Ripresa lenta per l'Italia. Le previsioni di FMI e S&P
Le economie internazionali sono fuori dalla crisi? Le notizie in arrivo dalla situazione dell’economa greca e dalle ultime indagini dell’organo di controllo della borsa americana, la Sec, su Goldman Sachs hanno raffreddato gli animi dei più ottimisti. Ecco le stime del Fondo Monetario Internazionale e di Standard & Poor's
di Mauro Introzzi 26 apr 2010 ore 12:13
Le economie internazionali sono fuori dalla crisi? Le notizie in arrivo dalla situazione dell’economa greca e dalle ultime indagini dell’organo di controllo della borsa americana, la Sec, su Goldman Sachs hanno raffreddato gli animi dei più ottimisti.
Nei giorni scorsi gli analisti di Moody's hanno deciso di tagliare il rating sovrano della Grecia, portandolo a "A3" dal precedente "A2". Nel frattempo sono circolate alcune stime sulla crescita delle economie internazionali da parte del Fondo Monetario Internazionale. E gli esperti dell’agenzia di rating Standard & Poor's ha analizzato le prospettive dell’area euro, focalizzandosi sulla situazione italiana.
Secondo l’ultimo rapporto del Fondo Monetario Internazionale la crescita mondiale sarà del 4,2% nel 2010 e del 4,3% nel 2011. Tuttavia potrebbe registrarsi una grande eterogeneità nello sviluppo. Mentre in alcune zone come la Cina e gli altri paesi emergenti il ritmo sarà impetuoso, in altre economie avanzate come quella degli Stati Uniti sarà sostenuto, mentre nelle restanti, come nel caso dell’Europa, la crescita andrà a passo più lento.
L’Italia, nell’ambito delle previsioni del Fondo Monetario Internazionale, rappresenta una Cenerentola e potrebbe fare meglio solo della Grecia. Il nostro paese è previsto in crescita dello 0,8% nell’anno in corso e dell’1,2% nel 2011.
Ancora più deboli le attese degli analisti di Standard & Poor's, che prevedono per l’Italia una crescita del Pil, per l’anno in corso, dello 0,5%. Gli esperti hanno rivisto al ribasso le precedenti stime, che indicavano un miglioramento dello 0,7%. Meglio, per Standard & Poor's, andrà l’area euro, destinata a crescere nel 2010 dell’1,2%.
Secondo l’agenzia di rating, che sul debito italiano a lungo termine ha un giudizio “A+” con un outlook stabile, la nostra nazione è destinata a perdere competitività a causa del continuo peggioramento della produttività del lavoro.
Nel 2011, invece, l’economia italiana dovrebbe crescere dell’1% mentre nel suo complesso l’area euro dovrebbe migliorare del 2%.
L’economia italiana ha alcune debolezze strutturali legate alla bassa crescita della produttività del lavoro e alla deteriorata competitività estera. Non mancano, però, alcuni punti di forza, come il basso indebitamento del settore privato e la tenuta del mercato immobiliare rispetto ad altri paesi della zona euro.
Le leve che permetteranno all’Italia di uscire dalla crisi sono legate a consumi, investimenti e commercio estero.
Nei giorni scorsi gli analisti di Moody's hanno deciso di tagliare il rating sovrano della Grecia, portandolo a "A3" dal precedente "A2". Nel frattempo sono circolate alcune stime sulla crescita delle economie internazionali da parte del Fondo Monetario Internazionale. E gli esperti dell’agenzia di rating Standard & Poor's ha analizzato le prospettive dell’area euro, focalizzandosi sulla situazione italiana.
Secondo l’ultimo rapporto del Fondo Monetario Internazionale la crescita mondiale sarà del 4,2% nel 2010 e del 4,3% nel 2011. Tuttavia potrebbe registrarsi una grande eterogeneità nello sviluppo. Mentre in alcune zone come la Cina e gli altri paesi emergenti il ritmo sarà impetuoso, in altre economie avanzate come quella degli Stati Uniti sarà sostenuto, mentre nelle restanti, come nel caso dell’Europa, la crescita andrà a passo più lento.
L’Italia, nell’ambito delle previsioni del Fondo Monetario Internazionale, rappresenta una Cenerentola e potrebbe fare meglio solo della Grecia. Il nostro paese è previsto in crescita dello 0,8% nell’anno in corso e dell’1,2% nel 2011.
Ancora più deboli le attese degli analisti di Standard & Poor's, che prevedono per l’Italia una crescita del Pil, per l’anno in corso, dello 0,5%. Gli esperti hanno rivisto al ribasso le precedenti stime, che indicavano un miglioramento dello 0,7%. Meglio, per Standard & Poor's, andrà l’area euro, destinata a crescere nel 2010 dell’1,2%.
Secondo l’agenzia di rating, che sul debito italiano a lungo termine ha un giudizio “A+” con un outlook stabile, la nostra nazione è destinata a perdere competitività a causa del continuo peggioramento della produttività del lavoro.
Nel 2011, invece, l’economia italiana dovrebbe crescere dell’1% mentre nel suo complesso l’area euro dovrebbe migliorare del 2%.
L’economia italiana ha alcune debolezze strutturali legate alla bassa crescita della produttività del lavoro e alla deteriorata competitività estera. Non mancano, però, alcuni punti di forza, come il basso indebitamento del settore privato e la tenuta del mercato immobiliare rispetto ad altri paesi della zona euro.
Le leve che permetteranno all’Italia di uscire dalla crisi sono legate a consumi, investimenti e commercio estero.
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