I 3 segnali di una bolla speculativa sull'azionario
Il capo degli equity strategist e senior portfolio manager di Nuveen Asset Management, Bob Doll, spiega quali sono i 3 principali segnali della presenza di una bolla sul mercato azionario
di Mauro Introzzi 8 gen 2014 ore 15:11
In una serie di dichiarazioni riprese dal sito americano businessinsider.com il capo degli equity strategist e senior portfolio manager di Nuveen Asset Management, Bob Doll, spiega quali sono i 3 principali segnali della presenza di una bolla sul mercato azionario declinandoli sull'attuale situazione del mercato.
Secondo Bob Doll non siamo in presenza di una bolla speculativa sull'azionario visto che mancano i 3 fattori che, a suo parere, caratterizzano una situazione di euforia irrazionale:
- Valutazioni in eccesso. Nonostante i progressi l'analista non crede che le valutazione siano eccessive visto che i recenti rally sono stati sostenuti da una grande ripresa dei profitti aziendali.
- Titolarità (ownership) in eccesso. Per anni si è verificato un deflusso di denaro dal settore azionario a favore di quello obbligazionario. Ora questa tendenza ha iniziato ad invertire, ma solo da poco tempo. E mancano ancora alcuni grossi operatori, come i grandi fondi pensione, rimangono ancora molto sottoesposti sulle azioni.
- Leva finanziaria in eccesso. Dole evidenzia come sia vero che il margin debt sia ai suoi valori massimi ma ricorda anche che questi dati devono essere considerati rapportandoli al mercato azionario, anch'esso ai suoi massimi di sempre. In rapporto alla capitalizzazione di borsa, invece, la leva per l'investimento rimane a livelli bassi, inferiori a quelli visti prima dell'inizio della crisi finanziaria.
LEGGI ANCHE: Perché i tecnologici Usa non sono in bolla
L'economista ritiene che il 2014 potrebbe essere un altro anno positivo per l'azionario dopo un già ottimo 2013. Ma l'anno in corso dovrebbe riservare rialzi meno esuberanti e più volatili di quello passato. Dopo i significativi incrementi nei multipli valutativi (come il P/E ratio, che rapporta prezzo di borsa con profitti azionari) dell'anno passato nel 2014 i rialzi saranno guidati dall'incremento degli utili societari più che da un'ulteriore espansione dei multipli.
Secondo Bob Doll non siamo in presenza di una bolla speculativa sull'azionario visto che mancano i 3 fattori che, a suo parere, caratterizzano una situazione di euforia irrazionale:
- Valutazioni in eccesso. Nonostante i progressi l'analista non crede che le valutazione siano eccessive visto che i recenti rally sono stati sostenuti da una grande ripresa dei profitti aziendali.
- Titolarità (ownership) in eccesso. Per anni si è verificato un deflusso di denaro dal settore azionario a favore di quello obbligazionario. Ora questa tendenza ha iniziato ad invertire, ma solo da poco tempo. E mancano ancora alcuni grossi operatori, come i grandi fondi pensione, rimangono ancora molto sottoesposti sulle azioni.
- Leva finanziaria in eccesso. Dole evidenzia come sia vero che il margin debt sia ai suoi valori massimi ma ricorda anche che questi dati devono essere considerati rapportandoli al mercato azionario, anch'esso ai suoi massimi di sempre. In rapporto alla capitalizzazione di borsa, invece, la leva per l'investimento rimane a livelli bassi, inferiori a quelli visti prima dell'inizio della crisi finanziaria.
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