USA, l'inflazione core in calo conferma il "muro" del 5% per i Fed Funds
di Redazione Lapenna del Web 13 gen 2023 ore 10:34 Le news sul tuo SmartphoneAntonio Cesarano - Chief Global Strategist di Intermonte - ha evidenziato come l'inflazione di dicembre negli Stati Uniti sia risultata in linea con le attese nella parte generale e core, supportando la possibilità che la Fed possa decelerare ulteriormente il ritmo di rialzo tassi da 50 a 25 punti base nella riunione di febbraio, il che implicherebbe raggiungere il livello del 5% di tasso Fed funds target entro marzo.
"Complessivamente, il dato conferma il trend di rallentamento dell'inflazione, mettendo la Fed nelle condizioni di preannunciare il rallentamento ed il successivo stop lungo," afferma lo strategist.
L'ipotesi stop al 5 o al 5,25% appare a Cesarano un dettaglio che verrà definito nei prossimi mesi, monitorando non solo l'inflazione ma anche l'andamento del comparto servizi che ha dato segnali di cedimento marcato a dicembre, con il relativo indice ISM sceso bruscamente sotto quota 50.
Cesarano ha concluso che i segnali da questo comparto potrebbero rendere sufficiente anche il 5%, che di fatto comporterebbe un tasso sui Fed funds leggermente restrittivo se confrontato con il PCE core e soprattutto la dinamica salariale, entrambi già sotto il 5%.
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