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Brillano i bancari, ma il FTSEMib chiude sulla parità

I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi minimi. Spiccano le ottime performance messe a segno dal Banco Popolare e da UBI Banca. Male Mediaset

di Edoardo Fagnani 12 ott 2016 ore 17:55

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con ribassi frazionali. In mattinata il Tesoro ha collocato il BOT annuale per un ammontare di 6,25 miliardi di euro: il rendimento lordo di aggiudicazione è stato negativo e pari al -0,238%. Hanno prevalso gli acquisti sui bancari, grazie alle indicazioni positive di Citigroup sul settore italiano: spiccano le ottime performance messe a segno dal Banco Popolare e da UBI Banca. Da segnalare anche il forte rialzo registrato da Cattolica Assicurazioni. Giornata decisamente negativa, invece, per Mediaset.
I principali indici di Borsa Italiana hanno registrato ribassi minimi. Il FTSEMib è sceso dello 0,02% a 16.470 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 16.419 punti e un massimo di 16.575 punti. Il FTSE Italia All Share ha ceduto lo 0,01%. Variazioni minime anche per il FTSE Italia Mid Cap (+0,09%) e per il FTSE Italia Star (-0,06%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 1,81 miliardi di euro, rispetto agli 1,76 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano complessivamente 836.870.301 azioni (753.723.765 nella seduta di ieri). Su 324 titoli trattati, 131 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 168. Invariate le rimanenti 25 azioni.
L’euro è scivolato fino a 1,1 dollari. Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, ha segnalato che la direzione di uscita dal consolidamento a cuneo dell’ultimo periodo è stata quella attesa, ovvero al ribasso, e il movimento di ieri ha costituito la conferma della rottura. "Il primo supporto è in area 1,1 o poco sotto (minimo di luglio)", ha precisato l'esperto.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

mercato4_2Hanno prevalso gli acquisti sui bancari. Gli analisti di Citigroup sono positivi sul settore italiano, segnalando un miglioramento della qualità dell’attivo degli istituti. 
In rialzo il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca senese ha guadagnato lo 0,76% a 0,1717 euro. Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha escluso categoricamente un possibile intervento statale e un’eventuale nazionalizzazione dell’istituto toscano, nell’ambito del processo di risanamento della banca.
Performance migliori per il Banco Popolare (+6,07% a 2,518 euro) e per la Popolare di Milano (+1,21% a 0,4191 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che l'11 ottobre AQR Capital Management ha incrementato lo “short” sul Banco Popolare, portandolo dal 2,61% al 2,73%. Lo stesso giorno Whitebox Advisors ha ridotto la posizione corta sulla Popolare di Milano, portandola dallo 0,55% allo 0,32%.
Unicredit ha messo a segno un rialzo del 2,39% a 2,144 euro.
Molto bene anche UBI Banca (+6% a 2,332 euro). Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters l’istituto avrebbe riaperto il bond garantito con scadenza nel 2023, collocando un importo supplementare di 250 milioni di euro. Il titolo era stato già emesso per un ammontare di un miliardo di euro. Il rendimento è indicato a 6 punti base oltre il tasso mid swap di pari durata. 

Cattolica Assicurazioni ha registrato un balzo del 3,56% a 5,38 euro. Secondo quanto riportato dalla stampa alcuni azionisti sarebbero intenzionati a trasformare la compagnia assicurativa da società cooperativa a società per azioni.

Seduta nervosa i titoli del settore petrolifero, dopo che a New York il prezzo del greggio è tornato a 50 dollari al barile.
Chiusura positiva per Saipem (+2,74% a 0,4119 euro). MF ha scritto che, se dopo l’accordo Russia-Turchia sul Turk Stream la società di ingegneristica incasserà la commessa per il gasdotto, la battaglia legale sul vecchio South Stream potrebbe finire. Per Saipem significherebbe infatti una ritrovata pace con Gazprom, mentre a Parigi procede a rilento un arbitrato da circa 760 milioni di euro.
ENI ha subito una flessione dello 0,67% a 13,25 euro.
Saras ha guadagnato lo 0,61% a 1,474 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno ritoccato al rialzo il target price sulla società di raffinazione, portandolo da 1,5 euro a 1,55 euro, in seguito al miglioramento della stima sull’utile per azione per l’esercizio in corso; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
 
Snam ha recuperato lo 0,43% a 4,69 euro. Gli analisti di Banca IMI hanno alzato da 5 euro a 5,2 euro il target price sul titolo, apprezzando la scelta della società di separare le attività di distribuzione del gas; gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano di aggiungere le azioni in portafoglio.

Mediaset ha subito uno scivolone del 3,99% a 2,602 euro. Il Sole24Ore ha scritto che non ci sarebbe un ruolo azionario per Telecom Italia nei ragionamenti in corso per trovare una ricomposizione tra Vivendi e Mediaset nella vicenda Premium. I vertici hanno più volte ribadito che non ci sarebbe interesse a rilevare la pay-tv oppure a entrare nel capitale con una partecipazione di minoranza.

Giornata negativa per STM (-2,68% a 7,09 euro). Il titolo del gruppo francese ha risentito del profit warning lanciato da Samsung: il colosso coreano ha tagliato le stime sull’utile operativo per il terzo trimestre del 2016 in seguito allo stop della produzione dello smartphone Galaxy Note7.

Atlantia è salita dello 0,05% a 21,89 euro. Jp Morgan ha migliorato il giudizio sulla concessionaria autostradale, portandolo da “Neutrale” ad “Overweight” (sovrappesare), in seguito al calo subito dal titolo nelle ultime settimane; gli esperti hanno confermato il target price di 26 euro, segnalando che a questi prezzi il dividendo garantisce un rendimento nell’ordine del 5%.

Da segnalare il forte ribasso subito da Management&Capitali (-5,69% a 0,179 euro). Il consiglio di amministrazione della compagnia ha deliberando di procedere all’acquisizione delle azioni di Treofan attualmente detenute dagli altri azionisti, rinunciando pertanto al processo di vendita. Questa decisione è stata presa in considerazione dell’andamento positivo di Treofan nei primi otto mesi del 2016, nonché delle prospettive di ulteriore profittabilità dell’azienda. L’operazione comporterà un esborso nell’ordine di 45 milioni di euro

BB Biotech è scesa dello 0,85% a 46,45 euro. La società biotech ha anticipato di aver terminato i primi nove mesi del 2016 con una perdita netta di 777,8 milioni di franchi svizzeri, rispetto all'utile di 141,1 milioni contabilizzato nello stesso periodo dello scorso anno. Tuttavia, nel solo terzo trimestre BB Biotech ha registrato un utile netto di 392,1 milioni di franchi svizzeri, a fronte di una perdita di 575,4 milioni nello stesso periodo del 2015, grazie alla stabilizzazione del mercato delle biotecnologie e del portafoglio investimenti di BB Biotech.

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