In un anno recuperati 700 mila posti. La spinta dei contratti a termine (Corriere della Sera)
di Redazione Lapenna del Web 11 gen 2022 ore 07:50 Le news sul tuo SmartphoneSecondo i dati Istat, a novembre erano 23 milioni gli occupati in Italia. Si tratta, scrive Dario di Vico sul Corriere della Sera, di una “soglia psicologica”, che contava soltanto 115mila occupati in meno rispetto ai livelli pre Covid. Sempre secondo le ultime rilevazioni, rispetto al gennaio di quest’anno, si sono aggiunti 700mila occupati, mentre, rispetto al febbraio del 2020, quando è arrivato il coronavirus, “il tasso di occupazione è stato al 58,9% (+0,2%)”. Quello di disoccupazione è diminuito dal 9,7 al 9,2%.
La spinta, si legge sul quotidiano, arriva soprattutto dal lavoro autonomo, che nel mese di novembre 2021 ha visto aggiungersi 66mila occupati, e dai contratti a termine, che rappresentano una grossa fetta dell’incremento (448mila unità da novembre 2020 a novembre 2021). Tutt’altra storia rispetto ai posti fissi, in tutto 42mila nello stesso periodo.
“La domanda che sorge spontanea è se in questo caso stiamo fotografando qualcosa di temporaneo o invece addirittura una novità strutturale del nostro mercato del lavoro”, si chiede Di Vico.
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