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Mercato azionario: tutti giù per terra

Solo 3 mesi fa in tv si discuteva dei nuovi massimi della borsa di New York, e ci si chiedeva soltanto se quota 3.000 punti di S&P500 sarebbe stata superata entro fine 2018 oppure nel 2019

di Valter Buffo 17 dic 2018 ore 09:13

Commento giornaliero di recce-d.com

 

borsa-di-new-yorkApriamo la settimana finale del 2019 con una serie di dati statistici di sicuro interesse per chi ci segue su SoldiOnline.it:

  • La Borsa di New York venerdì 14 dicembre ha chiuso sui livelli minimi da aprile
  • Più del 50% delle società quotate a New York è in una fase di “bear market”: ha perso il 20% dai massimi
  • Dal marzo del 2016 non si registrava una situazione nella quale tuti i maggiori indici della borsa di New York sono in “correzione” (un calo del 10% dai massimi)

Che cosa sta succedendo? Tutti, anche i più esperti, se lo chiedono, perché nessuno nelle banche di investimento e su CNBC, ma proprio nessuno, soltanto tre mesi fa avrebbe puntato un dollaro su questa fine 2018, movimentata e negativa. Ricordate tre mesi fa? Eravamo ancora chiusi dentro una bolla di sapone, in tv si discuteva dei nuovi massimi della borsa di New York, e ci si chiedeva soltanto se quota 3.000 punti sarebbe stata superata entro fine 2018 oppure nel 2019, trascinata dalla crescita degli utili al 20% e da un’economia Usa che (allora) cresceva del 4% l’anno. Oggi dove sono finiti tutti quelli che avevano una “visione costruttiva”, e perché adesso, a prezzi ben più bassi, proprio loro non si fanno avanti a comperare? Oggi non trovate in circolazione un solo ottimista, nelle Reti di vendita di Fondi Comuni, e neppure nelle banche globali di investimento: e ancora una volta si conferma la regola, che certo “esperti” e certi “consulenti” dicono a voi Clienti di comperare in Borsa solo quando la Borsa sale, mentre se la Borsa scende allora leggete (come accade in questi giorni) che “occorre cautela” e persino che è meglio preferire il cash (ne scriveremo in un successivo contributo questa settimana).

L’attuale industria del risparmio, quella costruita sul binomio fabbrica-Rete, è proprio questo: fare il meno possibile, e lasciarsi portare dalla marea. Se sale, allora solleverà tutte le barche, e tutti gli animali, dai delfini ai somari. Mentre se scende, la regola sarà dire al Cliente di “stare calmo, stare fermo, tenere i Fondi Comuni, e aspettare”.

Ma torniamo ora ad alcune interessanti statistiche sulla Borsa di New York, che possono aiutare il lettore a capire bene la situazione in atto, con particolare riferimento ai settori di Borsa:

  • Notably, Friday’s decline took the S&P 500 financial sector 20 percent below a peak reached in late January.
  • The S&P 500 Energy Sector fell 2.4 percent on Friday, and is now about 21 percent below an Oct. 9 peak.
  • The S&P 500 Materials sector fell 0.8 percent. The industry is currently off about 20.4 percent from a January peak, though it had already been trading in bear-market territory, having dropped past the 20 percent threshold in October.
  • Other sectors aren’t far from a similar magnitude of declines. The S&P 500 industrial sector is down about 17 percent from its 52-week high, and technology -- a driver behind recent broad-market losses -- is 15 percent below its record. The Dow Jones Transportation Index, consider a barometer for economic activity, has dropped more than 17 percent from mid-September.
  • More broadly, the Russell 2000 index and the S&P Small Cap 600 Index are both down about 19 percent and the S&P 400 Midcap Index is about 15 percent lower.
  • The S&P 500 closed nearly 12 percent below its record, the Dow Jones Industrial Average less than 11 percent and the Nasdaq Composite Index about 15 percent. All three are in correction territory, or off at least 10 percent from a peak

 

indici-usa-performance-dicembre-2018

Fonte: The Wall Street Journal


Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 17 dicembre 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:

  • Un vero e proprio diluvio di dati macro dagli USA, la settimana scorsa, ha reso più che probabile il rialzo dei tassi ufficiali dopodomani
  • Più che agli Stati uniti, sarà utile guardare all’economia cinese in forte difficoltà: analisi di dettaglio fornite ai Clienti
  • Dollaro ancora oscillante tra 1,1300 ed 1,1400: ci aspettiamo una forte oscillazione a breve
  • SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo ancora delle banche, con particolare riferimento al bear market in corso
  • SEZIONE L'ANALISI    il tema della nostra Analisi sarà questa settimana la crescita economica 2019 dell’economia cinese

 

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