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Il rally delle azioni dovrebbe continuare a fronte del miglioramento economico

Il graduale miglioramento dell’economia globale dovrebbe proseguire in assenza di un’inflazione imminente e grazie alle banche centrali con una politica espansionistica.

di Redazione Soldionline 31 gen 2013 ore 12:18

Articolo a cura di Credit Suisse

Il graduale miglioramento dell’economia globale dovrebbe proseguire in assenza di un’inflazione imminente e grazie alle banche centrali con una politica espansionistica.
Azioni, il settore immobiliare USA resta al centro dell’attenzione quale investimento in un orizzonte di 6–12+ mesi. Nelle obbligazioni, favorire i titoli di credito con scadenze brevi. Correzione al ribasso del CHF; rialzo dell’EUR e valute dei mercati emergenti destinate a crescere.

Nelle prime settimane di negoziazione del 2013 abbiamo assistito a un solido rimbalzo della propensione al rischio degli investitori. Le difficoltà economiche si sono ridotte, a fronte della fine del credit crunch e del fatto che le prospettive fiscali si fanno più chiare negli USA, della venuta meno dei timori di un dissolvimento dell’euro e del consolidamento della crescita cinese. I fondi azionari hanno quindi registrato solidi afflussi, le nuove emissioni obbligazionarie dei creditori più rischiosi hanno continuato a evidenziare un eccesso di sottoscrizioni e le obbligazioni corporate e i titoli di stato dell’Europa periferica hanno mostrato spread significativamente più ridotti rispetto ai Bund tedeschi. I rendimenti dei titoli di stato core, di contro, hanno registrato un rialzo e tutti gli asset considerati come un porto sicuro – CHF, JPY, oro – hanno evidenziato un’underperformance, o perso terreno. È come se, da ultimo, gli investitori si stiano mostrando disposti a destinare la loro liquidità in eccesso agli investimenti finanziari. Nel contempo, la flessione degli spread creditizi dell’ultimo anno ha reso le obbligazioni meno attraenti, mentre i multipli azionari restano ancora non eccessivi.

Principali idee d’investimento per il 2013 – aggiornamento di gennaio Le nostre Principali idee d’investimento per il 2013 pubblicate nella nostra precedente edizione hanno registrato degli absolute return dell’1%–12% da quando le abbiamo raccomandate a fine 2012, e solo la nostra idea in ambito valutario ha evidenziato un andamento piatto. Nonostante la forza e la rapidità di questi movimenti di mercato, manteniamo invariato lo stato di tutte le nostre idee sul verde (che significa «continuare ad accumulare»). L’enfasi sulle azioni (idea n. 2, «Titoli in ripresa», idea n. 3, «Dividendi e oltre » e idea n. 4, «Nuove fonti di petrolio e gas»), il settore immobiliare (idea n. 5, «Settore immobiliare USA») e la riduzione del reddito fisso (idea n. 1, «Oltre la liquidità: credito, non duration») in combinazioni che riflettono i profili di rischio degli investitori dovrebbero, a nostro giudizio, continuare a evidenziare una performance positiva.

Reddito fisso: le prime settimane di negoziazione confermano la nostra idea «credito, non duration»
A inizio anno i rendimenti dei titoli di stato core hanno registrato un incremento, a fronte della generale «propensione verso i rischi» degli investitori, mentre gli spread creditizi hanno continuato a ridursi. Non ci attendiamo un ritmo analogo nei rendimenti e negli spread creditizi core per il futuro. Dopotutto, la crescita globale, seppur in miglioramento, si presenterà verosimilmente modesta nel 2013, l’inflazione resterà bassa e le banche centrali manterranno in generale il loro atteggiamento accomodante. Pertanto i rendimenti di base dovrebbero presentare dei rischi al rialzo, seppur limitati, fatta eccezione per la Svizzera, dove un altro deprezzamento del CHF determinerebbe un’ulteriore normalizzazione dei rendimenti dei titoli della Confederazione.


Essi sono ancora significativamente al di sotto del rispettivo valore equo. È altresì improbabile che gli spread creditizi registrino un restringimento allo stesso ritmo. Di conseguenza il carry (o contributo delle cedole) sarà un elemento chiave nell’ambito dei ricavi nel reddito fisso, che prevediamo si attesteranno tra l’1 e il 5%. Pertanto manteniamo il nostro focus strategico per i titoli di credito di breve durata favorendo quelli BB. Mettiamo altresì in evidenza i titoli convertibili europei quale alternativa nel reddito fisso capace verosimilmente di evidenziare una buona performance.

