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Crescita USA: la ripresa economica potrebbe essere persino eccessiva?

L’ottimismo circa la ripresa degli Stati Uniti sta aumentando: le stime sulla crescita nel quarto trimestre del 2013 si attestano ora a un tasso annualizzato del 3%

di Redazione Soldionline 30 gen 2014 ore 12:08

A cura di Keith Wade Chief Economist di Schroders

L’ottimismo circa la ripresa degli Stati Uniti sta aumentando: le stime sulla crescita nel quarto trimestre del 2013 si attestano ora a un tasso annualizzato del 3%, con l’economia che si è scrollata di dosso gli effetti dello shutdown del Governo. I principali indicatori suggeriscono che nell’attuale trimestre la crescita resterà solida e gli economisti hanno rivisto al rialzo le stime per l’intero 2014. Noi ci collochiamo tra gli ottimisti e continuiamo a prevedere una crescita del 3% per quest’anno, nonostante il consensus, posto a 2,8%, stia chiaramente avvicinandosi alla nostra previsione.

CRESCITA PIL USA
Di recente abbiamo discusso le prospettive di una crescita statunitense che tocchi il 4% nel 2014, concludendo che i rischi sulle nostre previsioni erano rivolti al rialzo, dato il miglioramento dei bilanci delle famiglie e il potenziale per una maggiore crescita dei salari, via via che il mercato del lavoro migliorerà. Queste opinioni non cambiano, anche se notiamo una riduzione  di uno dei rischi al ribasso, quello relativo alla spesa per capitale delle imprese, il cosiddetto CapEx.

La debolezza delle spese per capitale è stato uno dei fattori che ha pesato sugli Stati Uniti negli ultimi anni ed è stato oggetto di molti dibattiti. L’ex segretario del Tesoro americano, Larry Summers, suggerisce che gli USA possono essere in un periodo in cui il tasso reale di ritorno sul capitale nell’economia è negativo, tanto che il suo costo è troppo elevato per far sì che le società trovino opportunità di profitto.

Tale scenario è possibile e gli Stati Uniti potrebbero trovarsi in un periodo di “stagnazione secolare”, in cui l’economia fatica a crescere senza il proseguimento delle politiche monetarie estremamente accomodanti. Tuttavia, gli ultimi indicatori suggeriscono che la “stagnazione” non si realizzerà nel 2014. Gli ordini di spesa capitale, per esempio, attualmente stanno registrando forti rialzi in tutte e tre le principali economie sviluppate

INFOGRAFICA: Pil Usa negli ultimi trimestri

USA: MEGLIO DIVIDENDI O INVESTIMENTI?
Uno dei nostri timori riguardava la possibilità che le società preferissero semplicemente distribuire dividendi agli azionisti, piuttosto che spendere denaro in spesa per capitale. Secondo noi, questo era uno degli effetti negativi dei bassi rendimenti obbligazionari, dovuti al programma di allentamento quantitativo (QE), con la conseguente ricerca di rendimenti che spingeva gli investitori verso titoli azionari che pagavano dividendi elevati. La ricerca di profitti continua, ma un paio di ragioni spiegano che gli investitori ora guardano a una più ampia serie di criteri per effettuare le loro scelte.

DEFINIZIONE: Quantitative easing

Innanzitutto, l’indagine effettuata da Bank of America / Merrill Lynch tra i gestori mostra una chiara preferenza per le aziende che aumentano il CapEx piuttosto che il ritorno agli azionisti. Con quasi il 60% delle risposte date, il risultato è a favore del Capex.

In secondo luogo, si evidenzia che gli  operatori di mercato preferiscono investire negli asset in cui credono. Settori ad alto rendimento, quali utilities e REIT hanno sottoperformato per un certo periodo, ma di recente abbiamo visto che tale dinamica si è estesa a un più ampio mix di titoli azionari che pagano dividendi, con il popolare indice S&P Dividend Aristocrats che ha sottoperformato il più ampio S&P500.

Insieme ai maggiori consumi, una ripresa della spesa per capitale delle imprese potrebbe portare l’economia americana a crescere del 4% quest’anno. Tuttavia, vorremmo ricordare che l’ultima volta in cui gli USA hanno registrato in un trimestre un tasso di crescita di tale portata, è stato dieci anni fa. Inoltre, l’ultimo anno solare chiuso sopra il 4% è il 2000. Chiaramente, sarebbe un tasso di crescita molto elevato, anche per gli standard pre-crisi finanziaria.

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