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Prospettive di crescita per il settore del lusso nel 2013

Prospettive di crescita per il settore del lusso nel 2013, spinto dalla domanda dei mercati emergenti, dalla forza del brand e da solidi dati finanziari

di Redazione Soldionline 19 feb 2013 ore 13:51
Articolo a cura di Scilla Huang Sun e Andrea Gerst, gestori del fondo JB Luxury Brands Fund di Swiss & Global Asset Management

Prevediamo che il 2013 sarà di nuovo  un anno positivo per l'industria dei beni di lusso, con una crescita del 6-8%. Il 90% circa della crescita continuerà a provenire dai consumatori dei mercati emergenti, che già oggi rappresentano la metà delle vendite totali di beni di lusso, un numero peraltro destinato ad aumentare ulteriormente.

Le previsioni indicano che la ricchezza mondiale crescerà quasi del 50% entro il 2017¹, e già oggi vi sono più milionari in Asia che in Europa. La creazione di ricchezza nei paesi emergenti sta trainando la crescita del mercato del lusso.

Il potere di spesa della Cina
Nei prossimi cinque anni la Cina dovrebbe strappare al Giappone il secondo posto tra i paesi più ricchi al mondo. Il consumo di beni di lusso da parte dei cinesi, che costituisce all'incirca il 30% del mercato, dovrebbe continuare a crescere nei prossimi anni con tassi mediamente a due cifre. I cinesi sono soliti acquistare beni di lusso durante i loro viaggi in Europa o a Hong Kong. L'anno scorso il numero di cinesi che hanno viaggiato al di fuori del proprio paese è aumentato di circa il 25%2 e la spesa per beni di lusso è cresciuta in misura addirittura maggiore.

Nuovi consumatori di beni di lusso da Brasile, Russia e Medio Oriente
Oltre ai cinesi, prevediamo contributi notevoli alla crescita anche dai consumatori del Brasile, della Russia e del Medio Oriente. L’aumento dei redditi disponibili  unito alla passione per i marchi di lusso occidentali alimentano infatti una forte domanda proveniente dalle economie emergenti.

Investire nei beni di lusso permette di acquisire un'esposizione alla rapida crescita dei consumi nei mercati emergenti, attraverso società occidentali ben gestite, con bilanci e dati finanziari solidi. Un terzo delle società in cui investiamo ha una posizione di cassa netta e un margine operativo medio del 18%. Nel 2013 le aziende con abbondante liquidità potrebbero dare impulso alle fusioni e acquisizioni, anche se i marchi buoni rimangono cari e quelli migliori solitamente non sono in vendita.

Nei cinque anni passati i beni di lusso hanno affrontato bene la crisi finanziaria e quella dell'euro, e numerosi marchi forti, fra cui Prada, Ferragamo, Michael Kors e Brunello Cucinelli, hanno presentato IPO. Il potere di determinazione dei prezzi da parte dei marchi di lusso di maggior successo rimane saldamente intatto, e questa combinazione di redditività e solidità è un ottimo indicatore dei fondamentali forti di cui gode il settore del lusso.
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