Lunga vita al QE
In attesa del dato sui Non Farm Payrolls di settembre i mercati europei potrebbero registrare un'apertura improntata alla cautela, specialmente per il fatto che questo aggiornamento sul mercato del lavoro Usa non è in grado nè di fornire alcuna indicazione per quanto riguarda la tempistica del tapering
di Redazione Soldionline 22 ott 2013 ore 10:53
Articolo a cura di Michael Hewson, Senior Market Analyst di CMC Markets
In attesa del dato sui Non Farm Payrolls di settembre i mercati europei potrebbero registrare un'apertura improntata alla cautela, specialmente per il fatto che questo aggiornamento sul mercato del lavoro Usa non è in grado nè di fornire alcuna indicazione per quanto riguarda la tempistica del tapering nè tantomeno di sostenere i corsi del dollaro.
Se fosse migliore del previsto, sarebbe presto messo in dubbio dal dato di ottobre (falsato per forza di eventi di causa maggiore dallo shutdown), se invece fosse al di sotto delle aspettative farebbe presagire un dato ancora peggiore relativo al mese di ottobre. Allo stato attuale, ci vorranno almeno altri due employment report per quantificare il danno causato dallo shutdown all'economia Usa e che potrebbe valere almeno l'1% del pil annuale.
Per tali ragioni è assai improbabile che assisteremo ad un tapering prima del prossimo eventuale shutdown a febbraio e pertanto le borse sono destinate a rimanere ben supportate. Anzi, se il tasso di partecipazione alla ricerca di un lavoro dovesse scendere ulteriormente, il tapering potrebbe anche richiedere molto più tempo di quanto ci immaginiamo.
Non va meglio nel Regno Unito, dove timori sulla sostenibilità della ripresa economica cominciano a riaffiorare con pressioni in vendita sulla sterlina: sotto 1,5890 nei confronti dell'USD si aprirebbero nuovi scenari ribassisti mentre oltre 1,6000 potremmo presto rivedere 1,6300.
L'ostacolo di 1,37 si rivela un osso davvero duro per l'EURUSD che la scorsa settimana ha ritracciato da questo livello e che a fatica potrebbe ora oltrepassarlo nella strada verso 1,4000.
In attesa del dato sui Non Farm Payrolls di settembre i mercati europei potrebbero registrare un'apertura improntata alla cautela, specialmente per il fatto che questo aggiornamento sul mercato del lavoro Usa non è in grado nè di fornire alcuna indicazione per quanto riguarda la tempistica del tapering nè tantomeno di sostenere i corsi del dollaro.
Se fosse migliore del previsto, sarebbe presto messo in dubbio dal dato di ottobre (falsato per forza di eventi di causa maggiore dallo shutdown), se invece fosse al di sotto delle aspettative farebbe presagire un dato ancora peggiore relativo al mese di ottobre. Allo stato attuale, ci vorranno almeno altri due employment report per quantificare il danno causato dallo shutdown all'economia Usa e che potrebbe valere almeno l'1% del pil annuale.
Per tali ragioni è assai improbabile che assisteremo ad un tapering prima del prossimo eventuale shutdown a febbraio e pertanto le borse sono destinate a rimanere ben supportate. Anzi, se il tasso di partecipazione alla ricerca di un lavoro dovesse scendere ulteriormente, il tapering potrebbe anche richiedere molto più tempo di quanto ci immaginiamo.
Non va meglio nel Regno Unito, dove timori sulla sostenibilità della ripresa economica cominciano a riaffiorare con pressioni in vendita sulla sterlina: sotto 1,5890 nei confronti dell'USD si aprirebbero nuovi scenari ribassisti mentre oltre 1,6000 potremmo presto rivedere 1,6300.
L'ostacolo di 1,37 si rivela un osso davvero duro per l'EURUSD che la scorsa settimana ha ritracciato da questo livello e che a fatica potrebbe ora oltrepassarlo nella strada verso 1,4000.
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