Credit Suisse-Ubs, rush finale per il salvataggio di sistema (Il Sole24Ore)
di Redazione Lapenna del Web 20 mar 2023 ore 07:15 Le news sul tuo SmartphoneSalvare Credit Suisse, a questo punto della crisi, potrebbe significare la tenuta del sistema creditizio. Ecco perché si guarda alla Svizzera, spiega Lino Terlizzi per Il Sole24Ore del 19 marzo, col fiato sospeso. L'opzione attualmente al vaglio riguarda la fusione con Ubs. Secondo i media locali questa possibilità avrebbe l'appoggio della Banca Nazionale svizzera e l'autorità di vigilanza Finma. Inoltre si tratterebbe di fusione tra la prima e la seconda banca svizzera per dimensioni, opzione vista di buon occhio anche dalla politica.
Sarà necessario che anche le autorità statunitensi e del Regno Unito abbiano voce in capitolo sulla trattativa, vista la consistente attività di Credit Suisse sui loro mercati. Ecco perché secondo le fonti media locali "hanno accettato di valutare la struttura legale della fusione". Da una parte c'è Ubs, la più grande banca svizzera, che non ha mai spinto per fondersi con Credit Suisse per via della gestione non facile dell'operazione, oltre che "rischi legati ai parametri patrimoniali e all'eventuale copertura di perdite e di spese legali" e per cui sarebbero già state chieste delle garanzie. Per Credit Suisse invece sarebbe l'ennesimo salvataggio dopo aver chiuso con una perdita di 7,3 miliardi di franchi il 2022.
Sarà da capire quali problematiche legate all'antitrust comporterà questa fusione. Opzione alternativa, infatti, sarebbe una Credit Suisse che porta avanti il piano di ristrutturazione già avviato al fine di trovare il modo di rilanciarsi da sola, cedendo (forse) solo alcune attività.
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