NAVIGA IL SITO

I possibili scenari economico-finanziari europei post elezioni in Germania

Le elezioni politiche tedesche rappresentano uno dei più importanti appuntamenti sulla scena internazionale del 2013 e sono un passaggio chiave per il futuro del Vecchio Continente

di Redazione Soldionline 18 set 2013 ore 15:13

A cura di IG

Le elezioni politiche tedesche rappresentano uno dei più importanti appuntamenti sulla scena internazionale del 2013 e sono un passaggio chiave per il futuro del Vecchio Continente. Il ruolo politico-economico che la Germania riveste in Europa è cruciale, infatti, per gli sviluppi che l’Eurozona si trova ad affrontare nel futuro.

GLI SCHIERAMENTI

Grande favorita alla vittoria di queste elezioni è l’unione tra il CDU di Angela Merkel (Cristiano Democratici) e il CSU di Horst Seehofer, fresco vincitore delle elezioni in Baviera. Alleato della Merkel è l’FDP (Liberal Democratici) di Rainer Bruderle. A fronteggiare la suddetta coalizione troviamo l’SPD (Social Democratici) di Peer Steinbrueck, i Verdi e il Die Linke (Partito della Sinistra). Tra le novità abbiamo inoltre l’AFD (Alternativa per la Germana, partito di destra anti-euro) e il Partito dei Pirati (libertà su internet).

POSSIBILI SCENARI
A seguito di quanto sopra esposto si identificano quattro diversi scenari che riportiamo nello schema che segue.

scenari

LE CONSEGUENZE SULLA POLITICA INTERNA
La sfida che il nuovo Esecutivo dovrà affrontare sarà quella di riproporre un sistema economico bilanciato tra consumi interni ed export, e non unicamente basato su quest’ultimo. Tale obiettivo potrebbe essere raggiunto da un governo di Centro Sinistra attraverso l’innalzamento dei salari minimi.

Sul fronte della politica interna gli analisti di IG si aspettano che il confronto possa essere abbastanza acceso in materia fiscale nel caso di una grande coalizione CDU-SPD. Mentre la prima si è sempre mostrata contraria a un aumento delle tasse, l’SPD ha fatto leva su ciò in campagna elettorale, garantendo allo stesso tempo un maggior sostegno ai ceti meno abbienti. Altro tema cruciale sarà la politica energetica. Solo una vittoria schiacciante della Merkel (scenario B) potrebbe ritardare il passaggio da nucleare a rinnovabili, mentre un maggiore scontro potrebbe esserci in parlamento nel caso A. Se i Verdi dovessero entrare nella coalizione di governo (caso C), difficilmente la Merkel riuscirà a osteggiarne le richieste incessanti di un radicale passaggio verso le rinnovabili. Trasformazione questa che comporterebbe un rialzo dei prezzi della bolletta elettrica e un malcontento tra gli industriali, sostenitori della Merkel.


IMPATTO SULLA ZONA EURO

Tendenzialmente il nuovo esecutivo potrebbe avere un atteggiamento più aperto al dialogo per la risoluzione della crisi dell’Eurozona, soprattutto nel caso in cui si vada verso una coalizione allargata (scenario A) o di solo Centro Sinistra (scenario C). Una conferma dell’attuale esecutivo potrebbe invece voler dire la mancanza di sconti ai paesi che dovessero ricorrere agli aiuti nei prossimi anni.

Il “caso Grecia” potrebbe essere un buon banco di prova. Entro la primavera il Paese potrebbe essere costretto a un terzo piano di aiuti. Un nuovo haircut rimane lo scenario più ostile per la Merkel.

Il tema più spinoso rimane quello degli Eurobond dove la Merkel ha sempre mostrato un forte rigore sulla mutualizzazione del debito. Pertanto gli analisti di IG ritengono che sia nel caso A che B, gli Eurobond rimangano un miraggio. Più probabile la prosecuzione dell’utilizzo dei project bond.

