del miglioramento della crescita al di fuori degli USA, quali sono i consigli d'investimento? Per quegli investitori che sono fortemente sottopesati in azioni internazionali, potrebbe essere un buon momento per cercare di incrementare le allocazioni nei titoli non americani. Con il miglioramento della crescita all'estero, i titoli large e mega cap americani (in particolare quelli del settore tecnologico) potrebbero trarre beneficio, dato che le entrate di queste aziende provengono perlopiù dall'estero.
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