Azioni: upgrade del Giappone a neutrale nell’ambito della nostra strategia regionale
Le azioni hanno proseguito nei rispettivi solidi progressi all’inizio dell’anno, traendo vantaggio da una flessione degli spread creditizi e da un miglioramento del sentiment degli investitori. Sono possibili in qualsiasi momento battute d’arresto temporanee di piccole dimensioni nel breve termine, ma, nel quadro più generale, le azioni sono tra le classi d’investimento con le valutazioni più attraenti e una delle poche opportunità rimaste per far conseguire un ricavo agli investitori. Nell’ambito del nostro focus regionale abbiamo modificato i nostri giudizi sui titoli giapponesi, che inverosimilmente evidenzieranno un’underperformance rispetto ai mercati globali se il JPY rimarrà intorno ai livelli attuali. Dalle nostre previsioni valutarie si evincono conseguenze positive per gli utili in Giappone. La nostra strategia settoriale e i nostri temi azionari preferiti restano invariati e trovano riflesso nelle nostre Principali idee d’investimento per il 2013 n. 2–4. In questo numero forniamo dei maggiori dettagli sul settore tecnologico, su cui abbiamo un giudizio positivo.

Investimenti alternativi: REIT USA ancora i nostri favoriti
Questo mese confermiamo il settore immobiliare USA come nostro investimento alternativo prediletto. Prevediamo altresì che i fondi trarranno vantaggio da una volatilità che continuerà a mantenersi bassa sui mercati azionari e da buone condizioni di liquidità. Verosimilmente le strategie direzionali saranno quelle che registreranno i risultati migliori nell’ambito di questa categoria d’investimento. Nelle commodity, il nostro quadro che prevede una crescita globale moderata giustifica ancora delle prospettive neutrali.

Valute: indebolimento del CHF vs. l’EUR, rafforzamento di una selezione di valute dei mercati emergenti
Il CHF ha evidenziato un consistente deprezzamento rispetto all’ EUR e attendiamo che tale tendenza proseguirà. La flessione dei premi di rischio in relazione all’EUR dovrebbe determinare dei graduali deflussi di capitali dalla Svizzera. L’EUR e una selezione di valute asiatiche e dei mercati emergenti che generano interessi saranno con ogni probabilità le divise che trarranno i maggiori vantaggi, mentre l’USD ne beneficerà di meno. Nei nostri portafogli valutari ottimali, aggiungiamo CNH, MXN, PLN e TRY per fornire una buona diversificazione. Il JPY è entrato in un trend al ribasso tecnico, e sebbene siano presenti dei ragionevoli dubbi sull’efficacia delle azioni della BoJ, ipotizziamo un cambio USD/JPY a 94 su 12 mesi. A livello tattico, preferiamo aspettare una correzione per assumere un posizionamento corto sul JPY.


Analisi dei rischi
A nostro giudizio, i rischi correlati alla crisi del debito in Eurolandia hanno evidenziato una consistente flessione. Se i paesi periferici dovessero deludere in riferimento ai rispettivi risultati finali, gli spread creditizi potrebbero ancora riallargarsi dai livelli attuali. Ma il quadro delle operazioni monetarie dirette («OMT») della Banca centrale europea fornisce una credibile protezione in rapporto a un movimento più dirompente. Negli USA, sebbene il tetto all’indebitamento potrebbe generare delle schermaglie temporanee, continuiamo a prevedere che sia i repubblicani che i democratici alla fine si districheranno da questa situazione. A nostro giudizio, i rischi geopolitici sia in Medio Oriente che in Estremo Oriente restano pertanto quelli che possono essere previsti con meno facilità. Per gli investitori eccessivamente preoccupati del potenziale impatto di qualsivoglia evento sui mercati azionari globali mettiamo nuovamente in evidenza l’opportunità relativamente economica della protezione nel breve termine offerta dai derivati, vista la volatilità ancora bassa.

Asset allocation strategica (AAS)
Le allocazioni neutrali costituiscono una linea guida e rappresentano la ponderazione media nell’ambito di un ciclo di mercato completo. Poiché la strategia globale si basa su un orizzonte d’investimento di medio termine, devia dalla posizione neutrale. Raccomandiamo una posizione sovrappesata nelle azioni e negli asset alternativi, in particolare negli hedge fund e nel settore immobiliare (selezione di mercati). Di contro, raccomandiamo una posizione sottopesata negli investimenti nel reddito fisso e nella liquidità.

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