Molto ostile rimane il percorso sull’unione bancaria. Superato lo scoglio della supervisione, il prossimo nodo da dirimere rimane la costituzione di un organismo per la risoluzione delle crisi bancarie. Sebbene la Merkel non si sia mai opposta, si ritiene che un governo guidato dall’attuale leader del CDU potrebbe rendere questo percorso lungo e tortuoso.

IMPATTO SULLA BCE

In ottemperanza alla «forward guidance», Mario Draghi, ha continuato a ripetere nelle recenti audizioni che i tassi potrebbero rimanere a questo livello o più bassi ancora a lungo. In realtà gli analisti di IG hanno ragione di credere che la prossima mossa dell’Istituto di Francoforte possa riguardare misure di politica monetaria non convenzionali volte alla crescita. La via più percorribile rimane quella di accettare come collaterale nelle operazioni di finanziamento presso la Bce, gli Asset Backed Securities (ABS). Questo strumento dovrebbe incentivare le banche a concedere più prestiti alle piccole e medie imprese, riattivando il mercato degli ABS. Non mancano però i dubbi sulla fattibilità e sull’efficacia di questa manovra.


…E SUI MERCATI FINANZIARI
Gli analisti di IG si aspettano che i tassi sul Bund a 10yrs possano tornare ad allungare sopra l’area del 2% in scia all’avvio del tapering della Fed. In particolare, entro la fine del 2014, potremmo vedere il decennale tedesco avvicinarsi al 3% nel caso di un governo di solo Centro Sinistra. Una prosecuzione del governo attuale potrebbe invece mantenere i tassi più vicini alla parte bassa del 2%, vista la politica di austerità terrà sotto scacco l’area euro.

Rimanendo sul tema governativo, gli esperti di IG ritengono che in un contesto di crescita generalizzata dei tassi di interesse, i rendimenti sui Btp potrebbero sperimentare un aumento più pronunciato viste le incertezze politiche interne del Belpaese. La view è di uno spread Btp-Bund più contenuto nel caso in cui si abbia uno scenario C, per effetto di un Bund che sconta maggiore incertezza e un atteggiamento più aperto alla risoluzione della crisi dell’Eurozona da parte del Centro Sinistra.

Sull’Euro/Dollaro, la view generale rimane ribassista sino a fine 2013. L’alternanza degli scenari potrebbe solo dettare il ritmo di discesa.

All’indomani del voto i mercati potrebbero preferire uno dei due scenari che vedono la Merkel a capo del nuovo esecutivo. La mancanza di continuità potrebbe, infatti, spaventare temporaneamente i mercati. In un’ottica più di largo respiro, la view sull’indice tedesco rimane per una correzione dopo i recenti massimi storici. Un buon target rimane area 7.500 punti nei primi due scenari, mentre nel caso C gli investitori potrebbero prezzare gli scontri sulla politica interna come ulteriore elemento di debolezza. In questo caso il target potrebbe essere portato a 7.000 punti.

CONCLUSIONI

In linea generale, - affermano Vincenzo Longo e Filippo Diodovich, Strategist di IG - dalle urne tedesche ci aspettiamo che la Merkel possa uscirne indebolita nel caso in cui sia costretta a un’alleanza «scomoda» con il SPD. Gli effetti saranno ben visibili soprattutto sul fronte di politica interna dove le concessioni che dovrebbe fare l’attuale cancelliere all’SPD sarebbero notevoli. Sul piano internazionale, il suo maggior carisma e il ruolo di leader che si è costruita negli ultimi anni potrebbero aiutarla a tenere il pugno duro sul tema austerity e la Germania conserverebbe il ruolo di Paese guida nelle decisioni dell’Eurozona. Scenario opposto – concludono gli analisti di IG – invece con la possibile vittoria del blocco di Centro Sinistra. Tale scenario potrebbe ridurre il peso decisionale tedesco nel Vecchio Continente sulla scia del minor carisma del leader SPD Peer Steinbrück rispetto alla rivale e la conseguenza principale sarebbe una radicale revisione della politica di austerity verso nuove misure di crescita”.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.