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Credit Suisse sotto pressione: arriva la liquidità d’emergenza

Luigi De Bellis (Equita) ha analizzato la situazione della banca, dopo che l'istituto elvetico ha annunciato l’intenzione di rafforzare la propria posizione di liquidità

di Redazione Soldionline 16 mar 2023 ore 11:16

banca2_5Luigi De Bellis - co-head dell'Ufficio studi di Equita - ha analizzato la situazione del Credit Suisse, dopo che l'istituto elvetico ha annunciato l’intenzione di rafforzare preventivamente la propria posizione di liquidità, esercitando l’opzione di prendere a prestito dalla banca centrale fino a 50 miliardi di franchi svizzeri (attraverso una linea di credito a breve termine e una garantita da covered loans).

"La quantità di liquidità richiesta è consistente se rapportata al livello di liquidità dichiarato dalla banca al 14 marzo e all’ammontare complessivo dei depositi (233 miliardi di franchi) ed è ragionevolmente finalizzata a garantire i clienti sulla capacità dell’istituto di onorare i propri impegni, evitando una crisi di liquidità che potrebbe manifestarsi in caso di deflussi dei depositi", ha precisato l'analista.

Luigi De Bellis ha aggiunto che contestualmente il Credit Suisse ha annunciato l’intenzione di agire sul proprio debito, con una cash tender offer su 10 strumenti senior denominati in dollari per un ammontare complessivo di 2,5 miliardi di dollari, a cui si aggiunge un’ulteriore tender offer di 500 milioni sui titoli senior denominati in euro. "L’operazione è finalizzata a nostro avviso a fornire un messaggio di fiducia oltre a sfruttare il livello dei prezzi", ha precisato l'analista.

Luigi De Bellis ha ricordato che l'istituto elvetico ha una posizione di capitale CET1 di 35,3 miliardi di franchi svizzeri, con un 14,1% di CET1 (minino del 9,3%), e ha AT1 per 16 miliardi di franchi oltre a strumenti di debito bail-in per circa 50 franchi che portano il totale di assorbimento delle perdite a circa 100 miliardi di franchi. "A fronte di ciò, il Credit Suisse dispone di 118 miliardi di franchi di asset liquidi su asset complessivi di 531 miliardi, prestiti netti 276 miliardi", ha aggiunto l'esperto.

 

Luigi De Bellis ritiene che l’iniezione di liquidità possa essere una misura di supporto nel breve termine, ma difficilmente possa essere sufficiente a garantire una soluzione ai problemi della banca (fiducia del mercato sulla strategia/brand, ristrutturazione complessa) su cui sono necessarie misure più incisive. Parallelamante l'analista ritiene che il settore bancario italiano/EU sia più solido e capitalizzato rispetto al passato.

"Tuttavia, il rischio principale che vediamo con l’aumento dei timori di instabilità finanziaria è che venga colpito uno dei principali canali di trasmissione dell’economia ossia i prestiti bancari, con un deterioramento della volontà di concedere credito (sia in EU che USA)", ha sottolineato Luigi De Bellis, che ha confermato il posizionamento neutrale sui mercati azionari, con una preferenza per i titoli di qualità rispetto ai ciclici.

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