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L'inizio della fine della grande crisi finanziaria?

Il 2013 potrebbe essere l’anno in cui la crescita degli Stati Uniti sorprenderà al rialzo e i mercati cominciano a anticipare l’inizio della ine della grande crisi finanziaria.

di Redazione Soldionline 21 gen 2013 ore 11:16
Articolo a cura di Allianz Global Investors

Cosa avevamo previsto per il 2012

Ci aspettiamo un 2012 simile al 2011 con periodi di avversione al rischio seguiti da fasi caratterizzate da un aumento della propensione al rischio, il tutto in un contesto di crescita relativamente bassa e con grandi incertezze politiche in tutte le aree geografiche. Un comportamento anticiclico con obiettivi di investimento a lungo termine orienterà la maggior parte degli investitori a livello globale.

Lo scenario attuale
Il 2013 potrebbe essere l’anno in cui la crescita degli Stati Uniti sorprenderà al rialzo e i mercati cominciano a anticipare l’inizio della fine della grande crisi finanziaria.
I rischi saranno ancora molti e la volatilità contraddistinguerà le attività più rischiose. Tuttavia, nel complesso le prospettive globali per il 2013 sono oggi migliori rispetto agli ultimi cinque anni. Nel nostro prossimo Investment Forum di metà gennaio saranno approfonditi alcuni di questi temi, in particolare la questione delle valutazioni delle asset-class, le prospettive di crescita della Cina e lo scenario nel medio-lungo termine dell’andamento dell’inflazione.

Punti chiave
• Nei paesi periferici dell’Eurozona si manifestano segnali di ripresa, la crescita in Cina dovrebbe continuare ad essere robusta e la svolta nel mercato immobiliare degli Stati Uniti potrebbe portare a un sorprendente rialzo.
• Le banche centrali globali continueranno ad attuare le loro politiche monetarie estremamente accomodanti finché la crescita economica non si sarà consolidata.
• Con i rendimenti delle obbligazioni nominali su livelli bassissimi non prevediamo che i tassi di interesse andranno di pari passo con l’inflazione nei prossimi 10 anni.
• Il mercato azionario dovrebbe continuare a superare quello obbligazionario. Anche con il persistere della volatilità si potranno sfruttare i segnali di debolezza per assumere posizioni a più lungo termine.
• I mercati emergenti dovrebbero continuare a riportare rendimenti positivi.
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