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Tassi FED, opinioni in vista della riunione di luglio 2024

di Redazione Lapenna del Web 30 lug 2024 ore 10:13 Le news sul tuo Smartphone

fed_15Erik Weisman - Chief Economist, MFS Investment Management - sostiene che, nonostante un piccolo ma deciso gruppo di sostenitori chieda alla FED di iniziare la sua campagna di allentamento a luglio, è probabile che la banca centrale statunitense consideri la prossima riunione come un punto di partenza per il suo primo taglio a settembre. Secondo l'esperto, sebbene il mercato del lavoro mostri chiari segni di normalizzazione e l'ultima serie di dati sull'inflazione al consumo sia stata relativamente positiva, la banca centrale è stata più volte sostenuta dai dati macro negli ultimi 18 mesi, salvo poi scoprire che l'economia continuava a correre troppo.

Pertanto, ritiene l'esperto, la Fed probabilmente riterrà che sia prudente osservare i dati delle sei settimane successive per convalidare chiaramente l'opinione che l'allentamento della politica sia giustificato. Erik Weisman sottolinea come la FED sia diventata molto più dipendente dai dati, evidenziando entrambi i lati del suo duplice mandato e che un indebolimento sostanziale del mercato del lavoro o un'ulteriore normalizzazione dell'inflazione al consumo forniranno probabilmente alla banca centrale la fiducia necessaria per iniziare a tagliare i tassi a settembre. Ma simmetricamente, scrive l'esperto, se il mercato del lavoro si rafforzerà o l'inflazione al consumo rimbalzerà tra il 31 luglio e il 18 settembre, la FED rimanderà ancora una volta la riduzione dei tassi e pertanto, il presidente Jerome Powell non annuncerà un taglio a settembre, ma spiegherà piuttosto cosa dovremmo verificare per ottenere tale taglio.

Tuttavia, Erik Weisman sostiene che, ancora più importante di ciò che la Fed farà nel prossimo mese e mezzo, il mercato cercherà di valutare il ritmo successivo dei tagli dei tassi e l'eventuale zona di atterraggio, con alcuni operatori che sostengono che nei prossimi 6 mesi si ripeterà quell'episodio. Tuttavia, secondo l'esperto, il mercato prevede che la Fed taglierà 175-200 punti base entro il 1° trimestre del 2026 e una FED che abbassa i tassi di soli 75 punti base vorrebbe dire che l'economia e i mercati sono relativamente meno sensibili ai tassi di interesse rispetto al recente passato e che gli Stati Uniti possono navigare con successo in un tasso di riferimento del 4,5% a tempo indeterminato.

Il mercato, invece, secondo il parere di Erik Weisman, sostiene che un tasso di riferimento più vicino al 3,5% sarebbe più appropriato per raggiungere l’ambìto atterraggio morbido. "La differenza tra questi due scenari è piuttosto importante e potrebbe avere un impatto significativo sulla curva dei rendimenti dei Treasury, sugli spread creditizi e sulle valutazioni azionarie", ha concluso l'esperto.

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