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Le borse ignorano le tensioni geopolitiche?

I focolai di tensione presenti in diverse parti del mondo si sono acutizzati, generando forte preoccupazione nell’opinione pubblica e nel mondo politico ma sono stati sostanzialmente ignorati dai mercati

di Mauro Introzzi 2 set 2014 ore 16:54
A cura di Massimo De Palma, Head of Head of Asset Management - Swiss & Global Asset Management SGR

Nelle scorse settimane i focolai di tensione presenti in diverse parti del mondo si sono acutizzati, generando forte preoccupazione nell’opinione pubblica e nel mondo politico ma sono stati sostanzialmente ignorati dai mercati finanziari. Lo scontro Ucraina-Russia, il tentativo dell’ISIS di realizzare un grande califfato islamico sunnita tra Siria e Iraq, la destabilizzazione della Libia e il conflitto israeliano-palestinese a Gaza hanno anche delle forti implicazioni economiche che non possono essere dimenticate.

swiss-global-asset-managementLe ostilità in Ucraina con le relative sanzioni comminate da Usa ed Europa alla Russia e le successive ritorsioni di quest’ultima,
hanno un impatto depressivo sulla crescita per l’inevitabile calo dell’interscambio commerciale tra le diverse aree, oltre ai possibili problemi legati all’approvvigionamento del gas da parte dei paesi europei. Così come le guerre in medio oriente potrebbero avere implicazioni sul prezzo del petrolio nel medio termine, anche se per il momento il livello di produzione è rimasto invariato.

I mercati finanziari sembrano pero focalizzati più sulle scelte dei banchieri centrali piuttosto che su una possibile escalation di una delle crisi in atto. La debolezza dei prezzi delle materie prime, dovuta in parte al rallentamento della crescita in Cina ma anche alle prospettive meno rosee della zona Euro, sembra confermare questo scenario. L’ingente liquidità riversata sui mercati finanziari e le valutazioni delle società ancora interessanti, giocano a favore dei mercati azionari. Non deve venir meno però l’attenzione ai fattori socio-politici che potrebbero creare nuove tensioni.

Mancati accordi diplomatici in Ucraina e l’aggravarsi della situazione in medio oriente avrebbero inevitabilmente impatti negativi sui corsi azionari generando fasi di rinnovata volatilità. Pertanto l’approccio deve essere più prudente, l’investimento azionario deve essere bilanciato da una componente obbligazionaria diversificata sia a livello geografico che valutario ed eventualmente integrata da un investimento in metalli preziosi.
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