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BCE: modalità accomodante, ma nessun annuncio a breve

La Banca Centrale sarà l’ultima a contemplare l’uscita da un regime non convenzionale di gestione della politica monetaria. Le condizioni di mercato monetario sembrano essersi normalizzate

di Edoardo Fagnani 3 feb 2014 ore 16:23
A cura di Anna Maria Grimaldi, servizio Studi e Ricerche IntesaSanpaolo

Circostanze che potrebbero far scattare una risposta BCE

Tra le Banche centrali dei paesi avanzati, la BCE sarà l’ultima a contemplare l’uscita da un regime non convenzionale di gestione della politica monetaria. La questione è se la BCE dovrà fare di più nel corso del 2014 per superare il limite stringente di tassi a zero e mantenere i tassi reali in territorio negativo. Se tutto evolverà secondo le nostre previsioni di crescita del PIL reale all’1,0% quest’anno e all’1,5% nel 2015, peraltro allineate con il consenso e le ultime stime BCE, l’inflazione rimarrà più vicina all’1,0% che al 2,0%. In questo scenario centrale, pensiamo che la BCE manterrà i tassi fermi e l’easing bias fino al 2015 inoltrato.

draghi2Draghi, lo scorso 23 gennaio a Davos, ha chiarito quali sono le circostanze che potrebbero indurre la BCE ad adottare nuove misure di stimolo:
- un aumento indesiderato dei tassi di mercato monetario a breve e più lungo termine;
- un improvviso peggioramento della dinamica dei prezzi al consumo rispetto alle stime centrali BCE di inflazione all’1,1% nel 2014 e 1,3% nel 2015 e/o modifica delle attese di inflazione.

Entrambe le circostanze determinerebbero un aumento dei tassi reali non desiderabile per la zona euro, che viaggia con un output gap di almeno due punti e mezzo.
Inoltre, il processo di ribilanciamento degli squilibri interni è solo in parte avviato ed è tanto più oneroso quanto più alti sono i tassi reali. La messa in sicurezza del sistema bancario e finanziario è appena iniziata e condizioni monetarie ancora accomodanti consentirebbero di smussare gli effetti negativi di eventuali ricapitalizzazioni. Le condizioni di mercato monetario sembrano essersi normalizzate.

No a nuove operazioni di liquidità
Le condizioni di mercato monetario sembrano essersi normalizzate dopo un breve periodo in cui l’EONIA ha scambiato sopra il tasso di rifinaziamento. La BCE, nel bollettino di gennaio, nota che la volatilità dell’EONIA potrebbe aumentare con il ridursi dell’eccesso di riserve e tornare a scambiare più vicino al refi che non al tasso sui depositi, come avviene in condizioni normali. La BCE segnala che la riduzione dell’eccesso di riserve potrebbe accelerare da marzo 2014, dal momento che la liquidità ottenuta presso la Banca centrale con durata inferiore all’anno non rientra nel computo dei parametri regolamentari (net stable funding ratio) sulla liquidità strutturale.
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